ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05887

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 449 del 24/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: COMINARDI CLAUDIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2015
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 24/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 24/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05887
presentato da
COMINARDI Claudio
testo di
Mercoledì 24 giugno 2015, seduta n. 449

   COMINARDI, CIPRINI, TRIPIEDI, CHIMIENTI, DALL'OSSO e LOMBARDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   come si apprende anche dal sito www.arcese.com, il gruppo Arcese Trasporti s.p.a. è un'azienda specializzata nel campo della logistica, del trasporto terrestre, e di spedizioni in mare e in aereo che opera in tutta Europa, in Russia, nei Paesi Baltici e quindi a livello internazionale. Tra gli anni 2000 e 2014 l'Arcese ha sviluppato il suo network con l'apertura di filiali ad esempio in Belgio, Spagna, Regno Unito, Turchia, Cina e Messico, con una filiera logistica che va dall'Asia fino al Sud America. Come riportato sul sito del gruppo stesso, recentemente la Ford ha rinnovato al gruppo Arcese, fino al 2017, il «Logistic Service Quality Award», certificato necessario per attestare di standard di qualità. Non solo, con un comunicato pubblicato sul sito del gruppo dall'oggetto «Il Gruppo Arcese si espande in Russia», l'azienda starebbe rafforzando la propria presenza nel mercato europeo, implementando il servizio FTL da e per Russia, Ucraina, Paesi Baltici, Paesi membri della CSI, adottando una strategia di espansione e crescita aziendale. Il gruppo Arcese comunica sul suo sito internet, di avvalersi di «network consolidato di partner, specializzati presenti capillarmente con sedi in tutto il mondo: con oltre 2600 dipendenti, 500.000 mq di magazzini e una moderna flotta di proprietà». Al tempo stesso, si legge «Per il Gruppo Arcese essere un'impresa socialmente responsabile significa infatti arricchire le scelte gestionali e strategiche dell'azienda con considerazioni etiche e sociali, investendo nel capitale umano, nell'ambiente e nei rapporti con tutti gli stakeholder»;
   come già ampiamente riportato nell'atto parlamentare n. 5-04656, presentato dal Movimento Cinque Stelle, nel 2009 il gruppo Arcese aveva più di 1300 dipendenti, di cui circa 700 autisti con più di 700 mezzi a disposizione. In tutte le sue sedi dislocate sul territorio nazionale, il gruppo Arcese ha usufruito di ammortizzatori sociali dall'anno 2009 al 2015 per ristrutturazione aziendale mirata al taglio delle commesse poco redditizie e a una drastica riduzione del costo del lavoro;
   secondo quanto riportato nella risposta pubblicata mercoledì 8 aprile 2015, nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive) n. 5-04656, in data 19 febbraio 2015, si è conclusa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con esito positivo, la fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo, ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, con un accordo che prevede 5 mesi di cassa integrazione guadagni in deroga, per 111 lavoratori con riduzione oraria, a rotazione tra loro, per le sedi di Arco (Trento), Rovereto (Trento) e Torino, come misura alternativa ai licenziamenti previsti da tale procedura. L'accordo prevede, altresì, la possibilità a tutti i 66 addetti in esubero di chiedere il ricollocamento all'interno dello stesso gruppo, oppure la mobilità incentivata fino al 31 luglio 2015;
   a giudizio degli interroganti, tenuto conto della complessa situazione occupazionale e aziendale fin qui evidenziata e dell'importante riduzione dell'organico del gruppo Arcese dal 2009 ad oggi, che nel suo sito internet comunica di investire sul capitale umano, appare fondamentale richiedere, alle istituzioni competenti, l'avvio di un attento monitoraggio in merito alla vertenza in questione, considerata sia la scadenza del periodo della cassa integrazione in deroga al 22 luglio 2015 per 111 lavoratori che l'ulteriore scadenza al 31 luglio 2015 del periodo di collocazione per i lavoratori del gruppo Arcese per la mobilità incentivata;
   inoltre, secondo quanto riportato dal sito www.linkiesta.it, articolo del 24 febbraio 2012, dal titolo «Arcese licenzia in Italia, assume in Romania e prende soldi pubblici», l'Arcese Trasporti spa, guidata da Eleuterio Arcese, all'epoca dell'articolo presidente di Anita (associazione di categoria aderente a Confindustria) il 30 gennaio 2012 avviava le procedure di licenziamento collettivo per 190 autisti, 10 operai e 50 impiegati, circa un quarto dei dipendenti che nel 2012 in Italia erano circa 1.100. Nel medesimo articolo, si evidenziava il rapporto tra la provincia di Trento e l'Arcese relativamente ad un «operazione di leaseback con cui l'ente nel 2009 comprò da Arcese per 18,6 milioni di euro un'area di 47 mila metri quadrati per poi riaffittarla all'azienda. Come ricordato dalla Provincia stessa (pag. 45), l'operazione mirava allo sviluppo del traffico su rotaia e vincolava l'azienda a mantenere 791 dipendenti nelle sue sedi in Provincia di Trento». Secondo il medesimo articolo di linkiesta.it il responsabile del sindacato di base multicategoriale di Trento chiedeva alla provincia misure più idonee a garantire la salvaguardia del lavoro pretendendo da Arcese la restituzione dei 18,6 milioni di euro «essendo venuta meno la clausola del mantenimento dell'occupazione». Inoltre, si legge nell'articolo di linkiesta.it del 24 febbraio 2012 che «la società avrebbe cominciato a cercare e ad assumere personale comunitario, ma proveniente da paesi esteri (Slovacchia e Romania in particolare), immatricolando molti dei suoi mezzi in paesi in cui sono state aperte apposite filiali (l'ultima in Romania). Il che stonerebbe con i soldi che il contribuente (attraverso l'Inps) spende per pagare il personale di Arcese in cassa integrazione»;
   a giudizio degli interroganti, la mera possibilità di ricorrere a contratti di lavori con autisti dell'Est Europa, dove il costo del lavoro è presumibilmente più basso, dovrebbe essere esaminata dal Ministero al fine di valutare se il gruppo Arcese sia — o sia stato – in possesso dei requisiti per la concessione degli ammortizzatori sociali secondo la normativa vigente. Tale circostanza è di fondamentale rilievo se si tiene conto dei fondi pubblici, e degli ammortizzatori sociali, che vengono ogni anno erogati dallo Stato italiano in favore di aziende italiane che dichiarano di essere in difficoltà. Del resto, l'eventuale instaurazione di contratti di lavori con autisti dell'Est Europa, a fronte dell'erogazione della cassa integrazione e della mobilità in favore dei lavoratori italiani, dovrebbe essere accuratamente controllata dalle istituzioni competenti, al fine di disincentivare la delocalizzazione della manodopera italiana per questo settore. Tra l'altro, in tema di trasporti internazionali, e di utilizzo di autisti stranieri è opportuno segnalare l'esistenza delle disposizioni comunitarie in materia di «cabotaggio» previsto con regolamento (CE) n. 1072/2009. Difatti, tale regolamento, direttamente applicabile nell'ordinamento giuridico italiano, fissando norme comuni per l'accesso al mercato internazionale del trasporto di merci su strada, all'articolo 8 circoscrive la durata complessiva del cabotaggio all'interno di sette giorni e fissa nel numero di tre le operazioni massime ammesse in tale periodo;
   in conclusione, a giudizio degli interroganti, l'assunzione di personale comunitario di Paesi stranieri per il trasporto interno dovrebbe essere valutato in termini di osservanza delle normative europee, tenuto conto anche del regolamento n. 1072/2009. Inoltre, si rende necessario sottoporre al Ministero del lavoro e delle politiche sociali la questione relativa alla vertenza Arcese, per la salvaguardia dei livelli occupazionali, viste anche le concessioni degli ammortizzatori sociali dal 2009 al 2015, nonché i 18,6 milioni di euro erogati da Trentina Sviluppo –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa;
   se il Ministro interrogato sia intenzionato a convocare un tavolo ministeriale con tutte le organizzazioni sindacali, l'azienda e gli enti locali interessati al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e raggiungere un'intesa che possa escludere completamente i licenziamenti dei lavoratori del gruppo Arcese, garantendo agli stessi la conservazione del posto di lavoro e tutelandone integralmente i diritti;
   se il Ministro interrogato, vista la crisi economica ed occupazionale, alla luce dei numerosi cicli di cassa integrazione e mobilità riconosciuti anche al gruppo Arcese, non intenda avviare una procedura ispettiva e di monitoraggio nei confronti dell'azienda in questione, adottando tutte le iniziative necessarie, per quanto di competenza, al fine di valutare il rispetto della normativa italiana – in materia erogazione di ammortizzatori sociali – e della normativa europea – in materia di assunzioni di personale comunitario – tenuto conto anche degli accordi raggiunti con gli enti pubblici e delle sovvenzioni pubbliche erogate pari a circa 18,6 milioni di euro. (5-05887)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

funzionario europeo

contratto di lavoro

trasporto terrestre