ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05462

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 417 del 28/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: DI VITA GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2015
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2015
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 28/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 28/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/04/2015

SOLLECITO IL 26/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05462
presentato da
DI VITA Giulia
testo di
Martedì 28 aprile 2015, seduta n. 417

   DI VITA, LOREFICE, GRILLO, MANTERO e SILVIA GIORDANO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la pensione di inabilità è prevista dalla legge e spetta agli invalidi civili nei confronti dei quali sia stata accertata una totale inabilità al lavoro e che si trovino in stato di bisogno economico. L'assegno mensile, invece, è previsto per gli invalidi civili nei cui confronti sia accertata una riduzione della capacità lavorativa, nella misura pari o superiore al 74 per cento. In entrambi i casi l'età dell'invalido deve essere compresa tra i 18 e i 65 anni e per valutare lo stato di bisogno economico vengono fissati annualmente dei limiti di reddito personale;
   l'indennità di accompagnamento, invece, spetta agli invalidi civili totali che, per malattie fisiche o psichiche, si trovino nella impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognino di una assistenza continua. L'indennità di accompagnamento, a differenza di altri benefìci economici concessi agli invalidi, è indipendente dall'età e dalla condizioni reddituali della persona;
   l'ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) è uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie che tiene conto di reddito e patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche di un nucleo familiare (per numerosità e tipologia);
   detto indicatore esiste nella normativa italiana dal 1998, ma la sua applicazione è unanimemente ritenuta carente, inefficace e causa di un notevole numero di contenziosi. Da alcuni è, inoltre, ritenuto uno strumento scarsamente efficace nel contrasto di elusioni o abusi;
   la procedura di accertamento dell'invalidità civile è stata radicalmente rinnovata dall'articolo 20 del decreto-legge 1o luglio, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, titolato «Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile», che attribuisce all'INPS nuove competenze per l'accertamento dell'invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità con l'intento di ottenere tempi più rapidi e modalità più chiare per il riconoscimento dei relativi benefìci, dando così avvio al cosiddetto piano straordinario contro i falsi invalidi;
   nel 2011 il Parlamento ha convertito in legge il decreto «Salva Italia» il cui articolo 5 conteneva le indicazioni per la definizione del nuovo ISEE. In quella disposizione si prevede di considerare come reddito anche le provvidenze assistenziali (pensioni sociali, indennità di accompagnamento, assegni di cura e altro); contro tale norma le associazioni e le federazioni a tutela delle persone con disabilità hanno alzato subito la voce, ma senza trovare piena sponda in Parlamento;
   il 3 dicembre 2013 il Consiglio dei ministri ha approvato decreto del Presidente del Consiglio n. 159 del 2013, ovvero il «Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)», pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 gennaio 2014;
   qualche testata giornalistica ha esordito con la notizia presentandola trionfalmente come un mezzo per contrastare furbetti ed evasori che godevano illecitamente di servizi, esenzioni ed erogazioni per meno abbienti. Titoli come «Cambia l'Isee, è guerra ai finti poveri Letta: “Basta Ferrari in università”» hanno sicuramente evidenziato tutta una serie di illeciti che adesso, con i controlli incrociati al reddito reale con lo stile di vita e le spese effettuate, possibili anche attraverso il controllo di conti correnti e depositi, sarà più difficile perpetrare. In altri articoli la stessa frase riferita all'ex Presidente del Consiglio Letta, dove redarguiva l'elusione del giovane universitario che non pagava le tasse universitarie ma si presentava in Ferrari, è sembrata essere una frase di rivincita volta a favorire le famiglie e i disabili meno abbienti;
   sulla base di una recente notizia stampa – ci si riferisce ad un articolo pubblicato su Giornale di Sicilia del 9 aprile 2015, pagina 15, dal titolo «Pensioni d'invalidità stretta del Governo» – gli interroganti hanno appreso di alcune dichiarazioni del nuovo commissario alla spending review, Yoram Gutgeld, dell'intenzione governativa di intervenire nuovamente per rivedere il sistema delle pensioni di invalidità allo scopo precipuo di ridurre le disparità territoriali nel sistema previdenziale italiano;
   si legge nell'articolo che «Dal momento che in alcune regioni viene erogato un numero di pensioni di invalidità ritenuto troppo elevato, saranno messi in campo degli interventi di controllo in collaborazione con le regioni, interventi che andranno ad analizzare non solo le pensioni di invalidità vere e proprie ma anche tutte le prestazioni previdenziali e assistenziali»;
   tale decisione governativa sarebbe altresì motivata, in particolare, – si legge nel medesimo articolo – sulla scorta delle seguenti considerazioni del neo Commissario Gutgeld: «le prestazioni assistenziali vengono erogate da istituzioni diverse (...), ognuna delle quali non conosce gli interventi effettivamente assegnati dalle altre. In tal modo uno stesso contribuente può totalizzare anche tre prestazioni assistenziali differenti (...) mentre un altro contribuente può non disporre di alcuna prestazione. Alcune prestazioni previdenziali e assistenziali, come avviene anche nel caso dell'indennità di accompagnamento, sono del tutto scollegate dal reddito prodotto o percepito dal contribuente, perché assegnate per la sola invalidità totale. Proprio questo sarebbe, il punto in cui potrebbe andare a configurarsi l'intervento più consistente di spending review. Nel comparto delle prestazioni assistenziali: le sole indennità di accompagnamento, infatti, sono una voce di spesa che impegna più di 13 miliardi l'anno e l'intenzione del Governo, come già era stato proposto anche dal precedente commissario alla spending review Carlo Cottarelli, sarebbe quella di collegarle al reddito di ogni contribuente, assegnandole effettivamente nei soli casi di redditi più bassi»;
   d'altro canto, sulla problematica in questione, un articolo de il Fatto Quotidiano.it del 18 aprile 2014, dal titolo «Falsi invalidi, la lotta alle frodi è in salita. Inps: “Risparmi marginali, se non virtuali”», già dalla sola lettura del suo sottotitolo, sintetizza molto bene invece il quadro relativo agli sviluppi più recenti del cosiddetto piano straordinario contro i falsi invalidi, tutta ora in corso: «Cottarelli rilancia la battaglia su truffe e indebite percezioni puntando a 400 milioni di risparmi in due anni. Ma negli ultimi cinque i risultati sono stati modesti: nel 2012 gli indagati e arrestati per truffa erano lo 0,06 per cento degli aventi diritto, lo Stato ha recuperato 170 milioni, ma 110 sono stati spesi per le verifiche. Così l'Inps smorza l'entusiasmo del Governo, mentre le associazioni contestano le analisi del commissario»;
   il 9 aprile 2014 Il Tar del Lazio si è pronunciato, con sentenza n. 3851/2014, sul giudizio avviato da ANFFAS Onlus con l'intervento ad adiuvandum della FISH contro una serie di messaggi e circolari con cui l'INPS, fra il 2011 e il 2012, ha disciplinato i controlli dei piani straordinari di verifica sui cosiddetti «falsi invalidi» per 500.000 persone, riconoscendo che le modalità adottate dall'INPS per le verifiche straordinarie sono state illegittime e lesive dei diritti delle vere persone con disabilità e sconfessando anche i dati forniti dall'Istituto in materia;
   gli interroganti ritengono scoraggiante e deludente vedere riproposta l'intenzione di attivare di nuovo un sistema di controlli straordinari, che ha già ampiamente dimostrato nel recente passato la sua scarsa efficacia, per non dire inutilità. È infatti forse il quinto Governo che ritiene questa la via maestra per risolvere il problema delle risorse, nonostante i controlli straordinari costino più della quota eventuale di risparmio, considerando oltretutto un altro rischio non trascurabile nell'operazione, ovvero che tale campagna porti consenso ma finisca per distrarre l'attenzione dal vero terreno di coltura del fenomeno: la criminalità organizzata, la politica, la burocrazia. Gli invalidi, veri o presunti, non si certificano da soli: dietro si nascondono, infatti, medici conniventi e interessi economici/clientelari enormi;
   molti genitori di persone con disabilità hanno espresso già nei giorni scorsi grande preoccupazione per l'approvazione del nuovo documento di economia e finanza, soprattutto in relazione a possibili «razionalizzazioni» dei fondi per l'assistenza alle persone con disabilità. Infatti, secondo quanto riportato anche dal giornale on line «superabile» dell'Inail, in riferimento alla spesa per anziani e disabili, che tenderà ad aumentare nei prossimi anni per l'invecchiamento della popolazione, il documento di economia e finanza prevede che proseguirà «la razionalizzazione della spesa per invalidità, finalizzata ad eliminare differenze interregionali e intra regionali non giustificate e sarà sviluppato un nuovo modello di assistenza sociale più equo, che ottimizzi il coordinamento tra gli enti preposti (Inps, comuni, Asl)»;
   è dal 2010 che si tende ad eliminare o a ridurre le indennità di accompagnamento e altri fondi di cui godono le persone con disabilità. Si spera che il Governo Renzi non persegua questo obiettivo e non faccia proprie le proposte del commissario Gutgeld, rese pubbliche in più occasioni;
   già in una intervista dell'agosto 2013 rilasciata all’Unità, Gutgeld ha sostenuto che le indennità di accompagnamento si potrebbero eliminare e offrire alle persone disabili maggiori servizi;
   si ritiene che si debbano eliminare sprechi e privilegi di ogni genere e in ogni settore, ma si debba evitare anche di accanirsi ancora sulle persone effettivamente più deboli e in difficoltà, mettendo a rischio nei casi più gravi anche la loro sopravvivenza;
   in tale direzione bisognerebbe prevedere invece un piano che consenta di offrire loro servizi aggiuntivi e non sostitutivi delle indennità di accompagnamento, di aumentare le risorse per la ricerca biomedica, di favorire l'inserimento al lavoro e di eliminare gli ostacoli e le barriere che impediscono di godere a queste persone pari opportunità e di poter condurre una vita autonoma e dignitosa, come prevede anche la Costituzione italiana e la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità;
   una riforma seria delle modalità di accertamento dell'invalidità dovrebbe tendere a contrastare e prevenire, da un lato, gli abusi e le frodi rendendo facilmente individuabili i corrotti e i corruttori e non limitarsi a disciplinare controlli a posteriori, quando il reato si è già consumato, dall'altro, invece, le inefficienze e le iniquità, anche soprattutto tramite l'introduzione degli ICF, la classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e della salute, promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità ormai dal 2001 –:
   se il Governo sia a conoscenza delle questioni sopra esposte e se intenda assicurare sin d'ora, scongiurando la linea di intervento prefigurata dal neo commissario straordinario per la spending review, Yomar Gutgeld, come già dall'allora commissario Carlo Cottarelli, che non procederà a collegare al reddito prodotto o percepito dal contribuente l'assegnazione dell'indennità d'accompagnamento, soprattutto data l'incertezza circa gli esiti applicativi del nuovo impianto ISEE, nonché alla luce della mancata revisione dell'articolo 5 del decreto-legge «Salva Italia» che vede dette provvidenze assistenziali, peraltro costituzionalmente garantite, ingiustamente assimilate a voci di reddito;
   se, in particolare, si intenda correttamente verificare la disomogeneità assistenziale tra Nord e Sud Italia in funzione e sulla base dei servizi offerti sul territorio e della loro qualità, per verificare se la dichiarata disomogeneità si riscontri anche in tal caso;
   se il Governo abbia già provveduto a disporre un'indagine interna alle sedi regionali dell'INPS per individuare le cause reali delle frodi riscontrate o, in caso contrario, se non intenda disporla urgentemente;
   se e quali iniziative intenda intraprendere, o abbia già intrapreso, al fine di favorire l'implementazione del whistleblowing nelle amministrazioni coinvolte al fine di favorire l'emergere dei casi illeciti;
   se intenda avviare iniziative, anche di carattere normativo, più appropriate di quelle attualmente in atto, utili a garantire finalmente una concreta semplificazione dell'attuale iter amministrativo di riconoscimento dell'invalidità civile, secondo la linea di intervento 1 – revisione del sistema di accesso, riconoscimento/certificazione della condizione di disabilità e modello di intervento del sistema socio-sanitario – del decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013 «Adozione del programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità». (5-05462)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato

poverta'

lotta contro la criminalita'