ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05725

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 435 del 04/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: TONINELLI DANILO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 04/06/2015
Stato iter:
09/06/2015
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/06/2015

RITIRATO IL 09/06/2015

CONCLUSO IL 09/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05725
presentato da
TONINELLI Danilo
testo di
Giovedì 4 giugno 2015, seduta n. 435

   TONINELLI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   lo scorso 30 aprile 2015 i Ministri interrogati risultano essere stati resi edotti della gravissima situazione del tribunale di Lodi sotto il profilo della sicurezza, dal competente procuratore della Repubblica;
   il dottor Vincenzo Russo, infatti, ha indirizzato in quella data una lettera circostanziata ai Ministri della giustizia e dell'interno, alla procura generale di Milano, al questore di Lodi e ai comandi provinciali di carabinieri, guardia di finanza e forestale, nonché al sindaco di Lodi. Nella lettera il procuratore lamentava l'insoddisfacente situazione del sistema di sicurezza del tribunale e aggiungeva in particolare che da alcune settimane non funzionava la chiusura magnetica della porta che dal garage dà accesso agli uffici;
   quasi un mese dopo, il 26 maggio 2015, una donna di 38 anni è riuscita ad entrare all'interno del palazzo di Giustizia di Lodi avendo superato i controlli e le misure di sicurezza con un coltello dotato di una lama di 32 centimetri nascosto nella sua borsa, per poi tentare di aggredire un magistrato, probabilmente con intenti omicidi;
   a seguito di tale gravissimo episodio è emerso che ciò è stato possibile a causa di un grave problema di sicurezza all'interno del tribunale, e in particolare per via del fatto che il metal detector necessario a individuare le armi ed impedirne l'ingresso all'interno del personale era fuori uso da sei mesi (come riportato dal quotidiano Il Cittadino di Lodi del 27 maggio 2015). È quindi evidente che nei mesi in cui lo strumento di rilevamento era essenziale per la sicurezza, chiunque avrebbe potuto entrare all'interno del tribunale portando con sé delle armi di qualsiasi tipo. Infatti, lo stesso prefetto Antonio Corona e il presidente del tribunale Ambrogio Ceron hanno verificato che il metal detector in questione non dava alcun segnale di allarme neppure dopo il passaggio della pistola semiautomatica di una guardia giurata del tribunale;
   è così emerso che questa intollerabile carenza nel sistema di sicurezza del tribunale lodigiano sarebbe conseguenza di una indisponibilità finanziaria in capo all'ente preposto alla manutenzione ovvero il comune, causata dalla morosità del Ministero della giustizia nei confronti dell'ente locale in relazione a queste spese. Più specificamente, il comune non riceverebbe dal Ministero il canone d'affitto dell'immobile ma solo un parziale rimborso delle spese di funzionamento: secondo i calcoli il debito del Ministero ammonterebbe a 6.402.020,19 euro;
   dal 1997 a fronte di 14,1 milioni di euro di rimborsi richiesti fino al 2014 ne sarebbero stati riconosciuti a titolo provvisorio o definitivo 12,6 milioni di euro;
   alla luce dei tragici avvenimenti del 9 aprile al palazzo di giustizia di Milano, ovvero all'omicidio del giudice Ferdinando Ciampi, dell'avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, e di Giorgio Erba ci si chiede come sia possibile che vi sia un palazzo di giustizia sprovvisto di strumenti essenziali e minimi per la prevenzione di pericoli mortali per chi vi opera svolgendo la delicatissima funzione di amministrazione della giustizia;
   con la legge di stabilità 2015, in cui è stato stabilito che da settembre i comuni verranno sgravati da queste spese, poste in capo ad essi dalla precedente legge del 1941, e tali spese saranno poste direttamente a carico del Ministero della giustizia. Si evidenzia che, come sopra riportato, l'attribuzione al Ministero della giustizia delle spese di gestione dei tribunali di per sé non sembra essere in alcun modo risolutiva, dato che la gravissima situazione del tribunale lodigiano è stata causata proprio dalla mancata erogazione al comune di Lodi dei rimborsi dovuti in base alle stesse spese, per cui il Ministero è già ad oggi di fatto responsabile della mancata erogazione che hanno determinato la questione oggetto della presente interrogazione –:
   se alla luce dei fatti il Ministero della giustizia abbia avviato un'indagine approfondita sullo stato della sicurezza all'interno di tutti i tribunali italiani;
   quanti e quali siano i tribunali italiani nei quali siano stati rilevati problemi analoghi, attraverso la sollecitazione alla loro soluzione da parte dei comuni o di altre istituzioni e enti competenti al Ministero della giustizia;
   quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare per intervenire sul problema della sicurezza nei tribunali italiani. (5-05725)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riconoscimento dei diplomi

spese di funzionamento

rimborso