ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05490

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 419 del 30/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/04/2015
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/04/2015
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 30/04/2015
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 30/04/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/04/2015
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 30/04/2015
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 30/04/2015
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 30/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/04/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/05/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05490
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Giovedì 30 aprile 2015, seduta n. 419

   NESCI, LOREFICE, SILVIA GIORDANO, CECCONI, BARONI, GRILLO, PARENTELA, CANCELLERI e COLLETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   una neonata di Arena (Vibo Valentia), venuta alla luce all'ospedale «Jazzolino» di Vibo Valentia con parto cesareo, è morta durante il trasferimento in autoambulanza verso l'ospedale «Pugliese-Ciaccio» di Catanzaro;
   secondo quanto scrive Gianluca Prestia su Il Quotidiano del Sud del 29 aprile 2015, l'operazione «per come riferito dal direttore sanitario dell'ospedale, Michelangelo Micheli, è perfettamente riuscita tanto che, pare, la piccola nei primi minuti non avesse accusato alcun problema. La situazione, però, è drammaticamente precipitata poco dopo quando sono sorte le prime complicazioni respiratorie che hanno indotto il personale medico ad attivarsi tempestivamente per rianimare la creatura»;
   da quanto è stato possibile apprendere dai sanitari del reparto, «la bambina non avrebbe pianto e non avrebbe gridato per recuperare ossigeno, come avviene solitamente, e anzi si sarebbe presentata cianotica, violacea, a causa del presunto scarso afflusso di ossigeno»;
   dopo le prime operazioni di emergenza, per la piccola è stato tentato il trasporto in ambulanza verso il nosocomio di Catanzaro «Pugliese-Ciaccio», ma qualche minuto dopo è avvenuto il decesso. Il mezzo del 118 è, dunque, rientrato subito dopo la partenza;
   in casi di asfissia neonatale, sarebbe stato necessario collocare nel giro di pochissime ore il neonato in una condizione di ipotermia per contrastare ogni conseguenza neurologica che potenzialmente può derivare dall'asfissia stessa, ma l'unica struttura in grado di operare un tale intervento presente in Calabria è quella dell'ospedale dell’«Annunziata» di Cosenza, tanto che – secondo quanto si legge sul sito de Il Corriere della Calabria – «una volta arrivato a Catanzaro, in ogni caso, nonostante i primi interventi di rianimazione effettuati, la piccola sarebbe dovuta essere trasferita all'Annunziata di Cosenza, unico centro in Calabria in grado di mettere in atto questa pratica»;
   sul decesso della neonata la procura di Vibo Valentia ha aperto un'inchiesta con il personale della mobile coordinato dal dirigente Orazio Marini che ha iniziato ad acquisire tutta la documentazione sanitaria, il percorso della gravidanza, e poi provveduto a sentire i testimoni. Da parte sua, anche l'Asp ha avviato un'indagine interna con la richiesta, da parte del primario, dottor Imbarlina, dell'effettuazione di un esame necroscopico;
   a parere degli interroganti urge fare presto chiarezza sull'accaduto, anche perché sono svariati i casi di decessi di neonati o delle madri partorienti nelle strutture ospedaliere calabresi;
   nell'interrogazione n. 4-08940 presentata dall'interrogante il 24 aprile 2015, si raccontava di una donna di 37 anni (C.C. le sue iniziali), fisioterapista di Taverna che viveva a Squillace (due piccoli comuni in provincia di Catanzaro), morta domenica 19 aprile all'ospedale «Pugliese» di Catanzaro, poche ore dopo la nascita della figlia;
   a parere degli interroganti tali vicende non possono prescindere da una ricognizione puntuale sulle carenze della rete dell'assistenza calabrese in ordine all'evento del parto;
   nella fattispecie desta forte preoccupazione la situazione della terapia intensiva neonatale, critica a Cosenza, come a Catanzaro e a Reggio Calabria, per cui – secondo quanto detto alla scrivente dallo stesso personale medico durante una recente ispezione a Cosenza – andrebbero ricavati subito nuovi posti dedicati, per evitare di mandare mamme e famiglie fuori regione, il che è un rischio più che concreto;
   a riprova di quanto detto, preme sottolineare che il 25 febbraio 2015, sul quotidiano La Repubblica e come ricordato nell'interrogazione a risposta scritta n. 4-08250, si leggeva un intervento dei dottori Domenico Corea e Pasquale Novellino, rispettivamente direttore dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia di Lamezia Terme (Catanzaro) e direttore di patologia neonatale di Catanzaro;
   nel summenzionato intervento si legge che «in Calabria la situazione è drammatica. Per un'area (Catanzaro, Crotone e Vibo) dove avvengono circa 6.000 parti l'anno a fronte dei 12 posti letto previsti in Terapia Neonatale Intensiva, sono attivi, dopo la soppressione di 4 posti letto a Crotone e 4 a Lamezia Terme, solo 4 posti letto a Catanzaro. E non infrequente è il caso di trasferimenti di donne gravide e neonati fuori regione (...) chiediamo un intervento rapido del Ministro perché non vorremmo essere facili profeti»;
   tale carenza di personale sanitario, ovviamente, è causa di pesanti sofferenze dell'utenza;
   in una situazione di tale gravità non mancano, pertanto, anche i casi di malasanità, come già denunciato nell'interrogazione a risposta scritta n. 4-01564 nella quale si raccontava della morte del signor Cesare Ruffolo, affetto da 24 anni da leucemia linfatica cronica, il quale veniva ricoverato presso il reparto cosiddetto «Valentini» dell'ospedale «Annunziata», lì ricevendo una trasfusione di sangue errata, rivelatasi letale per l'anziano signore;
   in quest'occasione, oltre ai casi già summenzionati, si ricordano le interrogazioni n. 4-07916 riguardante una signora quasi novantenne completamente abbandonata all'ospedale di Crotone, n. 4-07323 riguardante il signor Nicola Guarna, morto a causa di soccorsi tardivi all'ospedale di Vibo Valentia, n. 4-07674 riguardante la signora Santina Cortese, anche lei vittima della negligenza del suo medico curante e della struttura ospedaliera, ancora dell'ospedale di Vibo Valentia;
   per quanto riguarda ancora la struttura ospedaliera di Vibo Valentia – nella quale vi è al momento una gravissima carenza di personale, mentre quello esistente, per quanto ho potuto constatare in una recente visita, lavora intensamente – purtroppo in passato ci sono state condanne definitive per omicidio colposo inflitte a medici e dirigenti in merito alla morte di Federica Monteleone, la sedicenne vibonese deceduta il 26 gennaio 2007 a seguito di un black out elettrico in sala operatoria all'ospedale «Jazzolino» durante un intervento di appendicectomia –:
   di quali elementi dispongano in relazione al caso concreto;
   quali azioni di competenza intendano intraprendere per verificare, anche per il tramite del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario, il reale livello di sicurezza di tutte le strutture in cui si può partorire in Calabria, a garanzia del diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione e dell'erogazione dei livelli minimi di assistenza. (5-05490)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prima infanzia

istituto ospedaliero

malattia