ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05779

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 440 del 11/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: LATRONICO COSIMO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 11/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 11/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05779
presentato da
LATRONICO Cosimo
testo di
Giovedì 11 giugno 2015, seduta n. 440

   LATRONICO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la regione Basilicata in data 30 giugno 2006 ha stipulato due contratti in derivati con gli istituti finanziari «Dexia Credito OP» e «UBS Investment», sulla base di un sottostante rapporto contrattuale di mutuo unico, per il valore finanziario complessivo di 281 milioni di euro aventi periodicità semestrale e scadenza al 31 dicembre 2019;
   i contratti derivati sottoscritti dalla regione Basilicata sono costati circa 32 milioni di euro fino a fine 2014, di cui 5.141.095,45 di euro nel solo 2014 e per il triennio 2015/2017 sono previste in bilancio ulteriori perdite che ammonterebbero ad altri 10 milioni di euro;
   la perdita massima possibile tra il 2015 e il 2019 se i tassi Euribor rimanessero nei pressi dello zero per tutto il periodo residuo, ammonta a circa 23 – 25 milioni di euro. Quindi per la Basilicata si continuerebbe a registrare flussi differenziali netti dalla regione verso le banche pari a 4,5 – 5 milioni per anno. Se così sarà, la perdita complessiva finale per la regione si collocherà dunque tra i 49 e i 53 milioni di euro;
   regioni, comuni e province coprono i propri debiti con 25,5 miliardi di strumenti derivati, pari al 23,8 per cento del totale, cioè quasi un quarto dello stock. Oltre la metà dei derivati è in mano alle regioni, con 14,8 miliardi di esposizione (pari al 28,1 per cento del debito totale di 52,8 miliardi, altri 8,1 miliardi sono in mano ai comuni (pari al 17,9 per cento del debito totale di 45,3 miliardi) mentre l'esposizione delle province si ferma a 2,6 miliardi (pari al 28,4 per cento del debito complessivo di 9,2 miliardi;
   nell'attività svolta dalle sezioni regionali di controllo sono state rilevate diverse violazioni, come contratti di finanza derivata caratterizzati da notevoli squilibri e aleatorietà sin dal momento della stipula, mentre altri contratti hanno prodotto flussi negativi che contribuiscono a creare una situazione di forte incertezza sulla tenuta degli equilibri di bilancio;
   le leggi finanziarie per il 2008 e il 2009 avevano diminuito drasticamente il ricorso all'utilizzo di strumenti finanziari derivati da parte di regioni ed enti locali e improntato la sottoscrizione dei contratti a criteri di massima trasparenza, alla luce dei debiti accumulati dai diversi enti della pubblica amministrazione, compresa l'amministrazione sanitaria, pubblica e le aziende di trasporto, che hanno utilizzato fondi statali per acquisire strumenti derivati e simili titoli finanziari;
   il tema dei derivati è collegato a quanto avvenuto nel 2011; il downgrade anomalo del debito pubblico dell'Italia da parte delle agenzie di rating innescò la corsa al rialzo dello spread tra i rendimenti dei titoli decennali del debito pubblico italiano e i corrispondenti titoli del debito pubblico tedesco;
   la Corte dei Conti è intervenuta più volte sul problema e nell'audizione a maggio presso la Commissione finanze della Camera ha ricordato di essere impegnata da anni sul fronte dei derivati utilizzati dagli enti; che hanno evidenziato profili di criticità piuttosto elevati, considerata sia l'incidenza di tali strumenti sullo stock complessivo del debito sia l'inadeguatezza degli apparati preposti alla loro gestione;
   l'effettivo rischio di future perdite per la Basilicata e le altre regioni, in virtù degli swap sottoscritti è chiaramente condizionato dall'andamento futuro dei tassi di interesse, posto che la congiuntura in atto, e le conseguenti misure straordinarie di «allentamento» monetario poste sinora in essere dalla BCE per far fronte alla grave crisi economica, rendono possibile che il livello degli stessi si mantenga basso per i prossimi mesi, ovvero, che, cionondimeno, si presentino del pari concreti i rischi di innalzamento improvviso degli stessi, per via della eventuale, mancata soluzione della crisi greca –:
   quali iniziative il Ministro intenda adottare per valutare l'appropriatezza delle clausole contrattuali stipulate ed impedire che l'andamento favorevole dei tassi di sconto si trasformi in una penalizzazione per la finanza pubblica ed in un onere per i bilanci delle regioni e della Basilicata. (5-05779)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

debito

clausola contrattuale

impresa di trasporto