ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05359

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 409 del 15/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 15/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/04/2015

SOLLECITO IL 02/12/2015

SOLLECITO IL 10/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05359
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Mercoledì 15 aprile 2015, seduta n. 409

   LUIGI GALLO, SIBILIA, DE ROSA, ZOLEZZI, COLONNESE, SILVIA GIORDANO, MICILLO, TERZONI e BUSTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   in base a quanto previsto dal decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 28 novembre 2006, n. 308, «Regolamento recante integrazioni al decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio del 18 settembre 2001, n. 468, inerente il programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati», sono stati stanziati euro 6.752.727,00 a favore dell'ex sito di interesse nazionale «Aree del Litorale vesuviano»;
   dall'analisi dell'accordo di programma stipulato tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la regione Campania risulta ancora da programmare la somma di euro 5.712.727,00 (perché caduta in perenzione e, pertanto, occorre procedere alla reiscrizione in bilancio della medesima) a valere sulle risorse assegnate dal succitato D decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 28 novembre 2006, n. 308, per la realizzazione degli interventi di verifica, messa in sicurezza di emergenza, caratterizzazione e bonifica delle aree ricadenti nell'ex sito di interesse nazionale «Aree del litorale vesuviano»;
   tale accordo di programma è stato altresì approvato dalla stessa regione Campania come da delibera della giunta regionale n. 470 del 15 ottobre 2014;
   in base al decreto 11 gennaio 2013 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il sito di interesse nazionale «Aree del Litorale vesuviano» è stato inserito nell'elenco dei siti che «non soddisfano i requisiti di cui all'articolo 252, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dall'articolo 36 della legge 7 agosto 2012, n. 134» risultano non più compreso, dunque, tra siti di interesse nazionale;
   l'ex sito di interesse nazionale «Aree del Litorale vesuviano», come stabilito dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con decreto del 27 dicembre 2004, ingloba, parzialmente o totalmente, i seguenti territori comunali: Trecase, Boscotrecase, Terzigno, Boscoreale, S. Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e Pompei;
   con la pubblicazione del succitato decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare dell'11 gennaio 2013, la competenza sui programma stipulato tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la regione Campania, è stata già effettuata, con parte del denaro stanziato per tale causa, la sub-perimetrazione dell'area di interesse, elaborata da ARPA Campania e trasmessa dal commissario di Governo per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque nella regione Campania con nota protocollo 4016/CD/AP/U del 15 maggio 2006 ed acquisita al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con protocollo 9676/QdV/D1 del 16 maggio 2006, nonché trasmessa a tutte le amministrazioni territorialmente competenti con nota protocollo 18204/QdV/DI/VII/VIII del 18 settembre 2006; oltracciò, è stato anche predisposto ed ultimato da ISPRA (ex ICRAM) il piano di caratterizzazione per l'area marino-costiera del SIN «Aree del Litorale vesuviano» che, evidenziando «un esteso stato di contaminazione di metalli, elementi in tracce e di pesticidi organo clorurati e che tale contaminazione è confermata dai risultati relativi al bioaccumulo misurato nei mitili e nelle specie nectobentoniche prelevate nelle stesse aree», ha portato alla richiesta immediata al commissario di Governo, durante la Conferenza di Servizi decisoria del 26 febbraio 2009, di adoperarsi al fine di sviluppare, ove necessario, interventi di messa in sicurezza, nonché di elaborare il progetto di bonifica delle aree in esame;
   da quanto emerge dall'analisi del quadro generale degli interventi dell'accordo di programma al punto A, «Studio per la determinazione dei valori di fondo dei suoli e delle acque di falda per aree omogenee significative; ed in particolare per Terzigno, Ercolano e la fascia litoranea Torre Annunziata – Castellammare di Stabia», sarebbero necessari euro 1.220.000,00 per l'individuazione delle aree di indagine, il campionamento e l'analisi delle matrici ambientali (suolo ed acque sotterranee) e la redazione dell'elaborato finale con la determinazione dei valori di fondo dei suoli e delle acque di falda; a tal riguardo è oltremodo irragionevole che venga predisposta nuovamente l'individuazione delle aree di indagine ad opera della stessa ARPAC che, come precedentemente riferito, ha già effettuato la sub-perimetrazione dell'area di interesse, nonché il piano di caratterizzazione per l'area marino-costiera del SIN «Aree del Litorale vesuviano»;
   sempre a proposito del quadro generale degli interventi dell'accordo di programma, sconcerta l'utilizzo di euro 1.220.000 per lo studio dei valori di fondo, ovvero per le caratteristiche statistiche della concentrazione di sostanze nei suoli risultante dai processi naturali e senza interferenze antropiche, dato che tali analisi sono già state eseguite e rese pubbliche («Atlante geochimico-ambientale dei suoli dell'area urbana e della provincia di Napoli», edito da Aracne) non solo per il territorio del vesuviano, per il quale è stato analizzato un totale di 376 campioni (di per sé già decisamente superiore rispetto a quelli previsti dall'accordo di programma), ma anche in tutta la provincia di Napoli, oltreché in via di completamento in tutta la Campania, dal gruppo di ricerca del professor Benedetto De Vivo, geochimico della facoltà di geologia dell'università degli studi «Federico II» di Napoli;
   dagli articoli pubblicati online sul sito www.ilmeridiano.it («Litorale Vesuviano, le bonifiche e il loro destino» pubblicato in data 15 novembre 2014; «La commissione per le bonifiche incontra i comitati» pubblicato in data 17 novembre 2014; «Che fine faranno i fondi per le bonifiche del Vesuviano ?» pubblicato in data 16 dicembre 2014; «Ercolano: l'inutile passerella» pubblicato in data 10 gennaio 2015), redatti da Ciro Teodonno, si deduce il malcontento comune e l'indignazione per ciò che sembra essere, in ultima analisi, un pretesto per «finanziare l'agenzia regionale per la protezione ambientale e fornire, in prossimità della scadenza elettorale regionale, un valido supporto per fare propaganda»;
   in un'intervista al succitato professor Benedetto De Vivo («Che fine faranno i fondi per le bonifiche del Vesuviano ?» pubblicato in data 16 dicembre 2014) e sulla base di quanto appreso da un editoriale scritto dallo stesso («La cartografia geochimica indispensabile nel mondo. Ma non in Italia» pubblicato in data 9 dicembre 2014 sul sito www.usirdbricerca.info) si desume come «esista una tanto soverchiante disparità tra gli stanziamenti apprestati per gli studi e l'attuazione delle cosiddette bonifiche e della messa in sicurezza delle emergenza più eclatanti e pericolose sul territorio vesuviano»; come ha affermato lo stesso professor Benedetto De Vivo, infatti, «il mio gruppo di ricerca ha già mappato tutti i suoli di Napoli e provincia e dell'intera regione Campania con la determinazione dei valori di fondo di ben 53 elementi inorganici con la spesa di poche decine di migliaia di euro. Il totale dei campioni da noi raccolti, analizzati e mappati con determinazione di valori background è di 4000 campioni su tutta la regione Campania e oltre 1500 su Napoli e provincia. Inoltre, proprio in questi giorni, stiamo campionando i suoli della regione Campania per poi effettuare, gratuitamente, le analisi per IPA, PCB e Pesticidi, in Università Cinesi (seguendo rigide regole e protocolli internazionali) con le quali ho rapporti di collaborazione scientifica. Perché si sperperano soldi pubblici per duplicare informazioni già esistenti ? Eppure – per avere tali informazioni – basterebbe acquistare gli Atlanti Geochimici e acquisire gratuitamente tutte le mie pubblicazioni su riviste internazionali»;
   risulta chiaro, quindi, come la quota stimata da erogare per la determinazione dei valori di fondo di metalli/metalloidi nei suoli dei siti di interesse, oltre a risultare inappropriata, data la disponibilità pubblica di tali dati, è anche ingiustificabile sulla base dei costi effettivi che comporterebbero prestazioni erogate dall'ARPAC in favore di terzi richiedenti pubblici e privati per l'effettuazione di tali analisi;
   in base a quanto si apprende dal quadro generale degli interventi dell'accordo di programma per la determinazione dei valori di fondo del suolo (Protocollo Operativo per la determinazione dei valori di fondo di metalli/metalloidi nei suoli dei siti di interesse nazionale – APAT e ISS), è stato stimato il costo di euro 200.000,00 (omogeneo per ogni singola area, anche se di dimensioni diverse) sulla base di esecuzione di: n. 30 sondaggi spinti fino ad una profondità massima di 10 metri; n. 90 prelievi di campioni da sottoporre ad analisi; n. 30 prelievi Topsoil e analisi dei campioni di suolo e Topsoil. Come riportato dal professor Benedetto De Vito: «calcolando i 30 sondaggi, utilizzando i piezometri potrei spendere 500 euro a sondaggio a prezzo di mercato, per un totale di 15.000 euro, poi 90 campioni da sottoporre ad analisi io li porterei a termine in due o tre giorni e se pure fossero di più, diciamo 120 campioni, calcolando per eccesso, per 53 elementi chimici, verrebbero a costare 50 euro a prelievo quindi farebbero 6.000 euro; aggiungendoli ai precedenti 15.000 euro, ad abundantiam raggiungeremmo i 50.000 euro»;
   ictu oculi appare chiaro e sorge spontaneo chiedersi come mai all'ARPAC tali analisi verrebbero a costare 200.000,00 per ogni singola area rispetto agli «ad abundantiam 50.000,00 euro» stimati dal professor Benedetto De Vivo, con un esubero di 150.000,00 euro per ogni area di interesse; come lo stesso ha ribadito: «cosa succederebbe se tutti operassero in questo modo ?»;
   a quanto sopra esposto, si aggiunge l'esigua e inconsistente quota residua di euro 471.451,20 volta alla progettazione e realizzazione degli interventi di messa in sicurezza d'emergenza e bonifica delle aree risultate contaminate, secondo l'ordine di priorità, e, in subordine, secondo le priorità indicate dalla regione con l'eventuale supporto di ARPAC, ASL ISS, così come dichiarato nell'accordo di programma stipulato tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la regione Campania;
   tali evidenze lasciano supporre che ci troveremmo di fronte all'ennesimo caso di sperpero di denaro pubblico quando, al contrario, il dovere principale delle istituzioni pubbliche dovrebbe essere quello di coordinare nel miglior modo possibile i lavori distribuiti tra i vari enti, evitando la dispersione degli ormai esigui fondi pubblici erogati per il risanamento del territorio –:
   se e con quali modalità si ritenga che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la regione Campania debbano intervenire in merito ad una modifica della stima dei costi previsti dall'accordo di programma di cui in premessa per gli interventi per l'individuazione delle aree di indagine, il campionamento e l'analisi delle matrici ambientali (suolo ed acque sotterranee) e la redazione dell'elaborato finale con la determinazione dei valori di fondo dei suoli e delle acque di falda da parte dell'ARPAC e da effettuarsi nelle «Aree del Litorale vesuviano»;
   posto che appaiono all'interrogante ridondanti e inopportuni gli interventi progettati, anche alla luce del lavoro sistematico e scientifico già effettuato, inter alia, dal gruppo di ricerca del professor Benedetto De Vivo della Facoltà di Geologia dell'Università degli studi «Federico II» di Napoli;
   se non ritenga appropriato un intervento di riesame e modifica degli interventi specificati nell'Allegato tecnico, parte integrante del dell'Accordo di programma di cui in premessa;
   quali altre iniziative intenda intraprendere il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in merito a quanto argomentato in premessa.
(5-05359)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione dell'ambiente

risanamento

rifiuti