ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05784

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 440 del 11/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: PIAZZONI ILEANA CATHIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 11/06/2015
PILOZZI NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 11/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 11/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05784
presentato da
PIAZZONI Ileana Cathia
testo di
Giovedì 11 giugno 2015, seduta n. 440

   PIAZZONI, MICCOLI e PILOZZI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il 14 maggio 2015 alcuni lavoratori degli studi cinematografici di Cinecittà hanno dato luogo ad una manifestazione di protesta, arrivando ad occupare una torre all'interno degli studios, per rilanciare l'attenzione sulla loro difficile situazione lavorativa e chiedere chiarimenti sullo stato d'incertezza in cui versa il futuro dell'azienda;
   nello specifico: 38 lavoratori del settore sviluppo, afferenti a Cinecittà Digital Factory – ramo d'azienda costituito nel 2009 da Cinecittà Studios trasferendo il personale impiegato nel ramo post-produzione – hanno visto esaurirsi procedura di cassa integrazione il giorno 28 aprile e, nel mese di febbraio, era loro già stato comunicato l'avvio di procedura di licenziamento collettivo; 54 lavoratori del settore digitale e audio – trasferiti nel 2012 a seguito di affitto di ramo d'azienda alla Deluxe Italia Holding – permangono in attesa di giudizio data la messa in liquidazione volontaria della stessa società a partire dal 2014; 110 lavoratori di Cinecittà Studios permangono dal gennaio 2013 in contratto di solidarietà – cui è stata chiesta proroga di due anni nel dicembre 2014 – e per cui si profila una riorganizzazione strutturale con 50 esuberi. Nel mese di aprile è stata avviata procedura per il reintegro del Ramo Post-Produzione Audio e Video in Cinecittà Digital Factory facendo ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria;
   in merito ai 38 lavoratori afferenti al ramo d'azienda Cinecittà Digital Factory, presso la Regione Lazio, i giorni 31 marzo, 28 aprile, 12, 21 e 25 maggio 2015, è stata esaminata congiuntamente dalle parti la situazione aziendale, ai sensi degli articoli 4, commi 5 e 7 della legge n. 223 del 1991, senza tuttavia addivenire ad un accordo in merito al piano di salvaguardia occupazionale prospettato dall'azienda;
   tale piano, presentato il giorno 22 maggio 2015 dalla società Digital Factory alle organizzazioni sindacali prevede il ricorso alla cassa integrazione straordinaria a zero ore, per 24 mesi a decorrere dal giorno 8 giugno 2015. Il ricorso a tale strumento è motivato ad esigenze di riorganizzazione e rilancio del settore, per cui viene previsto un investimento quantificato attorno al milione di euro per l'ammodernamento dei macchinari e dei software e la formazione e riqualificazione professionale;
   le RSU hanno espresso totale contrarietà alla mancata prospettazione, da parte dell'azienda, di una soluzione alternativa alla procedura di licenziamento collettivo comunicata l'11 febbraio 2015 e sopra richiamata, nonché al mancato finanziamento del secondo anno di CIGS, e al depauperamento delle attività legate al CCNL del settore Cineaudiovisivo. Le stesse RSU si «sono dette disposte a valutare un progetto complessivo sull'Area Sviluppo, sinergico e non sostitutivo al core business di Cinecittà, appellandosi agli impegni assunti dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la salvaguardia dei livelli occupazionali con Accordo del 4 dicembre 2012 e alla necessità – tutelare le professionalità dei lavoratori;
   dal 25 maggio sono pervenute a diversi lavoratori afferenti al ramo d'azienda Cinecittà Digital Factory comunicazioni dell'azienda di risoluzione del rapporto di lavoro a partire dal giorno successivo e collocazione in mobilità. Sempre il 25 maggio ulteriore comunicazione della società intimava ad altri lavoratori la messa in ferie, con effetto retroattivo a partire dal giorno 15 maggio, quest'ultima motivata dall'assenza di commesse;
   il giorno 27 maggio la stessa azienda comunicava alle RSU la messa in ferie o in permesso di tutto il personale, sempre motivata dall'assenza di carichi di lavoro, negando allo stesso l'accesso in azienda, eccetto quello espressamente autorizzato e manifestando la volontà di non prendere in considerazione alcuna prestazione lavorativa al di fuori di quelle esplicitamente consentite. Le stesse organizzazioni sindacali hanno denunciato l'avvenuto blocco di buste paga e stipendi;
   questa situazione è strettamente legata alle vicende che, dal 1997, hanno caratterizzato la privatizzazione degli studi cinematografici e delle attività di Cinecittà, passate in capo ad una partnership privata guidata da Luigi Abete. In particolare, a partire dal 2012, a causa dell'annuncio di ristrutturazione per stato di crisi delle aziende Cinecittà Studios e Cinecittà Digital Factory, si è aperta una lunga vertenza sindacale, che ha determinato uno sciopero continuativo di novanta giorni;
   il 4 dicembre 2012, come sopra citato, è stato firmato un Accordo tra il Ministero dei beni e delle attività culturali, rappresentanti aziendali e parti sociali per la tutela del comprensorio di Cinecittà e delle attività ivi svolte. Tale accordo non ha tuttavia prodotto l'auspicato rilancio delle produzioni, dando luogo alla situazione sopra descritta;
   la situazione degli Studios di Cinecittà è stata seguita con attenzione dal Ministro interrogato. Già a partire dal mese di dicembre 2014 si è svolto un primo incontro presso il Ministero dei i beni delle attività culturali e del turismo, allo scopo di esaminare le problematiche concernenti Cinecittà, cui ha fatto seguito apposito Atto di indirizzo emanato dallo stesso Ministero per il rilancio del comprensorio, a partire dalla nascita del Museo del Cinema;
   successivamente, il 16 febbraio 2015, presso la sede della Direzione generale per il cinema, si è tenuta una riunione tra il direttore generale per il cinema e i rappresentanti sindacali di Cinecittà Studios riguardo la situazione occupazionale. All'esito della riunione è stata evidenziata la necessità di affrontare due punti critici: il ritardo nell'attuare una partnership con la Rai per un progetto finalizzato a preservare e potenziare la valenza culturale, industriale e professionale dell'intero comprensorio di Cinecittà e l'accentuarsi della gravità della situazione occupazionale nel ramo d'azienda Laboratorio sviluppo e stampa, culminata poi nelle vicende sopra descritte;
   per far fronte alle criticità elencate il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha compiuto passi significativi, concedendo a Cinecittà Studios la possibilità di rateizzare in 8 anni il debito di 5 milioni di euro contratto con l'Istituto Luce (società ad intera partecipazione del Ministero dell'economia e delle finanze che detiene il 20 per cento di Cinecittà Studios). Il Ministero si è inoltre impegnato a investire sul sito produttivo 7 milioni di euro (prevedendo l'inserimento nel programma di 2 anni di contratti di solidarietà di 90 dipendenti per ridurre il costo del lavoro) e a ridurre sensibilmente il canone di affitto sulle strutture verso la restituzione di 4 teatri di posa;
   nonostante lo sforzo profuso dal Ministero e il ritorno negli studi cinematografici di varie produzioni nazionali e alcune produzioni internazionali — grazie all'apporto delle agevolazioni fiscali riconducibili al tax credit — l'azienda non ha dato luogo a una nuova politica occupazionale e ha continuato a depauperare il tessuto produttivo;
   risulta evidente agli occhi degli interroganti la situazione di stallo nel rilancio del settore e la diversità di vedute circa gli indirizzi di sviluppo produttivo, legati al core-business, tracciati dal Ministero e quelli perseguiti dalla società IEG (detentrice dell'80 per cento di Cinecittà Studios) che sembra più orientata alla realizzazione di un importante investimento immobiliare (già previsto dal 2010, per cui veniva annunciata la volontà di stanziare 170 milioni di euro in tre anni) che allo sviluppo delle attività di core e alla valorizzazione delle competenze professionali dei lavoratori –:
   se il Ministro non ritenga opportuno convocare al più presto un tavolo di confronto tra la società e le organizzazioni sindacali per riaprire il dialogo tra le parti e individuare le soluzioni più idonee per la tutela dei livelli occupazionali;
   se il Ministro non intenda verificare le reali intenzioni della società IEG in merito al rilancio di Cinecittà Studios nelle attività di produzione cinematografica e strettamente connesse;
   quali iniziative intenda intraprendere al fine di salvaguardare il patrimonio culturale, produttivo e professionale del sito, incrementando lo sviluppo delle attività del comprensorio. (5-05784)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica occupazionale

conservazione del posto di lavoro

cassa integrazione