ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05367

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 410 del 16/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: TONINELLI DANILO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 16/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 16/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 16/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05367
presentato da
TONINELLI Danilo
testo di
Giovedì 16 aprile 2015, seduta n. 410

   TONINELLI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva un anno fa per frode fiscale per oltre sette milioni di euro, somma che peraltro si riferisce soltanto alle annualità successive al 2002, mentre, secondo i giudici di primo e secondo grado, i fondi neri che costituivano l'oggetto del reato ammontavano all'iperbolica somma di 280 milioni di euro, sebbene il reato relativamente, a tali somma sia stato prescritto per il decorso del tempo necessario allo svolgimento del giudizio, grazie a leggi che, com’è noto, sono entrate in vigore in virtù dell'intervento dello stesso imputato quali la cosiddetta legge ex-Cirielli;
   dall'accertamento in via definitiva in sede giudiziaria di queste gravissime responsabilità sarebbe dovuta conseguire la revoca dell'onorificenza di «Cavaliere del lavoro». La legge n. 194 del 1986, che ne disciplina la modalità di conferimento, stabilisce infatti all'articolo 4 che essa è attribuita annualmente dal Presidente della Repubblica, da un elenco di candidati predisposto dal Ministro per lo sviluppo economico sulla base delle risultanze istruttorie del consiglio dell'ordine dei Cavalieri del lavoro sulle proposte di candidatura provenienti dai ministri competenti; la stessa legge stabilisce al successivo articolo 13 che incorre nella perdita dell'onorificenza l'insignito che se ne renda indegno; l'indegnità dovrebbe conseguire logicamente all'accertamento definitivo di gravi responsabilità penali, e in particolare nel caso di condanna passata in giudicato per un reato gravissimo e lesivo per la struttura stessa del tessuto sociale quale la frode fiscale, quando attuata in proporzioni macroscopiche; in questo senso, la sussistenza dell'indegnità è ancora più evidente, se si considera che in base alla stessa legge (articolo 3), i requisiti minimi per l'attribuzione della decorazione sono:
    a) aver ottenuto una specchiata condotta civile e sociale;
    b) aver adempiuto agli obblighi tributari ed aver soddisfatto ogni obbligo previdenziale e assistenziale a favore dei lavoratori;
    c) non aver svolto né in Italia, né all'estero attività economiche e commerciali lesive dell'economia nazionale;
   requisiti chiaramente contrastanti con la perpetrazione di una qualunque frode fiscale, e tanto più dinnanzi a una frode delle proporzioni di cui alla menzionata condanna;
   nonostante l'evidente concretezza di queste circostanze, l'onorificenza non è stata revocata; Silvio Berlusconi si è autosospeso dalla federazione dei cavalieri del lavoro con una missiva datata 18 marzo 2014, prima che la stessa federazione deliberasse sulla sua posizione. Tale federazione è tuttavia una semplice associazione di diritto privato, come lo è qualsiasi altra associazione di categoria: l'esclusione dalla stessa non incide sull'attribuzione del titolo onorifico, di cui il pregiudicato risulta ancora titolare, come chiunque può verificare consultando il sito istituzionale della Presidenza della Repubblica, nella sezione «onorificenze» di «Cavaliere del Lavoro». Il procedimento per la revoca dell'onorificenza, annunciato ma non avviato, è di competenza del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Presidente della Repubblica; secondo la legge (articolo 13), spetta al Ministro la proposta di revoca indirizzata al Capo dello Stato, a cui spetta disporre la revoca con suo decreto;
   a domanda sulla questione, il Ministro pro tempore all'epoca della condanna in via definitiva, il dottor Flavio Zanonato, secondo la stampa ha risposto di non aver avviato la pratica in attesa della decisione della Cassazione sulle pene accessorie. Tale affermazione appare singolare, dal momento che il procedimento la revoca dell'onorificenza avrebbe dovuto avviarsi a seguito della condanna definitiva, indipendentemente dalle eventuali conferme relative alle pene accessorie, che nulla hanno a che vedere con l'onorificenza, specialmente se si considerano casi recenti e del tutto analoghi come quello di Calisto Tanzi, di cui si dirà. Il Ministro interrogato che gli è succeduto, dottoressa Federica Guidi, raggiunto dalla stampa circa la questione della revoca dell'onorificenza, confermò ormai quasi un anno fa di avere «ben presente il dovere di provvedere per la definizione della revoca dell'onorificenza conferita a Berlusconi» (Corriere della Sera, 11 giugno 2014), impegnandosi pubblicamente in quella circostanza «ad essere parte attiva per definire la procedura nei tempi tecnici necessari». A questo proposito merita ricordare che il Ministero dello sviluppo economico ha al suo interno un'apposita struttura preposta alle questioni riguardanti le onorificenze dei Cavalieri del lavoro, chiamata appunto «Area Onorificenze»;
   il 25 luglio 2014 il sottoscritto interrogante ha depositato un'apposita interrogazione, rimasta senza esito; il 14 aprile 2015 il tribunale di sorveglianza di Milano ha depositato l'ordinanza che dichiara estinta la pena conseguente alla precitata condanna, così come le pene accessorie. A giudizio dell'interrogante il mancato avvio del procedimento di revoca può essere stato finalizzato a scopi dilatori, ossia di attesa del momento in cui, estinte le pene accessorie, tale atto non fosse più dovuto, dal momento che l'interdizione temporanea dai pubblici uffici priva il condannato della capacità di acquistare o di esercitare o di godere, durante l'interdizione, dei gradi e delle dignità accademiche, dei titoli, delle decorazioni o di altre pubbliche insegne nonché di ogni diritto onorifico, inerente a qualunque degli uffici, servizi, gradi o titoli e delle qualità, dignità e decorazioni;
   ma questa circostanza non ha alcuna incidenza nel caso in questione, per le ragioni già esposte, dal momento che l'indegnità e la conseguente revoca non costituisce necessariamente una sanzione di tipo penale;
   ciò è peraltro dimostrato da quanto è avvenuto in circostanze del tutto analoghe, quando la questione ha riguardato il fondatore della Parmalat Calisto Tanzi, al quale, condannato in secondo grado dalla Corte d'appello di Milano per aggiotaggio il 26 maggio 2010, l'onorificenza è stata revocata dall'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 17 settembre 2010; nel caso di Calisto Tanzi neppure è stata attesa la definitiva statuizione sulle accuse, dato che la Cassazione si è pronunciata sulla sua posizione con forza di giudicato soltanto il successivo 4 maggio 2011. In questo caso quindi, la revoca del titolo è giunta addirittura otto mesi prima della pronuncia definitiva; merita anche ricordare, al proposito come il Ministro dello sviluppo economico all'epoca di quella revoca fosse proprio Silvio Berlusconi, avendo egli ricoperto tale incarico ad interim dal 5 maggio 2010 al 4 ottobre 2010;
   attualmente si è quindi di fronte ad una disparità di trattamento assolutamente manifesta e del tutto ingiustificabile. Quando Silvio Berlusconi era Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro dello sviluppo economico ha dato impulso a revocare l'onorificenza, poi effettivamente revocata dal Presidente della Repubblica quando ancora non vi erano sentenze definitive di condanna, oggi il Ministro interrogato resta inerte a distanza di quasi due anni da una sentenza definitiva di condanna. La sola spiegazione possibile, a giudizio dell'interrogante, può rinvenirsi nella differente posizione e rilievo politico dei due condannati, ciò che rende ancora più intollerabile l'inerzia prolungata del Ministro interrogato sulla questione –:
   per quali motivi, alla luce di quanto esposto in premessa, gli adempimenti di competenza del Ministro relativi alla revoca dell'onorificenza di «Cavaliere del lavoro» a Silvio Berlusconi non siano stati ancora avviati e in quali modi e tempi intenda adoperarsi per la loro attuazione. (5-05367)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

riconoscimento onorifico

capo di Stato

evasione fiscale