ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05574

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 425 del 12/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: LA MARCA FRANCESCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 12/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 12/05/2015
Stato iter:
13/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/05/2015
Resoconto LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 13/05/2015
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 13/05/2015
Resoconto LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/05/2015

SVOLTO IL 13/05/2015

CONCLUSO IL 13/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05574
presentato da
LA MARCA Francesca
testo di
Martedì 12 maggio 2015, seduta n. 425

   LA MARCA e AMENDOLA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
   nella Circoscrizione consolare di Toronto, come in tutte le altre attualmente esistenti, sono state attivate le procedure elettorali previste per l'elezione dei Comitati italiani all'estero (COMITES) dal decreto-legge 30 maggio 2012, n. 67, convertito con modificazioni dalla legge 23 luglio 2012, n. 118, e dal successivo articolo 1 – comma 323 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 29 dicembre 2014 ed entrata in vigore il 1o gennaio 2015);
   nelle Circoscrizioni consolari presenti in Canada è la prima volta che si costituiscono i COMITES per elezione formale e diretta dei cittadini elettori, poiché nella precedente consultazione elettorale del 2004, per difficoltà intercorse nei rapporti con le autorità canadesi, essi furono costituiti per cooptazione consolare, sia pure dopo un'ampia e democratica consultazione;
   alla luce di questo precedente, nella Circoscrizione di Toronto gli esponenti locali più attivi della nostra comunità hanno inizialmente tentato di formare una lista unitaria, rappresentativa delle diverse sensibilità culturali e associative, tentativo che non ha avuto esito positivo per l'improvviso diverso orientamento di una componente che, a pochi giorni dalla scadenza prevista per la presentazione della lista, ha comunicato di voler procedere alla formazione di una lista propria;
   tale lista, contrassegnata come «Per l'Italia in cui crediamo», è risultata l'unica presentata entro i termini regolamentari, con il richiesto corredo di firme di sottoscrittori, ognuna delle quali risultava formalmente autenticata da un avvocato locale, Gregory G. Tucci, iscritto nella lista dei professionisti abilitati dal Consolato per tale operazione;
   dopo pochi giorni dalla presentazione della lista, un certo numero di sottoscrittori dichiaravano di non avere mai apposto la firma di sottoscrizione della lista davanti ad un notaio o funzionario a ciò abilitato, anzi di non essere nemmeno a conoscenza che per una tale operazione occorresse essere formalmente identificati tramite documento di riconoscimento e apporre la firma dinanzi a pubblico ufficiale;
   uno degli esponenti della componente esclusa dalla lista ufficialmente presentata, il Signor Mario Marra, ha dichiarato che, venuto a conoscenza di tali affermazioni, ha chiesto un appuntamento per un colloquio all'avvocato Gregory Tucci e si è recato personalmente nello studio dello stesso, dove lo ha trovato in compagnia del capolista della lista presentata, professionista associato allo stesso studio dell'avvocato Tucci, il Signor Marra avrebbe insistito per un dialogo riservato, nel corso del quale avrebbe riferito delle voci circolanti sulle autentiche delle firme, chiedendo con spirito collaborativo spiegazioni sul caso;
   il Signor Mario Marra, in ripetuti messaggi inviati a rappresentanti istituzionali, politici e alle stesse autorità diplomatiche e consolari italiane dichiarava di avere ricevuto come risposta dall'avvocato Tucci che di fronte a lui non si era presentato alcun sottoscrittore e che non aveva personalmente autenticato alcuna firma;
   lo stesso sottoscrittore della lista «Per l'Italia in cui crediamo», il Signor Gino Cucchi, autorevole esponente della comunità di Toronto e presidente del COMITES uscente, indirizzava al console italiano di Toronto Giuseppe Pastorelli, che presiede per legge il Comitato elettorale circoscrizionale, la seguente dichiarazione scritta: «Io Gino Cucchi, presidente del COMITES di Toronto, dopo aver fatto un'accurata meditazione, e facendo fede secondo la mia coscienza le devo annunciare che sono un sottoscrittore della lista «Per l'Italia in cui crediamo». Devo assolutamente confessarle che quando ho firmato il suddetto documento l'ho fatto senza la presenza di nessun notaio o avvocato, in quanto l'ho fatto a casa. In fede. Gino Cucchi, presidente del COMITES di Toronto»;
   nei giorni successivi, a tale dichiarazione se n’è aggiunta un'altra, sottoscritta da 6 persone risultanti tra i sottoscrittori della lista e indirizzata anche all'interrogante, che testualmente dice: «Le scriviamo per informarvi che, all'inizio del mese di ottobre 2014, abbiamo firmato un documento in sostegno della lista “Per l'Italia in cui crediamo”, per l'elezione del COMITES di Toronto. Siamo venuti a conoscenza che il documento da noi firmato, lo dovevamo firmare in presenza di un notaio o di un avvocato. Onestamente dobbiamo dirvi che il documento non lo abbiamo firmato né davanti a un avvocato né davanti ad un notaio. Noi riteniamo che le nostre firme siano invalide. Speriamo che queste informazioni vi possano aiutare a fare delle valutazioni a riguardo. Sinceramente». (Seguono 6 firme di sottoscrittori, corredate di data e indirizzo);
   gli elementi già acquisiti e a conoscenza delle autorità diplomatiche e consolari, in particolare del console di Toronto, che è anche il presidente del Comitato elettorale circoscrizionale, cui compete il controllo della regolarità delle operazioni di voto, consentono di rilevare le gravi e insanabili irregolarità inerenti alla presentazione della lista «Per l'Italia in cui crediamo», che di fatto è l'unica lista concorrente in quella circoscrizione;
   le vicende che hanno accompagnato la formazione e la presentazione delle liste, nonché lo svolgimento della campagna elettorale, hanno creato una situazione di acuta tensione in una delle comunità più attive ed importanti del nord America, abituata per altro ad una gestione unitaria del suo organismo di rappresentanza, una lacerazione che meriterebbe un approccio non formalistico e burocratico dei rappresentanti dell'amministrazione italiana, ma un'assunzione di responsabilità volta al sostanziale rispetto della legge e a riportare la serenità e il dialogo all'interno della comunità;
   il persistere di polemiche e tensioni per fatti di evidente irregolarità rischia di dare una rappresentazione deformata e non giusta alle autorità locali, che solo dopo lunga trattativa e non senza perplessità e remore hanno questa volta autorizzato lo svolgimento di operazioni elettorali sul proprio territorio, e che potrebbero essere indotte per il futuro a ritirare la loro disponibilità in tal senso –:
   quali determinazioni intenda sollecitare alla nostra rappresentanza diplomatico-consolare in ordine al caso del professionista che ha dichiarato di non avere mai proceduto alle operazioni di legalizzazione delle firme, il cui visto risulta comunque in calce alle 203 firme presentate nonostante la formale dichiarazione contraria, per ora, di 7 sottoscrittori, anche allo scopo di riportare la serenità e ripristinare lo spirito di collaborazione di cui la comunità italiana di Toronto ha dato prova finora, nonché di evitare che le autorità canadesi  percepiscano un'immagine distorta della vita degli istituti di rappresentanza delle comunità italiane e dei momenti di partecipazione democratica che il nostro ordinamento assicura ai cittadini italiani residenti all'estero.
(5-05574)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-05574

  Vorrei rispondere ricordando quanto fatto presente dall'onorevole interrogante nella sua interrogazione. In Canada è la prima volta che si costituiscono i COMITES, non essendo stato possibile nel 2004 per i motivi menzionati dall'onorevole La Marca. Si tratta dunque di un appuntamento di grande importanza per la nostra collettività presente in quel Paese e, come tale, si comprende come i fatti oggetto di questa interrogazione possano aver destato preoccupazione nei nostri connazionali. In questo quadro, va tenuto innanzitutto conto che il controllo sulla presentazione delle liste compete al Comitato elettorale circoscrizionale e non al Consolato. Peraltro, il Console generale a Toronto ha esercitato tutte le forme di controllo che gli sono attribuite e, lo scorso 24 aprile, ha inoltrato alla procura della Repubblica di Roma una segnalazione per l'accertamento di eventuali ipotesi di reato connesse al procedimento elettorale per il rinnovo del Comites di Toronto.
  Vorrei qui di seguito condividere, in breve, le versioni dei fatti che sono state esposte alla nostra sede consolare.
  La prima è quella del signor Cucchi. Lo scorso 19 ottobre il signor Luigi Cucchi ha presentato al Consolato generale di Toronto la lista elettorale «Per l'Italia in cui crediamo» (di cui è anche sottoscrittore), munita dell'autenticazione delle firme di sottoscrittori effettuata dall'avvocato Tucci, con funzioni di notaio pubblico. L'Ufficio elettorale del consolato di Toronto ha poi legalizzato la firma del notaio, depositata agli atti del citato Consolato generale, accettando così la menzionata lista elettorale, risultata in possesso dei requisiti formali richiesti.
  Successivamente, il signor Cucchi ha formalmente comunicato al Consolato generale di avere firmato la lista elettorale «senza la presenza di nessun Notaio o Avvocato», aggiungendo, qualche giorno più tardi, di non avere mai incontrato il notaio Tucci. Cinque giorni dopo anche il dottor Marino, Responsabile nazionale PD italiani nel mondo, ha inoltrato al Consolato generale una comunicazione, firmata da cinque sottoscrittori della lista «Per l'Italia in cui crediamo», con cui gli stessi dichiaravano di non avere firmato la lista dinanzi ad un notaio o ad un avvocato. Lo scorso 21 aprile 2015 il Segretario del Partito Democratico del Canada, signor Mario Marra, ha presentato al Consolato generale di Toronto un'istanza in cui richiede lo scioglimento del neo-eletto Comites di Toronto, manifestando anche la propria intenzione di presentare querela di falso in sede giudiziale in Canada.
  Un'altra versione è quella dell'avvocato Consiglio, candidato della citata lista che, in una missiva indirizzata al Consolato generale, sostiene che quanto dichiarato dal signor Cucchi non risponde a verità, segnalando in proposito di averlo condotto egli stesso dall'avvocato Tucci ad apporre la propria firma per la lista elettorale.
  Vi è poi l'avvocato Tucci, che non ha voluto o potuto fornire chiarimenti di fronte alla richiesta formale avanzata dal nostro Console generale.
  Di fronte a queste diverse posizioni, il Console generale a Toronto ha più volte fatto presente ai denuncianti che questi avrebbero potuto proporre gli accertamenti giudiziali necessari a fare chiarezza sui fatti e – inoltrando la predetta segnalazione all'autorità giudiziaria – ha fatto tutto quanto era nelle sue prerogative per fare in modo che venga accertata l'eventuale falsità dell'atto che – come noto – non può essere determinata a livello amministrativo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

elezione

consolato

cittadino della Comunita'