ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05682

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 434 del 03/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: TACCONI ALESSIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2015
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2015
GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2015
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2015
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 03/06/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 03/06/2015
Stato iter:
15/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2015
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 15/10/2015
Resoconto TACCONI ALESSIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 03/06/2015

DISCUSSIONE IL 15/10/2015

SVOLTO IL 15/10/2015

CONCLUSO IL 15/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05682
presentato da
TACCONI Alessio
testo di
Mercoledì 3 giugno 2015, seduta n. 434

   TACCONI, GIANNI FARINA, FEDI, GARAVINI, LA MARCA e PORTA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   negli ultimi anni si è registrato un massiccio flusso di emigrazione che fa ricordare quello del secondo dopoguerra. L'attuale congiuntura economica fa prevedere che il fenomeno, lungi dall'arrestarsi, tenderà a intensificarsi con un numero di persone, specialmente giovani, che saranno spinte a lasciare, il nostro Paese per cercare oltre confine il lavoro che qui manca;
   secondo il Rapporto italiani nel mondo della fondazione Migrantes l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) del Ministero dell'interno al 1o gennaio 2013 registrava un aumento in valore assoluto di 131.170 iscrizioni rispetto al primo gennaio 2012, mentre si contano oltre 141.000 iscrizioni nel corso del 2013;
   sebbene si tratti di dati che non danno piena contezza dell'entità del fenomeno migratorio, sia perché comprendono le iscrizioni per nascita o per matrimonio, sia, soprattutto, perché non tutti i migranti si iscrivono all'AIRE, essi danno comunque un'idea dell'ampiezza e della drammaticità del fenomeno;
   l'edizione del 25 maggio 2015 del tabloid inglese The Telegraph riporta i dati diffusi dall'Ufficio per l'immigrazione britannico secondo il quale nel corso del 2014 e i primi mesi del 2015 sarebbero state oltre 641.000 le persone che si sono recate oltre Manica per cercare fortuna, molte provenienti dai Paesi europei, di cui ben 16.000 dall'Italia, che si piazza all'ottavo posto in questa speciale classifica per Paese di provenienza;
   per la sola Gran Bretagna gli stessi dati ISTAT riportano una differenza, al netto delle cancellazioni, di 13.922 nuove iscrizioni AIRE al 1o gennaio 2014 rispetto al 1o gennaio 2013;
   nell'ambito delle varie fasi di spending review abbiamo assistito negli ultimi anni a un progressivo assottigliamento delle risorse destinate ai connazionali all'estero, in particolare agli interventi per la lingua e la cultura italiane, all'assistenza, all'informazione e alla formazione;
   le recenti soppressioni di alcuni uffici consolari (quali ad esempio — per rimanere in Gran Bretagna — il vice consolato di Bedford chiuso il 30 giugno 2008 o lo sportello consolare di Manchester, chiuso il 31 luglio 2014), contrariamente a quanto dispone la vigente normativa, hanno privato di ogni servizio vasti bacini di utenza, senza peraltro che le soppressioni in parola abbiano inciso significativamente sull'obiettivo primario di revisione e contenimento della spesa;
   l'Ambasciata e il Consolato d'Italia a Londra, con l'istituzione di uno sportello opportunamente chiamato «Primo Approdo», hanno messo in cantiere lodevoli iniziative, soprattutto informative, per dare risposte concrete alle esigenze dei nostri giovani migranti, per aiutarli a orientarsi nel nuovo Paese e a districarsi tra le mille difficoltà che, inevitabilmente, la nuova realtà pone alla vita giornaliera;
   sono state sperimentate, non sempre con successo, presenze settimanali di personale delle «sedi riceventi» per il disbrigo di pratiche per le quali è prevista la presenza degli utenti — quali la rilevazione delle impronte digitali, l'acquisizione della firma digitale per il rilascio del passaporto, la consegna delle carte di identità, gli atti notarili, e altro — o istituiti uffici consolari onorari, come a Bedford, Cardiff, Birmingham e Liverpool nell'ottobre del 2014 e Manchester nel corrente mese di maggio;
   ritenuto tuttavia che l'intensificarsi dei suaccennati flussi migratori impone una più capillare presenza sul territorio e una maggiore vicinanza delle istituzioni alle nostre collettività con l'offerta di servizi consolari accessibili a tutti, anche nelle zone più periferiche rispetto alla cintura londinese (come Manchester, Leeds, Liverpool, e altri) che maggiormente attraggono persone in cerca di lavoro o per motivi di studio –:
   quali siano le difficoltà finora riscontrate e cosa intenda fare il Governo per potenziare l'istituto della presenza consolare e le funzioni degli uffici consolari onorari, come da più parti ripetutamente richiesto, soprattutto in quei Paesi e in quelle città — non solo del Regno Unito — dove maggiore è la consistenza delle nostre collettività e dei nuovi flussi migratori per corrispondere con efficacia ai diritti e ai bisogni dei nostri connazionali. (5-05682)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 15 ottobre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05682

  Desidero innanzitutto ricordare che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per ottemperare agli obblighi di riduzione della spesa pubblica dettati dal decreto-legge n. 95 (c.d. Spending Review) del 2012, ha attuato nel periodo 2013/2014 un complesso e articolato progetto di riorganizzazione della rete all'estero. L'esercizio della spending review ha imposto infatti alla Farnesina specifici obiettivi di riduzione del numero degli Uffici all'estero. Per aderire a tali obblighi normativi, è stato adottato un piano senza precedenti per complessiva portata numerica, che ha comportato interventi di chiusura verso ben 35 strutture all'estero tra Rappresentanze diplomatiche, Uffici consolari ed Istituti di Cultura.
  L'individuazione delle Sedi da inserire in tale esercizio di ristrutturazione è avvenuta attraverso un processo di condivisione con Commissioni parlamentari, organizzazioni sindacali ed istanze rappresentative dei connazionali all'estero promosso dalla Farnesina in uno spirito di trasparenza. In tale contesto, sono stati inoltre presi in esame – per quanto riguarda le sedi con funzioni consolari – molteplici parametri obiettivi, tra i quali il volume dell'attività consolare, la consistenza della collettività dei connazionali residenti, la distanza tra la sede in soppressione e quella che riceve le competenze e la facilità dei relativi collegamenti.
  La razionalizzazione delle risorse finanziarie ed umane è al contempo condizione indispensabile per assicurare l'adeguamento della rete stessa (la cui intelaiatura ha avuto origine in contesti storici profondamente diversi da quello attuale) ai nuovi scenari internazionali in cui l'Italia si trova ad operare. In tale ottica, il rafforzamento delle nostre posizioni in Paesi di nuova priorità e nei mercati emergenti, similmente ai processi in corso anche presso i nostri principali partner europei, si pone al servizio di una diplomazia della crescita, mirando a fare della rete estera uno strumento moderno ed aggiornato, nonché finanziariamente sostenibile, a sostegno della proiezione del Sistema Paese e della competitività dell'Italia nel nuovo sistema globale delle relazioni internazionali.
  Passando ora alle specifiche situazioni segnalate dagli Onorevoli interroganti, si osserva che gli sportelli consolari sono strutture concepite sin dall'inizio con funzioni transitorie e temporanee per garantire il graduale assorbimento di precedenti processi di riorganizzazione della rete. Gli sportelli infatti possono contare solo su una ridotta presenza di personale a contratto e sono in grado di erogare servizi limitati proprio a causa della mancanza di personale di ruolo che solo, per legge, può perfezionare gli atti. Ne discende che, dovendo operare una scelta della struttura su cui intervenire, la chiusura di uno sportello consolare si rivela per la collettività ben meno gravosa della soppressione di un Ufficio di prima categoria, che priverebbe l'utenza della totalità dei servizi consolari.
  Nel caso specifico del Regno Unito, peraltro, lo sportello consolare di Manchester – istituito nel 2011 a seguito della chiusura del Consolato di carriera avvenuta nello stesso anno – era stato originariamente concepito come misura provvisoria in attesa del completamento dei lavori presso il Consolato Generale di Londra, che ora funge da polo consolare di riferimento per l'intera area inglese, avendo anche assorbito le competenze dello sportello consolare di Bedford, chiuso il 1o ottobre 2012. La scelta di creare un unico Consolato «hub» a Londra risponde non solo a precise logiche di risparmio, ma anche alla necessità di generare virtuose economie di scala, concentrando le limitate risorse a disposizione per incrementare l'efficienza nell'erogazione dei servizi. Un processo innovativo – quello di Londra – che ha trovato pieno coronamento nella lodevole istituzione, nell'ambito del progetto «Primo Approdo», ricordato dallo stesso Interrogante, di un desk di orientamento per gli italiani che intendono vivere od operare in Inghilterra e nel Galles; si tratta di una struttura ospitata presso il Consolato Generale che mira a facilitare un adeguato «approdo» nel Paese per il crescente numero di italiani non occasionali che vi si recano.
  Lo sportello di Manchester, peraltro, impiegando esclusivamente personale a contratto, aveva una funzionalità limitata in quanto la maggior parte delle pratiche (peraltro in numero contenuto) doveva necessariamente essere finalizzata presso il Consolato Generale di Londra.
  Vorrei inoltre segnalare che la Farnesina, in attuazione del più generale impegno governativo a favorire nelle circoscrizioni interessate da provvedimenti di riorganizzazione della rete la creazione di strutture sostitutive e in linea con precisi impegni assunti dal Governo in sede parlamentare, si è tempestivamente attivata per garantire efficaci forme alternative di presenza consolare nel Paese. In tale quadro, infatti, la rete consolare onoraria nel Regno Unito non solo è stata potenziata geograficamente ma ne sono state anche accresciute le possibilità operative. Nel giugno 2013 è stato istituito il Consolato onorario in Bedford, il cui titolare ha assunto le funzioni il 6 marzo 2014. Parimenti, è stato istituito nell'aprile di quest'anno un Consolato onorario a Manchester, il cui designato responsabile è in corso di nomina (si è infatti in attesa di ricevere l’exequatur dalle Autorità britanniche). È stato inoltre recentemente avviato l'iter di elevazione del Vice Consolato onorario in Aberdeen (istituito nel 1982) al rango di Consolato onorario.
  Concludo nel ricordare che la rete consolare onoraria nel Regno Unito, proprio alla luce della rilevante attività di sostegno alle nostre collettività, è stata tra le prime ad essere beneficiarie del progetto della Farnesina che affida ai consoli onorari anche il compito di captare i dati biometrici dei richiedenti passaporto mediante l'utilizzo di postazioni mobili, evitando in questo modo all'utenza l'onere di recarsi presso la Sede di carriera sovraordinata. Attraverso tale iniziativa, in via di progressiva estensione sulla rete, l'Amministrazione intende rafforzare gli strumenti di intervento a disposizione degli Uffici consolari onorari, in coordinamento con le collegate strutture di prima categoria, a favore delle nostre collettività.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disoccupato

controllo di polizia

migrazione