ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05551

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 423 del 08/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: BONACCORSI LORENZA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COPPOLA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 07/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/05/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/05/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 15/05/2015
Stato iter:
19/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2015
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 19/11/2015
Resoconto BONACCORSI LORENZA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/05/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 15/05/2015

DISCUSSIONE IL 19/11/2015

SVOLTO IL 19/11/2015

CONCLUSO IL 19/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05551
presentato da
BONACCORSI Lorenza
testo di
Venerdì 8 maggio 2015, seduta n. 423

   BONACCORSI e COPPOLA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   sulla base dei dati forniti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nella relazione annuale sulle autorità portuali relativa all'anno 2013, negli ultimi anni, nonostante la crisi economica italiana, le spese correnti delle Autorità portuali sono aumentate quasi del 43 per cento;
   i dati richiamati si riferiscono alle spese per il funzionamento, per il personale, per prestazioni istituzionali, mentre non comprendono quelle per investimenti e opere; emerge pertanto che, nonostante l'applicazione di politiche di spending review, le autorità portuali registrano per la gestione corrente spese crescenti; contestualmente, si rileva un incremento delle entrate relative ai canoni di concessione e autorizzazione e, in generale, alle tasse portuali;
   in particolare, da un confronto tra i dati contenuti nella citata relazione con riferimento al 2013 e quelli relativi al 2006, le uscite correnti, considerate nel loro complesso, passano da 193,47 a milioni 276,19, con un incremento del 42,8 per cento e, in particolare, le spese per il personale salgono da 81,58 a 101,38 milioni e compare una nuova voce di spesa (nel 2006 compresa nell'ambito dell'acquisto di beni e servizi), relativa a «uscite per prestazioni istituzionali», che ammonta a 68,47 milioni di euro;
   i dati relativi alla gestione finanziaria delle autorità devono essere considerati alla luce di un andamento delle attività portuali che, con riferimento a quanto illustrato nella stessa Relazione annuale, non può considerarsi interamente soddisfacente; per quanto riguarda il traffico merci, il volume complessivo delle merci movimentate, nonostante l'andamento positivo del settore dei container, registra una lieve flessione rispetto al dato del 2012 (mezzo punto percentuale, equivalente a circa 3,7 milioni di tonnellate), anno in cui si era verificata una netta contrazione, pari a circa 17 milioni di merci movimentate in meno rispetto al 2011;
   per quanto riguarda il traffico dei passeggeri, nel 2013 si registra un numero complessivo di 41.843.136 passeggeri, che comporta un lieve aumento (+1,53 per cento) rispetto all'anno precedente e deve di conseguenza essere considerato favorevolmente come segno di inversione di tendenza, ma che certo non permette di recuperare le pesanti perdite del biennio precedente, in cui il traffico passeggeri aveva subito una perdita di circa 7 milioni di unità;
   più in generale, con riferimento al periodo 2006-2013, si è determinata una riduzione delle merci movimentate nei terminal pari all'8,1 per cento una riduzione dei movimenti di passeggeri del 10,8 per cento;
   ai sensi dell'articolo 29 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014, il Governo, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, deve adottare il piano strategico nazionale della portualità e della logistica, «al fine di migliorare la competitività del sistema portuale e logistico, di agevolare la crescita dei traffici delle merci e delle persone e la promozione dell'intermodalità nel traffico merci, anche in relazione alla razionalizzazione, al riassetto e all'accorpamento delle Autorità portuali esistenti»; prima di essere approvato, lo schema di decreto recante il piano è sottoposto al parere delle competenti Commissioni parlamentari;
   da tempo è all'esame presso l'8ª Commissione del Senato la riforma della legge n. 84 del 1994, che costituisce la legge fondamentale in materia portuale –:
   se trovino conferma i dati richiamati in premessa ed entro quali tempi si intenda presentare al Parlamento lo schema di decreto recante il piano strategico nazionale della portualità e della logistica;
   quali misure si intendano adottare, in primo luogo proprio nel piano strategico, per promuovere, da un lato, una maggior efficienza del sistema portuale italiano, in modo da porlo nelle condizioni di competere sia nel bacino del Mediterraneo, sia nei confronti dei porti dell'Europa settentrionale e dall'altro, una razionalizzazione della gestione delle autorità portuali, anche al fine di rendere possibile una diminuzione degli oneri a carico delle imprese operanti nei porti, che di per se stessa costituirebbe uno stimolo a un incremento delle attività portuali. (5-05551)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-05551

  La ratio sottesa all'adozione dell'articolo 29 del decreto-legge n. 133/2014 muove dalla necessità di migliorare l'efficienza del sistema portuale e logistico nazionale, affrancando lo stesso da logiche territoriali settoriali e riconducendolo a una visione strategica d'insieme attraverso strumenti di reale innovazione.
  Le possibilità di crescita e di sviluppo della portualità e dell'offerta logistica generalmente considerata sono indissolubilmente legate alle opzioni praticate dagli operatori del settore in base alla misurabile convenienza di scegliere una serie di facilities offerte non solo dall'approdo ma da tutta una famiglia di elementi che, direttamente o indirettamente, costituiscono la filiera dei vantaggi: reti stradali e ferroviarie, scali intermodali, offerte di servizi di accesso e di uscita efficienti ed efficaci.
  In estrema sintesi, i livelli di competitività dell'intero comparto portuale e logistico sono determinati, sotto il profilo infrastrutturale e trasportistico, dalla presenza simultanea di tre fattori: una buona accessibilità nautica in grado di garantire servizi adeguati al vettore marittimo, ampie aree portuali e interportuali per l'efficiente movimentazione delle merci, connessioni ferroviarie, stradali e di navigazione interna capaci e adeguate, sì da assicurare l'occorrente fluidità delle catene logistiche intermodali.
  Sulla base di tali considerazioni, e tenuto conto degli indirizzi resi in sede comunitaria e afferenti alla costituzione della rete di trasporto transeuropea TEN-T, le iniziative del Ministero delle infrastrutture e trasporti si sono concentrate sull'adozione di un Piano Strategico Nazionale dei Porti e della Logistica, quale atto di indirizzo strategico per la definizione dell'assetto della rete portuale e logistica nazionale.
  Detto Piano – approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 agosto scorso e pubblicato sul sito internet del MIT – rappresenta senz'altro l'indispensabile volano per la «crescita dei traffici di merci e persone».
  Sul punto occorre evidenziare che la fase di pianificazione infrastrutturale e logistica comprenderà non solo aspetti di assetto del territorio, ma soprattutto obiettivi di promozione e sviluppo della cosiddetta logistica integrata, accompagnati dal sicuro snellimento delle procedure amministrative ad essa collegate.
  L'intero processo di riorganizzazione della portualità e della logistica sarà tarato in maniera tale da intercettare l'evoluzione attesa dei traffici commerciali – anche con riferimento al peculiare settore delle merci containerizzate – individuando le occorrenti iniziative per la risoluzione dei gap di competitività verso altri Paesi europei e verso l'area vasta del Mediterraneo, e quantificando i benefici economici derivanti dalla riduzione del divario competitivo. Tale processo è teso a definire il potenziale di specializzazione della rete portuale e logistica nazionale, con particolare riferimento al tema della distribuzione delle merci trasportate via mare in un'ottica, come detto, di integrazione con le reti transeuropee TEN-T. In prospettiva, il Piano costituirà uno dei piani di settore che andranno a confluire in un documento programmatico più ampio, plurisettoriale e plurimodale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

trasporto merci

trasporto viaggiatori

spese di funzionamento