ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05514

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 421 del 05/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: ZACCAGNINI ADRIANO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 05/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 05/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 05/05/2015
Stato iter:
06/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/05/2015
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 06/05/2015
Resoconto CASTIGLIONE GIUSEPPE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 06/05/2015
Resoconto ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/05/2015

SVOLTO IL 06/05/2015

CONCLUSO IL 06/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05514
presentato da
ZACCAGNINI Adriano
testo di
Martedì 5 maggio 2015, seduta n. 421

   ZACCAGNINI e FRANCO BORDO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   nell'ultimo numero della rivista «The Lancet Oncology» l'agenzia dell'Organizzazione mondiale della Sanità, OMS, ha annunciato di aver classificato tre pesticidi nella categoria 2A, cioè «probabilmente cancerogeni», l'ultimo livello prima di «sicuramente cancerogeni»;
   fra le molecole prese in considerazione dallo IARC ci sono due insetticidi, il diazinon e il malathion, ma a suscitare scalpore è stato il parere dello IARC sulla terza sostanza, il glifosato;
   il glifosato è stato sintetizzato dalla Monsanto negli anni settanta, è il principio attivo del diserbante Roundup, ed è di fatto l'erbicida più usato al mondo oltre a essere quello che si ritrova più spesso nell'ambiente; è presente in più di 750 prodotti destinati all'agricoltura, silvicoltura, usi urbani e domestici;
   il suo impiego è decisamente aumentato con lo sviluppo delle colture transgeniche resistenti al glifosato;
   l'Italia, secondo un rapporto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ISPRA, è il maggiore consumatore tra quelli dell'Europa occidentale di pesticidi per unità di superficie coltivata, con valori doppi rispetto a quelli della Francia e della Germania. Molto alto anche il numero delle sostanze di cui si trovano importanti tracce nelle acque: 175 tipologie di pesticidi nel 2012 a fronte dei 166 del 2010 e di 118 del biennio 2007-2008. Le sostanze che più spesso hanno determinato il superamento sono il glifosato e i suoi metaboliti, il metolaclor, il triciclazolo, l'oxadiazon e la terbutilazina;
   uno studio pubblicato nel 2011 dallo «US geological survey» ha rivelato che in alcune regioni degli Stati Uniti il glifosato era presente a livelli misurabili in tre quarti dei campioni di aria e di acqua piovana analizzati;
   in Francia è il pesticida di sintesi più diffuso. Nel 2011 ne sono state impiegate più di ottomila tonnellate, molte di più delle circa 2.700 della seconda sostanza più usata, il mancozeb (un fungicida). Secondo il rapporto del 2010 dell'Agenzia di sicurezza sanitaria dell'alimentazione, dell'ambiente e del lavoro, ANSES, in Francia «... il glifosato è il principale responsabile del degrado della qualità dell'acqua...»;
   va precisato che gli studi esaminati dallo IARC segnalano un aumento del rischio di tumore tra i giardinieri e agricoltori, non nella popolazione generale. Secondo l'Agenzia, «...gli studi caso-controllo di esposizione professionale condotti in Svezia, Stati Uniti e Canada hanno rivelato un aumento del rischio del linfoma di non Hodgkin...»;
   alcuni esperimenti sugli animali hanno mostrato che il diserbante provocava danni cromosomici, un maggiore rischio di tumore alla pelle e al tubolo renale e di adenomi delle cellule pancreatiche. Tuttavia lo IARC ritiene che l'insieme della letteratura scientifica esaminata non permetterebbe di concludere con assoluta certezza che il glifosato sia cancerogeno;
   in un comunicato pubblicato il 23 marzo 2015 la Monsanto ha reagito duramente, sostenendo che lo IARC si è basato su «scienza spazzatura» e ne ha rifiutato categoricamente le conclusioni. In una lettera del 20 marzo 2015, la Monsanto ha intimato alla direttrice generale dell'OMS, Margaret Chan, di far «rettificare» la valutazione dello IARC;
   la valutazione dello IARC è il frutto di un processo immutabile da quarant'anni: una ventina di scienziati di diverse discipline (tossicologia, epidemiologia, eccetera) sono selezionati dall'Agenzia in base alle loro competenze e all'assenza di conflitti di interesse con l'industria. All'Agenzia viene chiesto un parere sulla base della letteratura scientifica pubblicata: per vari giorni i ricercatori discutono dell'argomento in presenza di osservatori dell'industria, rappresentanti di agenzie di sicurezza sanitaria e portatori di interesse di altre realtà socio-economiche. A seguito di una conclusione condivisa degli esperti, lo step successivo è l'adozione di un parere. I pareri dello IARC — che hanno carattere puramente informativo e non normativo — godono nella comunità scientifica internazionale del massimo riconoscimento, ma spessissimo sono oggetto di contestazioni, prive di controprove empiriche, da parte dell'industria;
   l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, EFSA, ha incaricato il Bundesinstitut für Risikobewertung, BfR, tedesco di valutare nuovamente il glifosato. Fatto singolare, però, è che un terzo dei ricercatori del gruppo di esperti di pesticidi dell'agenzia tedesca è alle dirette dipendenze di giganti del settore agrochimico e/o biotecnologico –:
   se il Governo non ritenga opportuno e urgente mettere al bando il glifosato dal territorio nazionale, al fine di applicare il «principio di precauzione» per salvaguardare le condizioni di vita e di lavoro degli operatori del settore, unitamente alla salute dei consumatori e dell'ambiente, avendo quale punto di valutazione scientifica il parere dell'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro e i numerosi studi di cancerogenicità fin ora esperiti, oltre a promuovere in sede europea uno studio scientifico elaborato da organismi indipendenti, contrariamente a quanto fatto dall'EFSA che ha incaricato il Bundesinstitut für Risikobewertung di valutare nuovamente il glifosato da parte di esperti di pesticidi che sono alle dirette dipendenze di giganti del settore agrochimico e/o biotecnologico. (5-05514)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-05514

  Ritengo utile premettere che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali può esprimersi unicamente in merito all'efficacia agronomica dei prodotti fitosanitari, mentre gli aspetti connessi alla tutela della salute umana rientrano tra le competenze del Ministero della salute.
  Detta Amministrazione sta seguendo con attenzione la questione relativa alla sostanza attiva «glifosate» ed è in attesa delle conclusioni finali che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) si appresta a pubblicare al riguardo, conclusioni, tra l'altro, che saranno alla base di una proposta regolamentare da parte della Commissione europea.
  Nelle more del riscontro da parte dell'EFSA, la diffusione delle notizie inerenti lo studio condotto dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) sulla sostanza «glifosate» ha indotto il Dicastero della salute a richiedere in proposito un parere tecnico-scientifico all'Istituto superiore di sanità e, contestualmente, per quanto di nostra competenza, una valutazione sull'utilizzo di tale prodotto per far fronte ad avversità nel settore agricolo.
  Segnalo che la materia relativa all'uso dei prodotti fitosanitari, ivi compresi i diserbanti, è stata oggetto di una profonda revisione normativa che trova il suo fondamento nella Direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro europeo per l'uso sostenibile dei pesticidi.
  Il recepimento di questa Direttiva nell'ordinamento italiano ha dato origine ad un Piano d'azione nazionale (PAN) adottato, di concerto con i Ministri dell'ambiente e della salute, con decreto 22 gennaio 2014.
  Il PAN ha introdotto una serie di misure che concorrono ad un uso più corretto e sostenibile dei prodotti fitosanitari con l'obiettivo di tutelare la salute umana e l'ambiente. Nello specifico è stato previsto il divieto di tutti i prodotti fitosanitari in talune aree frequentate dalla popolazione.
  Faccio infine presente la recente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del 10 marzo 2015, anch'esso adottato dal Ministro delle politiche agricole, di concerto con i Ministri dell'ambiente e della salute, con il quale sono state approvate le Linee guida di indirizzo per la tutela dell'ambiente acquatico e dell'acqua potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rischio sanitario

antiparassitario

ricerca medica