ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05660

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 431 del 20/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: MATARRESE SALVATORE
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 20/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 20/05/2015
PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 20/05/2015
FALCONE GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 21/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 20/05/2015
Stato iter:
21/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/05/2015
Resoconto FALCONE GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 21/05/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 21/05/2015
Resoconto FALCONE GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL

DISCUSSIONE IL 21/05/2015

SVOLTO IL 21/05/2015

CONCLUSO IL 21/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05660
presentato da
MATARRESE Salvatore
testo di
Mercoledì 20 maggio 2015, seduta n. 431

   MATARRESE, D'AGOSTINO e PIEPOLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto si evince dai dati statistici elaborati nel 2014 da Goletta Verde di Legambiente la BAT risulta essere la provincia della regione Puglia con maggiori punti di inquinamento grave;
   le cronache raccontano, ormai da anni, delle cause di inquinamento più rilevanti che sarebbero ascrivibili all'incuria, al mancato rispetto della natura circostante e alla non corretta gestione dei terreni agricoli e degli impianti presenti a ridosso di zone di particolare rilievo dal punto di vista paesaggistico e naturalistico;
   il problema relativo all'inquinamento di queste zone e soprattutto del fiume Ofanto ha delle conseguenze disastrose sull'economia legata al settore turistico, in quanto le zone di mare direttamente collegate alla foce del fiume rischiano seriamente di diventare non balneabili a causa della già rilevata presenza di fosforo e azoto nell'acqua di origine agricola;
   il fiume Ofanto insiste in un importantissimo sito di interesse comunitario che è quindi a sua volta interessato dalle gravi problematiche di inquinamento appena esposte. L'area si estende per 34 chilometri, è denominata SIC IT9120011 «Valle Ofanto — lago di Capacciotti» ed è riconosciuta e protetta in virtù di importanti risorse naturali e in quanto rappresenta il perimetro dell'area compresa dal sistema idrografico del fiume Ofanto;
   il SIC «Valle Ofanto — lago di Capacciotti» è stato proposto alla Commissione europea, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con decreto ministeriale del 3 aprile 2000 (Gazzetta Ufficiale 95 del 22 aprile 2000) ed attualmente inserito nell'ottavo e ultimo aggiornamento dell'elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea adottato con decisione di esecuzione (UE) 2015/74 della Commissione europea del 3 dicembre 2014;
   l'area ricade interamente nel territorio del arco naturale regionale del fiume Ofanto, istituito con legge regionale Puglia n. 37 del 14 dicembre 2007, nonché nel sito IBA «zone umide di Capitanata» codice IT130 (cod. IBA1989: IT95);
   il sito risulta di elevato valore paesaggistico ed archeologico poiché si tratta del più importante ambiente fluviale della Puglia. A tratti la vegetazione è composta da foreste a galleria ripariale Salix alba e Populus alba e da percorsi substeppici di graminee e piante annue denominate Thero-brachypodietea e per questo motivo è un habitat definito prioritario ai sensi della direttiva 92/43/CEE, poiché in pericolo di estinzione sul territorio degli Stati membri e per la cui conservazione l'Unione europea si assume una particolare responsabilità; presenta, inoltre, esemplari di notevoli dimensioni che risultano fra i più maestosi dell'Italia meridionale. È l'unica zona della regione nella quale si registra la presenza della lontra «Lutra lutra»;
   il SIC rientra nella rete Natura 2000 ovvero il complesso delle aree destinate alla protezione della biodiversità nel territorio dei Paesi appartenenti all'Unione europea attraverso il mantenimento o il ripristino degli habitat naturali d'interesse comunitario;
   l'inquinamento delle acque del fiume Ofanto causato dagli scarichi abusivi, l'impoverimento della sua portata idrica per prelievo irriguo, il taglio di lembi residui di vegetazione da parte dei proprietari frontisti e la presenza di sversamenti e scarichi abusivi nel fiume sono fra le principali cause di degrado;
   è solo degli ultimi giorni l'ennesima notizia di stampa che riferisce di abusi e illeciti. Questa volta lungo il fiume dell'Ofanto presso il ponte della ferrovia adriatica è stato riscontrato il taglio, senza alcuna autorizzazione, di alberi di proprietà pubblica per ricavare altro terreno destinato a colture abusive o legname per usi vari;
   è fondamentale evidenziare che lo stato di degrado del sito d'importanza comunitaria è dovuto anche alla mancanza di adeguata diffusione della cultura delle buone pratiche nella gestione di alcune attività imprenditoriali e agricole;
   è compito delle istituzioni non solo individuare e sanzionare gli illeciti ma, anche e soprattutto, promuovere ed intensificare lo sviluppo della cultura e della tutela dell'ambiente anche tramite la promozione della formazione professionale e la diffusione di buone pratiche ambientali, agricole e imprenditoriali nonché tramite l'individuazione di sistemi di incentivazione economica e finanziarla in favore degli imprenditori virtuosi –:
   quali iniziative di competenza intenda adottare per tutelare e valorizzare il SIC IT9120011 «Valle Ofanto — lago di Capacciotti», con particolare riferimento alla possibilità di intensificare le attività di controllo anche per il tramite del nucleo operativo ecologico al fine di rilevare eventuali nuovi illeciti, scarichi e sversamenti abusivi nonché di promuovere e intensificare la diffusione di buone pratiche ambientali al fine di tutelare maggiormente le zone protette e rilevanti dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. (5-05660)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-05660

  Le problematiche rappresentate dagli onorevoli interroganti afferiscono alla compromissione della tutela degli habitat e delle specie che caratterizzano l'area in argomento, riconducibili a motivazioni di varia origine, soprattutto ascrivibili, a prescindere da eventuali condotte criminali, al mancato rispetto delle più elementari buone pratiche ambientali.
  Solo di recente, peraltro, la gestione del Parco naturale regionale «Fiume Ofanto», in parte ricompresa nel SIC 1T9 120011 «Valle Ofanto – Lago di Capacciotti», è stata accordata alla provincia Barletta-Andria-Trani (BAT), mentre la gestione del sito Natura 2000 risulta di competenza della regione Puglia.
  Sono queste, pertanto, le autorità pubbliche nei cui confronti sono incardinate le attività di controllo e vigilanza in ordine ai territori posti sotto la loro gestione.
  In merito alle possibili misure di tutela, la regione Puglia ha riferito di aver affidato nello scorso mese di febbraio l'incarico per la redazione delle Misure di Conservazione per i SIC della regione Puglia – ivi incluso il SIC che qui interessa – la cui definizione è prevista entro il termine del corrente anno a livello regionale, per poi proseguire con la fase di designazione dei SIC come ZSC (Zona Speciale di Conservazione) da parte del Ministro dell'ambiente.
  A favore dell'area, è stato inoltre avviato il progetto LIFE NATURA IT/000175 «Aufidus», per un valore economico di oltre 2,3 milioni di euro, il cui obiettivo è quello di realizzare un restauro ambientale globale dell'area di progetto e aumentare la sensibilizzazione delle popolazioni locali al fine di proteggere le zone umide e gli habitat prioritari.
  In ogni caso, rimane fermo e costante l'impegno profuso dal Ministero dell'ambiente nei confronti di tutti i siti Natura 2000, nell'ambito delle funzioni ad esso attribuite, anche favorendo, laddove possibile, un rafforzamento delle attività di controllo a livello locale per contrastare i fenomeni di degrado del territorio, nonché promuovendo iniziative volte al potenziamento di una cultura ambientale che tuteli le zone di maggiore pregio ambientale e naturalistico.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riserva naturale

zona protetta

corso d'acqua