ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05735

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 436 del 05/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 05/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/06/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05735
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Venerdì 5 giugno 2015, seduta n. 436

   GALLINELLA e CIPRINI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   ad oltre cinque anni dalla conclusione dell'indagine «Laguna de Cerdos», è ancora in corso il processo per inquinamento ambientale relativo al sequestro del depuratore di Bettona, in Umbria, un impianto, destinato al trattamento dei reflui suinicoli e delle acque di vegetazione di frantoi oleari da cui si estrae biogas per la produzione di energia elettrica, che secondo le accuse smaltiva i residui finali, liquidi e solidi, illecitamente ovvero spargendoli illecitamente sui terreni agricoli;
   a seguito di tre anni di indagini dei NOE sono state messe, infatti, ben 11 misure cautelari emesse a seguito di tre anni e i 18 imputati sono accusati di avere costituito un «sodalizio che operava mediante l'irregolare e non autorizzata gestione dell'impianto al fine di consentire ai consociati di disfarsi agevolmente degli enormi quantitativi di rifiuti prodotti dalle proprie aziende zootecniche lucrando sia sui notevoli risparmi derivanti dallo smaltimento illecito, anche attraverso conferimenti di terreni da parte di proprietari, ..., sia sui proventi e le utilità derivanti dalle illecite attività connesse all'esercizio dell'impianto in violazione di legge»;
   si ipotizza, per la CODEP – la cooperativa di allevatori suinicoli che gestiva l'impianto – nonché per alcuni funzionari dell'ARPA, il reato di disastro ambientale e avvelenamento delle falde acquifere, considerata l'enorme quantità di liquami sversati illegalmente: secondo i calcoli dell'accusa effettuati tenendo conto del quantitativo che veniva immesso nel depuratore e dei terreni in cui veniva fatta la fertirrigazione, a fronte di una norma che prevede attualmente una media di non più di 240 chilogrammi per ogni ettaro, si è arrivati a circa 700 chilogrammi;
   lo spandimento indiscriminato di reflui zootecnici comporta l'assorbimento di azoto nel terreno e la conseguente compromissione delle falde acquifere, determinando un pericolo concreto, oltre che per l'ambiente, anche per la salute umana;
   nel corso dei cinque anni che sono seguiti alla chiusura dell'indagine, molti dettagli sono venuti alla luce ed è emersa, in particolare, l'insostenibilità dei molti allevamenti zootecnici suinicoli che insistono sul territorio di Bettona e i cui reflui sono sempre più difficilmente smaltibili sono ben 60 le aziende coinvolte nel processo;
   dal processo sono state ritenute estranee in fase preliminare tutte le parti «istituzionali», assolvendo sindaco e giunta comunale da qualsiasi responsabilità nella complessa vicenda, nonostante, a parere dell'interrogante, resta la responsabilità politica;
   molti comitati ambientalisti, nonché la stessa Legambiente si sono costituiti parte civile nel processo, mentre il Ministero interrogato, pur avendone fatto richiesta – come si evince da alcuni articoli di stampa – non è chiaro se si sia poi effettivamente costituito;
   nonostante di certo non possa essere l'unica causa della vicenda del depuratore di Bettone, in cui evidentemente si intrecciano interessi economici, reati di abuso d'ufficio e connivenza da parte degli organi preposti al controllo; è importante sottolineare che i danni ambientali da illecito smaltimento dei reflui zootecnici sono un fenomeno sempre più rilevante per il nostro Paese tanto che da mesi si attende l'emanazione di una normativa più stringente sulla gestione dei reflui zootecnici –:
   quali siano le ragioni della mancata costituzione di parte civile da parte del Ministero interrogato a fronte di una vicenda di così rilevante portata ai danni dell'ambiente;
   se non ritenga opportuno avviare dei controlli più stringenti sulla gestione degli impianti di depurazione sul territorio italiano, a fronte dei numerosi illeciti portati alla luce in questi anni dal NOE e dalle altre forze dell'ordine, ipotizzando anche un'iniziativa normativa volta al rafforzamento, nell'ambito del controllo delle Agenzie per la protezione dell'ambiente;
   a che punto sia l'istruttoria sulla nuova iniziativa normativa relativa alla gestione dei reflui zootecnici al fine di dotare di una normativa più stringente il comparto ed evitare in questo modo il ripetersi di episodi come quello di Bettona. (5-05735)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

sequestro di beni

degradazione dell'ambiente