ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05699

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 434 del 03/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: GAGNARLI CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 03/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 03/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 03/06/2015
Stato iter:
21/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2015
Resoconto OLIVERO ANDREA VICE MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 21/12/2015
Resoconto L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/06/2015

DISCUSSIONE IL 21/12/2015

SVOLTO IL 21/12/2015

CONCLUSO IL 21/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05699
presentato da
GAGNARLI Chiara
testo di
Mercoledì 3 giugno 2015, seduta n. 434

   GAGNARLI e L'ABBATE. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   nel 1996, il Comune di Follonica ha affidato in concessione il vecchio ippodromo dei Pini, ad una società che si facesse carico di impegnarsi negli anni successivi, alla realizzazione di un nuovo impianto. Il Comune, di contro, ha potuto disporre della superficie del vecchio Ippodromo, per un utilizzo sportivo e scolastico da integrare con la città e gli altri impianti sportivi;
   tale operazione ha portato alla costruzione di una imponente struttura, con un costo di oltre 40 milioni di euro. Nonostante a Follonica sarebbe stato sufficiente un ippodromo di dimensioni molto più contenute, purché accogliente, moderno, funzionale, gli amministratori dell'epoca hanno optato per il «Centro ippico», che ha dato anche la possibilità di inserire nel progetto ben 167 appartamenti, da poter giustificare come alloggi per le maestranze e addetti ai lavori; le foresterie dovevano essere affittate soltanto a chi faceva parte del mondo dell'ippica ma, per un articolo della Convenzione tra amministrazione e società che gestisce l'impianto, la Follonica Corse Cavallo (FCC), gli stessi appartamenti finivano sul mercato immobiliare;
   negli anni a venire la magistratura ha dimostrato questa grande speculazione edilizia, culminata con il sequestro degli appartamenti foresterie. La maxi inchiesta ha coinvolto 3 legislature, 12 anni di amministrazione di centrosinistra, 61 indagati, con ipotesi di reato che riguardano a vario titolo l'abuso d'ufficio aggravato e lottizzazione abusiva riguardante la costruzione delle 167 foresterie;
   la FCC, titolare della convenzione con il Comune per il diritto di superficie per 99 anni, dal 2011 ha affidato la gestione dell'Ippodromo e l'organizzazione delle corse alla Sistema Cavallo ma ancora oggi molti contratti delle scuderie e degli allenatori presenti all'interno dell'Ippodromo, non sono stati perfezionati, tanto che solo in pochi possiedono un regolare contratto di affitto per i box, mentre tutti gli altri, pur avendo acquistato i cavalli già presenti all'interno della struttura ed essendo in possesso di relativo certificato di proprietà, dichiarano di essersi visti negare il contratto di affitto dei box dall'amministratore unico della Sistema Cavallo, Silvio Toriello e dal direttore Maurizio Ferri;
   ad aprile 2013 cinque dipendenti addetti ai box delle scuderie sono stati licenziati in blocco, nonostante la stagione agonistica alle porte, scatenando la rabbia dei sindacati, a causa della volontà della Sistema cavallo di esternalizzare il servizio di allevamento;
   a dicembre 2013, si legge sul quotidiano il Tirreno, la Sistema Cavallo avrebbe impedito ad alcuni affittuari dei box di entrare nella struttura per custodire e allenare i propri cavalli, a causa di irregolarità nei contratti e mancati pagamenti, mentre gli allevatori sostenevano di aver pagato gli affitti ed aver chiesto invano più volte la regolarizzazione dei contratti. Tale episodio, oltre ad essere indicativo di una gestione poco chiara dell'ippodromo, ha provocato non pochi problemi ai cavalli a causa di un cambio repentino di abitudini: dal dicembre 2013 al luglio 2014 all'interno della struttura è rimasta un'unica cavalla, tenuta al paddok libera 2 ore al giorno, senza poter essere avvicinata dai suoi padroni, mai allenata, compromettendone la salute e la carriera sportiva. Una simile condizione può causare l'insorgenza di patologie gastrointestinali (ulcere e coliche), anche dovute al cambio di alimentazione, come la mancanza della quotidiana attività di allenamento si riflette sull'apparato locomotore, con conseguenze anche gravi sull'intero sistema metabolico;
   la gestione quantomeno discutibile dell'ippodromo di Follonica da parte della società Sistema Cavallo è stata oggetto di denunce alle procure, alla Guardia di finanza, tuttavia fino ad oggi non risulta ci siano state risposte e, nonostante dopo le numerose segnalazioni, la società abbia provveduto alla sistemazione dell'ippodromo e alla ripulitura della struttura, persistono moltissime rimostranze del pubblico e degli addetti ai lavori sulla gestione dei servizi durante le corse, e sulla scarsa attività sportiva del Centro di allenamento;
   risulta all'interrogante che l'Ippodromo dei Pini di Follonica, fino al 2014, avrebbe percepito i finanziamenti pubblici in virtù della convenzione in essere con lo stesso Ministero, in proroga fino al luglio 2015. Tali somme, erogate a fronte di una comprovata attività di organizzazione di corse, verrebbero determinate mediante un elaborato calcolo matematico che prende in considerazione diversi parametri, tra cui la superficie dell'impianto, l'incidenza delle scommesse, la popolazione residente del comune in cui è collocato l'impianto, l'attività di allenamento e altro;
   il rapporto tra Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e le società di corse che gestiscono gli ippodromi, che prevede anche il finanziamento per la gestione delle gare, è tutt'oggi in fase di revisione e, secondo il Consiglio di Stato dovrà essere esaminato anche dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Dipartimento affari giuridici e legislativi, nonché dal Ministero dell'economia e delle finanze; anche perché è in discussione la stessa natura del rapporto tra Ministero agricolo e Ente ippico, al limite tra concessione di servizi e vero e proprio appalto;
   a dicembre 2014 il Consiglio di Stato si è espresso in merito imprimendo una accelerata per il possibile rinnovo delle convenzioni con gli Ippodromi, in proroga da lungo tempo, che si attuerà con decreto attuativo della Delega Fiscale. In sostanza secondo il Consiglio di Stato «i servizi resi dalle società di corse e i finanziamenti trasferiti dal bilancio statale non si configurano come due controprestazioni dedotte nell'ambito di un rapporto concessorio, misurati in modo da compensare i servizi resi agli utenti degli ippodromi e il rischio operativo; ... e ciò a prescindere dalla circostanza che i servizi resi dalle società e il finanziamento pubblico siano posti in correlazione nelle disposizioni contenute nelle convenzioni stipulate. La correlazione non misura una prestazione economica che incorpora costi di gestione e rischio operativo ma si configura in buona sostanza come una sovvenzione che il soggetto pubblico si impegna a trasferire nell'ambito di un rapporto di natura autorizzatoria per la gestione di un servizio, di rilievo pubblicistico, connesso alla organizzazione delle corse dei cavalli»;
   nel 2013 il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha erogato agli ippodromi 62 milioni di euro per la gestione delle corse, una cifra che per il 2104 è stata in parte decurtata –:
   quali siano, ad oggi, i requisiti alla base delle convenzioni di natura economica che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali stabilisce con le società che gestiscono gli ippodromi italiani, in particolare per la parte relativa alla gestione delle corse, considerato che agli interroganti appare sussistere una regolamentazione poco chiara;
   come e se vengano effettuati dei controlli che verifichino l'effettivo rispetto dei requisiti suddetti;
   se, sulla base di quanto esposto in premessa, in particolare circa il mancato accesso ai box da parte degli allevatori e le condizioni di benessere degli equidi, l'ippodromo di Follonica risulti in regola con i requisiti alla base delle convenzioni economiche suddette;
   quali siano i motivi, nell'ambito della delega fiscale, del ritardo nell'emanazione del decreto attuativo che dovrebbe contenere il rinnovo delle convenzioni tra Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed ippodromi, al fine di giungere alla urgente realizzazione della riforma dell'ippica. (5-05699)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 21 dicembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05699

  Preliminarmente, si fa presente che in applicazione della disciplina transitoria dei rapporti tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e le società di corse per il periodo agosto-dicembre 2015, lo scorso 5 agosto è stato approvato il contratto sottoscritto con la società Sistema Cavalli, titolare della gestione dell'ippodromo di Follonica. In tale contesto è stata altresì rideterminata la scheda tecnica ad esso allegata e riconosciuto un maggior contributo per servizi di allenamento, derivante dall'incremento dei cavalli stanziali presso l'ippodromo.
  Il contratto attualmente in vigore non pone a carico delle società di corse l'obbligo di fornire servizi di allenamento in favore degli operatori, lasciando la relativa scelta alle società.
  I rapporti tra la società e gli operatori ippici sono disciplinati da regolamentazione pattizia, senza alcun intervento del Ministero nei confronti delle società ad eccezione dei profili concernenti la corretta manutenzione degli impianti e il rispetto degli standard di sicurezza.
  Per quanto riguarda le modalità di controllo adottate dal Ministero ai fini della verifica del rispetto degli obblighi assunti dalle società di corse, preciso che le verifiche sono effettuate d'ufficio ovvero, su segnalazione degli operatori, attraverso il riscontro, documentale e/o mediante sopralluogo, dei dati fisici degli impianti e dello stato di manutenzione degli stessi.
  Nel caso in cui siano accertate mancanze, si procede alla riduzione del corrispettivo dovuto, ovvero all'applicazione di una penale contrattuale.
  Preciso peraltro che abbiamo elaborato un modello per la definizione del ruolo degli ippodromi nella programmazione ippica italiana, propedeutico alla definizione dei criteri generali per l'erogazione della sovvenzione alle Società di corse e dei criteri per la formulazione del calendario nazionale.
  Il modello mira a ridefinire e valorizzare il ruolo degli ippodromi nel sistema ippico italiano, concorrendo alla stabilizzazione del comparto e creando le premesse per un suo rilancio. A tale riguardo, è in corso il procedimento amministrativo finalizzato alla definizione di un modello convenzionale che, secondo gli orientamenti del Consiglio di Stato, sarebbe oggetto di apposito accordo sostitutivo ai sensi dell'articolo 11 della legge n. 241/1990.
  Il nostro obiettivo è quello di concludere il percorso avviato entro la fine dell'anno.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

concessione di servizi

prestazione di servizi

servizio