ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05793

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 440 del 11/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: DE LORENZIS DIEGO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 11/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05793
presentato da
DE LORENZIS Diego
testo di
Giovedì 11 giugno 2015, seduta n. 440

   DE LORENZIS. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   da fonti stampa della Gazzetta del Mezzogiorno del 7 giugno 2015 si apprende che la società Immoberdan, società che detiene un suolo di 23mila metri quadrati edificabili a ridosso della stazione di Bari Sud-Est e della ex fabbrica Fibronit abbia chiesto al tribunale di Bari il sequestro conservativo di una parte dei 79 milioni che la regione deve alla società ferroviaria a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato;
   sembrerebbe che le motivazioni di tale richiesta al tribunale siano riconducibili al fatto che il deposito di carburante nella stazione di Bari abbia inquinato alcuni dei suddetti suoli e i proprietari delle aree, dopo aver completato la bonifica, chiedono di essere risarciti e la misura cautelare chiesta al giudice sia stata effettuata perché, secondo i richiedenti, le Ferrovie Sud-Est sono a rischio di fallimento;
   sempre dalla stessa fonte stampa, si apprende che il tribunale di Bari non ha concesso il sequestro, sebbene sia stato riconosciuto che FSE sia responsabile dell'inquinamento, motivando il diniego perché non vi è certezza sulla somma che la società immobiliare ha speso per la bonifica. Inoltre, sembrerebbe che lo stesso tribunale abbia sostenuto che le FSE non possano fallire nonostante un debito di oltre 350 milioni di euro in quanto, si legge, si può «escludere ragionevolmente che il governo centrale e regionale consentano che l'attuale situazione di precarietà finanziaria e patrimoniale sfoci nella decozione dell'ente e nell'annientamento dei livelli occupazionali»;
   si apprende dalla medesima fonte stampa che le FSE abbiano contenziosi aperti con quasi 500 dei 1.500 dipendenti e che questi contenziosi stiano economicamente prosciugando i conti della società di proprietà del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
   infine si apprende che FSE non ha ancora approvato il bilancio 2014 in quanto il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti abbia fatto slittare l'assemblea di approvazione del bilancio perché manca la relazione dei revisori. Infine sembrerebbe che i 350 milioni di euro di debito di FSE non saranno ripianati dallo Stato –:
   se la notizia del debito di 350 milioni di FSE corrisponda al vero e in quali anni e per quali ragioni tale debito sia stato accumulato;
   quali iniziative per quanto di competenza voglia intraprendere il Ministro competente per appianare il debito di FSE ed evitare che la medesima situazione si presenti in futuro;
   per quale ragione la relazione dei revisori non sia stata redatta in tempo utile per l'assemblea di approvazione del bilancio;
   se quanto sostenuto dal tribunale di Bari in merito all'impossibilità del fallimento delle FSE corrisponda al vero;
   se sia stato accertato che l'inquinamento nelle aree in oggetto sia dovuto al deposito di FSE e quali sono le motivazioni del suddetto inquinamento e quando questo sia accaduto;
   se risulti se FSE intenda o meno risarcire le spese della società che ha operato la bonifica;
   cosa intenda fare il Ministero, per quanto di propria competenza, per evitare o risolvere in breve tempo i contenziosi «seriali» con un terzo dei dipendenti della società di sua proprietà. (5-05793)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

debito

sequestro di beni

responsabilita' per i danni ambientali