ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05495

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 420 del 04/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: SPESSOTTO ARIANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/05/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 04/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 04/05/2015
Stato iter:
10/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 10/03/2016
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 10/03/2016
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/05/2015

DISCUSSIONE IL 10/03/2016

SVOLTO IL 10/03/2016

CONCLUSO IL 10/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05495
presentato da
SPESSOTTO Arianna
testo di
Lunedì 4 maggio 2015, seduta n. 420

   SPESSOTTO e TOFALO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   come noto, tra i servizi cosiddetti non-aviation di un aeroporto vengono ricomprese tutta una serie di attività commerciali e non, tra cui negozi, ristorazione, alberghi, servizi di trasporto di collegamento, servizi di autonoleggio, servizi bancari e parcheggi;
   la normativa attuale prevede, per tali attività «lato terra», un sistema di regolazione parziale, nella misura in cui una quota non inferiore al 50 per cento del margine conseguito dal gestore aeroportuale per questi servizi concorre alla definizione dei ricavi complessivi del gestore;
   i ricavi di tipo landside per i servizi non strettamente aeronautici costituiscono una quota molto importante e in continua crescita dei bilanci dei gestori aeroportuali, che in alcuni casi possono arrivare a rappresentare quasi la metà dei ricavi totali;
   in particolare, come evidenziato anche da una recente inchiesta di Altroconsumo intitolata «Dove il posteggio costa quanto il volo», una delle maggiori voci di entrata nel bilancio per i gestori aeroportuali riguarda proprio l'attività dei parcheggi afferenti agli aeroporti, servizio che, stando agli ultimi studi pubblicati in materia, può rappresentare fino a quasi un quarto dei ricavi delle attività non-aviation e che spesso compensa altri settori in perdita;
   in aggiunta ai parcheggi di competenza dei gestori aeroportuali, situati tendenzialmente nel perimetro dell'infrastruttura aeroporto, negli ultimi anni si è sviluppato anche un sistema di parcheggi cosiddetti «remoti», esterni all'aeroporto ma collegati ad esso tramite servizi di navetta gratuita, di competenza o degli stessi gestori aeroportuali o di gestori privati;
   le tariffe proposte da questa ultima categoria di gestori sono tendenzialmente più vantaggiose se confrontate con le tariffe applicate dal gestore aeroportuale e talvolta i parcheggi remoti possono divenire concorrenziali, producendo un effetto di calmiere dei prezzi, pur nella considerazione che la vicinanza dei parcheggi interni al perimetro aeroportuale rispetto al terminal tende comunque a consolidare la condizione dei gestori aeroportuali di monopolisti nella fornitura di servizi landside;
   ad avviso degli interroganti, e come comprovato da autorevoli studi in materia, l'attività dei parcheggi ha garantito negli anni ai gestori di molti scali aeroportuali elevati profitti, a scapito degli utenti, cui viene di fatto precluso l'accesso a un mercato realmente concorrenziale, in cui ci sia un efficace confronto competitivo tra i servizi di parcheggio offerti, anche a causa dell'assenza di una chiara regolamentazione in materia;
   a titolo di esempio, si cita il caso della gestione dei parcheggi aeroportuali del Marco Polo di Venezia, la quale è stata affidata, mediante sub-concessione diretta e senza lo svolgimento di una procedura di gara d'appalto, alla Marco Polo Park, società partecipata al 100 per cento dalla Save S.p.A., titolare della concessione per la gestione dell'aeroporto Marco Polo di Venezia;
   per quanto di conoscenza, la Save s.p.a. gestisce ad oggi direttamente circa seimilacinquecento posti auto all'interno dei parcheggi aeroportuali, con tariffe base che superano i 10 euro al giorno;
   accanto alla gestione da parte di Save dei parcheggi del Marco Polo, sono sorti nei pressi della struttura aeroportuale, sette nuovi parcheggi esterni al sedime del Marco Polo, più economici rispetto alle tariffe praticata dalla Save;
   la realizzazione di nuovi parcheggi attorno alla zona aeroportuale del Marco Polo, ha dato vita a quella che è stata chiamata dalla stampa locale una vera e propria «guerra dei parcheggi» nella zona di Tessera, fautrice di molteplici tensioni legali sorte tra il concessionario Save e i gestori di parcheggi esterni, concorrenti di Save;
   la Save ha presentato in questi anni numerose segnalazioni per presunte irregolarità nella gestione dei parcheggi privati esterni all'aeroporto, tra cui un recente ricorso contro la Benetazzo Group, proprietaria del parcheggio Pes.co da 200 posti auto, con una richiesta di risarcimento da parte di Save di 5 milioni di euro per concorrenza sleale;
   in assenza di un'organica regolamentazione del sistema aeroportuale in materia, si è espressa anche una recente pronuncia del Tar del Lazio (sentenza n. 1693/13), il quale ha precisato che, attesa la natura pubblica di demanio del sedime aeroportuale, il gestore aeroportuale è obbligato a indire una procedura competitiva per selezionare il soggetto privato al quale concedere in uso specifiche aree all'interno dell'aeroporto, non potendo procedere ai rinnovi automatici senza gara dei rapporti di subconcessione in essere di spazi aeroportuali finalizzati allo svolgimento di determinate attività commerciali;
   la giustizia amministrativa ha inoltre precisato che al gestore aeroportuale è assegnato il compito di amministrare e gestire le infrastrutture aeroportuali «secondo criteri di trasparenza e non discriminazione» (cfr. articolo 705 cod. nav.), principi questi che devono, dunque, impregnare tutta l'attività di gestione, ivi compresa quella finalizzata alla subconcessione/locazione, poiché, in tal caso ciò che rileva è la natura pubblica del sedime oggetto di concessione, la cui disposizione non può sfuggire, in un'ottica pro-competitiva delle attività economiche che vi possono essere esercitate, ai parametri della parità di condizione di tutti i possibili competitori –:
   quali specifiche iniziative di natura normativa o regolamentare, il Governo intenda adottare al fine di garantire un'allocazione equa e non discriminatoria degli spazi destinati ad attività commerciali all'interno dei sedimi aeroportuali, inclusa l'attività dei parcheggi, così come auspicato dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato e in linea con la recente giurisprudenza del TAR del Lazio, al fine di evitare l'estensione da parte del gestore aeroportuale del proprio potere di mercato ai servizi commerciali, limitando in tal senso lo svolgimento degli stessi da parte di altri operatori. (5-05495)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 10 marzo 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-05495

  In risposta alla tematica posta nell'atto di sindacato ispettivo in esame, riferisco che esistono diverse fattispecie di utilizzo del margine commerciale dei gestori aeroportuali derivanti dalle attività non regolamentate, cosiddetta non aviation.
  Per i gestori aventi un contratto di programma in vigore, si distingue tra i contratti non in deroga e quelli in deroga. Per quelli non in deroga (attualmente solo per l'aeroporto di Cagliari), il 50 per cento del margine commerciale viene destinato all'abbattimento delle tariffe per i servizi regolamentati, cosiddetta aviation, mentre nel caso dei contratti in deroga (Roma Fiumicino e Ciampino, Milano Linate e Malpensa e Venezia) tale 50 per cento viene destinato all'autofinanziamento delle opere previste nel piano degli investimenti. Infine, gli aeroporti non aventi un contratto di programma sono soggetti a quanto previsto dai modelli tariffari emanati dall'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), secondo i quali i gestori hanno la facoltà di scegliere se incassare l'intero margine commerciale, cosiddetta modello dual till, o se utilizzarlo tutto o in parte per abbattere le tariffe aeroportuali, cosiddetta modello single till o semi-single till.
  Per quel che riguarda la regolare assegnazione in sub-appalto delle aree demaniali date in concessione alle società di gestione aeroportuali, ENAC assicura di svolgere le proprie attività di vigilanza nel rispetto della sentenza del TAR del Lazio n. 1693/2013 e del parere espresso a tal proposito dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
  Infatti, successivamente alla citata sentenza TAR, l'Ente richiamava le società di gestione aeroportuale all'obbligo di assicurare procedure competitive per la selezione dei soggetti imprenditoriali ai quali concedere l'uso di aree specifiche interne agli aeroporti.
  Quanto, poi, alle problematiche della gestione dei parcheggi aeroportuali del Marco Polo di Venezia Tessera, è opportuno ricordare la decisione del Consiglio di Stato n. 01192 del 2015 che, richiamando la costante giurisprudenza delle Sezioni unite della Cassazione in materia di concessioni di beni pubblici, ha ricordato che la giurisdizione appartiene al giudice ordinario per le controversie relative a rapporti tra il concessionario e terzi, ai quali l'amministrazione concedente resti totalmente estranea.
  Pertanto, l'amministrazione non ha alcun margine di intervento di fronte a dinamiche contrattuali che attengono a profili giuridici squisitamente privatistici. Per converso, i soggetti regolatori del trasporto continueranno a monitorare le attività del gestore per assicurare, in ossequio ai precisi dettami di ispirazione comunitaria, il rispetto delle modalità che i gestori sono tenuti ad osservare nell'allocazione di spazi destinati ad attività commerciali, con l'evidente finalità di scongiurare condotte discriminatorie che mortifichino le legittime aspettative dei soggetti potenzialmente interessati a intraprendere attività economiche in ambito aeroportuale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

area di parcheggio

aeroporto

gestione d'impresa