ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05390

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 412 del 21/04/2015
Abbinamenti
Atto 5/05374 abbinato in data 25/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: TERZONI PATRIZIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 21/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/04/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/04/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/04/2015
Stato iter:
25/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2015
Resoconto CALENDA CARLO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 25/06/2015
Resoconto TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 25/06/2015
Resoconto EPIFANI ETTORE GUGLIELMO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/04/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 30/04/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/06/2015

DISCUSSIONE IL 25/06/2015

SVOLTO IL 25/06/2015

CONCLUSO IL 25/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05390
presentato da
TERZONI Patrizia
testo di
Martedì 21 aprile 2015, seduta n. 412

   TERZONI, LUIGI DI MAIO, CECCONI, CIPRINI, LOMBARDI, CRIPPA, GALLINELLA, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, MANNINO, ZOLEZZI, DE LORENZIS e PETRAROLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il 10 luglio 2014 era stata data la notizia della vendita del 60,4 per cento delle azioni, con il 66,8 per cento dei diritti di voto, della Indesit alla americana Whirlpool per 758 milioni di euro;
   nel mese di dicembre 2013 si era conclusa la lunga trattativa tra la dirigenza della stessa Indesit, il Governo e le parti sociali con la firma dell'ipotesi di accordo che prevedeva precisi e stringenti impegni da parte dell'azienda in termini di investimento, riorganizzazione produttiva e garanzie per i lavoratori tra le quali ricordiamo quella di rinunciare a ricorrere all'utilizzo di procedure di mobilità unilaterale dei dipendenti degli stabilimenti italiani fino al 2018;
   a luglio 2014, il Presidente del Consiglio Renzi commentando la notizia dell'acquisto delle quote della Indesit da parte dell'azienda americana Whirlpool dichiarava «La considero un'operazione fantastica. Ho parlato personalmente io con gli americani a Palazzo Chigi. Perché non si attraggono gli investimenti e poi si grida ”al lupo”, riscoprendo un'autarchica visione del mondo che pensavamo superata. Noi, se ci riusciamo, vogliamo portare aziende da tutto il mondo a Taranto, come a Termini Imerese, nel Sulcis, come nel Veneto. Il punto non è il passaporto, ma il piano industriale. Se hanno soldi e idee per creare posti di lavoro, gli imprenditori stranieri in Italia sono i benvenuti»;
   mentre in un altra nota stampa, di luglio 2014, si legge circa le dichiarazioni del governatore delle Marche Spacca: «“Whirlpool – sottolinea il governatore – ha riconosciuto fin da subito il ruolo del governo regionale”, tanto che il presidente di Whirlpool Corporation per Nord America ed Europa Marc Bitzer ha incontrato per primo proprio Spacca, nell'aprile scorso. “In quell'occasione – ricorda Spacca – ci siamo detti che se l'intesa con Indesit Company fosse andata in porto, ci saremmo rivisti per una valutazione del piano industriale”. “Ora che l'accordo fra i due gruppi privati è diventata un fatto formale, l'interlocutore della Regione è Whirlpool”. La giunta, ricorda Spacca, “non ha competenza sulle politiche di una grande azienda come Indesit, ma è concentrata sulla tutela di un numero altissimo di imprese micro e piccole dell'indotto, e dunque interessata alle ricadute occupazionali e di reddito sul territorio”. L'accordo che Indesit, i sindacati e la Regione Marche avevano sottoscritto a dicembre prevede 83 milioni di euro di investimenti negli stabilimenti italiani, nessun licenziamento fino al 2018 e il ricorso ad un ventaglio di ammortizzatori sociali: “quell'accordo va rispettato anche dalla nuova proprietà – conclude Spacca –, e va integrato con una strategia industriale di medio-lungo periodo”»;
   sempre a luglio 2014 era stata depositata una interrogazione a risposta orale (n. 3-00953) alla quale non è stata data risposta nonostante l'elevato numero dei lavoratori coinvolti in questa operazione e nonostante le già gravi condizioni occupazionali del territorio fabrianese e casertano il 31 ottobre 2014 un articolo di Repubblica.it ha titolato: «Allarme Indesit, Whirlpool non esclude tagli e chiusure»; nell'articolo si leggono alcuni estratti del documento sull'offerta pubblica di acquisto dai quali si desume che non viene esclusa la chiusura di alcuni stabilimenti; in particolare, nel documento sull'offerta pubblica di acquisto (Opa) si legge che Whirlpool «sta valutando varie opzioni al fine di integrare le attività e le società del gruppo. Tali opzioni sono finalizzate a permettere al gruppo integrato di beneficiare di una struttura societaria ed economica più efficiente e potrebbero includere operazioni straordinarie come fusioni infragruppo e trasferimenti di cespiti o aziende o rami d'azienda, nonché la riorganizzazione delle attività produttive e distributive e il consolidamento di alcune funzioni tra i due gruppi»;
   giovedì 16 aprile 2015 la Whirlpool annuncia il vero piano industriale che prevede la chiusura di tre siti produttivi e 1.350 esuberi. Il gruppo intende fermare le attività della fabbrica di Carinaro (Caserta), di Albacina (frazione di Fabriano) e di None (Torino). E ha ufficializzato al Ministero dello sviluppo economico che prevede appunto 1.350 esuberi, di cui 1.200 nelle fabbriche e 150 nei centri di ricerca su un totale di 5.150 lavoratori;
   giovedì 16 aprile 2015 da fonti di stampa di legge la nota di Davide Castiglioni, amministratore delegato di Whirlpool Italia: il piano è «il migliore che possiamo mettere in campo. Abbiamo guardato tutti i piani possibili, è il migliore per garantire continuità e sostenibilità a lungo termine»;
   l'azienda sostiene che gli ulteriori esuberi rispetto a quelli esistenti al momento dell'acquisizione di Indesit sono 400 e «sono stati tenuti al livello più basso possibile». Per «minimizzare l'impatto sulle persone e sulle comunità coinvolte» dai tagli «Whirlpool è disponibile a considerare soluzioni che evitino procedure di mobilità unilaterali fino alla fine del 2018 in linea con lo spirito del Piano Italia»;
   già nel 2011 l'azienda americana aveva dichiarato mille esuberi negli stabilimenti italiani, di cui 600 a Varese. Le uscite, scese a 495, erano poi state gestite attraverso prepensionamenti, mobilità volontaria e incentivata e contratto di solidarietà. A inizio 2014, poi, l'annuncio della chiusura di una fabbrica in Svezia e del trasferimento della produzione di microonde a incasso proprio a Cassinetta di Biandronno;
   sempre giovedì 16 aprile 2015 lo stesso Ministro Federica Guidi ha diffuso una nota in cui si legge che «il Governo ha preso atto degli aspetti positivi e certamente importanti sul fronte degli investimenti e dell'incremento dei volumi, ma ha, al contempo, espresso forte contrarietà per gli aspetti legati agli impatti occupazionali inerenti diversi siti produttivi, ho chiesto all'azienda di confermare l'impegno a non procedere a licenziamenti unilaterali fino al 2018», ma si ricorda che giovedì, 19 febbraio 2015 in una nota stampa diffusa del Ministero dello sviluppo economico si legge: «Ha preso il via questa mattina presso il Ministero dello sviluppo economico il confronto sul progetto di integrazione tra Whirlpool e Indesit, due tra i maggiori produttori di elettrodomestici in Europa. L'incontro presieduto dal Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi e a cui hanno partecipato i rappresentati delle Regioni ove sono presenti gli insediamenti produttivi del Gruppo (Toscana, Lombardia, Marche e Campania), dei lavoratori, dei sindacati e dell'azienda, ha offerto l'occasione per illustrare i principi guida che ispireranno il nuovo piano industriale e le strategie che porteranno alla nascita del nuovo Gruppo leader a livello europeo nel settore dell'elettrodomestico. Sui punti trattati si è registrata la condivisione dei sindacati e delle istituzioni presenti. In occasione della prima riunione è stato inoltre fissato un percorso di verifica e di condivisione delle decisioni future, a partire dal piano industriale che sarà pronto dopo Pasqua. Subito dopo è in programma una nuova riunione tra le parti al Mise. Il Ministro Guidi ha chiesto un'attenzione particolare alla salvaguardia e alla valorizzazione dell'elevato patrimonio di competenze accumulato nel tempo dalle due aziende» –:
   quali siano i dati in possesso dal Governo in merito allora piano industriale che Whirlpool ha presentato a luglio 2014 al Presidente del Consiglio Renzi tale da averlo convinto della bontà della proposta di acquisto;
   se non ritengano di dover rendere noti i contenuti dettagliati del piano industriale che Whirlpool ha presentato ufficialmente giovedì 16 aprile 2015 e che prevedono l'esubero di 1350 dipendenti e la chiusura di 3 stabilimenti;
   se ci sia il rischio che gli esuberi possono essere superiori al numero suddetto in particolare estendendo al settore impiegatizio della Whirlpool;
   se quanto riportato nel documento per l'offerta pubblica di acquisto corrisponda a ciò che era previsto nei piani esposti al Presidente del Consiglio nel mese di luglio 2014 e se quei piani esposti a luglio 2014 corrispondano con il piano industriale presentato ufficialmente giovedì 16 aprile 2015 e se quindi lo stesso Presidente fosse a conoscenza già da quella data dei possibili piani di fusione, accorpamento, chiusura e del vero numero di esuberi previsti;
   quali misure il Governo intenda adottare per far rispettare i contenuti dell'accordo firmato dalle parti nel dicembre 2013 prima della vendita alla Whirlpool, con particolare riferimento alle garanzie per i lavoratori, nel caso di risposta negativa, cosa intenda fare il Governo per tutelare i livelli occupazionali degli stabilimenti Indesit italiani, con particolare riferimento agli stabilimenti di Fabriano, Comunanza, Teverola, Carinaro e None;
   quali misure intenda mettere in atto per garantire il livello occupazionale ai 1350 esuberi e successivi paventati esuberi, vista la complicità dello stesso Presidente del Consiglio dei ministri Renzi nella vendita della Indesit all'azienda Americana Whirlpool e rimediare al suo errore;
   quale sia lo stato di attuazione del tavolo nazionale sull'industria del bianco presso il Ministero dello sviluppo economico richiesto ed ottenuto dai sindacati e quali misure si intendano adottare all'interno del tavolo per arginare e fermare la crisi che sta investendo questo settore;
   se non intenda valutare l'opportunità di adottare immediate iniziative per riutilizzare, a nuovi fini produttivi, gli stabilimenti dismessi, alla luce del combinato disposto dell'articolo 42 della Costituzione – il quale afferma che «la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge», ma precisa anche in modo incontrovertibile che la proprietà privata incontra dei limiti «allo scopo di assicurarne la funzione sociale» – e dell'articolo 838 del codice civile, il quale stabilisce che «quando il proprietario abbandona la conservazione, la coltivazione o l'esercizio di beni che interessano la produzione nazionale, in modo da nuocere gravemente alle esigenze della produzione stessa, può farsi luogo all'espropriazione dei beni da parte dell'autorità amministrativa, premesso il pagamento di una giusta indennità. La stessa disposizione si applica se il deperimento dei beni ha per effetto di nuocere gravemente al decoro delle città, o alle ragioni dell'arte, della storia, della sanità pubblica». (5-05390)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 25 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-05390
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica industriale

cessazione d'attivita'

soppressione di posti di lavoro