ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05351

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 409 del 15/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: BUSIN FILIPPO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 15/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 15/04/2015
Stato iter:
16/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 16/04/2015
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
 
RISPOSTA GOVERNO 16/04/2015
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 16/04/2015
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/04/2015

SVOLTO IL 16/04/2015

CONCLUSO IL 16/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05351
presentato da
BUSIN Filippo
testo di
Mercoledì 15 aprile 2015, seduta n. 409

   BUSIN. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   da un recente studio predisposto dalla Confedilizia emerge che i proprietari di casa, per il quarto anno consecutivo, subiranno nel 2015 un livello di imposizione tributaria insostenibile;
   fra il 2012 ed il 2014 la proprietà immobiliare ha versato complessivamente circa 69 miliardi di euro di imposte di natura patrimoniale;
   il carico fiscale sugli immobili del 2014, con l'attuale Governo, dato da IMU e TASI, è stato di oltre 1 miliardo superiore rispetto a quello IMU 2012 del Governo Monti;
   il gettito derivante dall'imposizione sulla proprietà immobiliare si è infatti quasi triplicata negli ultimi anni, passando da 9,2 miliardi di euro dell'anno 2011 con la vecchia ICI, a 23,8 miliardi nel 2012 con l'istituzione dell'IMU da parte del Governo Monti, scendendo a 20,4 miliardi di euro con il Governo Letta, per risalire infine a 25 miliardi di euro del 2014 con la riformulazione dell'IMU e della TASI ad opera del Governo Renzi;
   dal 2012 i proprietari versano ai comuni 15/16 miliardi di euro in più ogni anno, che corrisponde al 50 per cento in più rispetto all'entità dello sgravio del bonus degli 80 euro;
   dallo studio di Confedilizia emerge che la tassazione su un'abitazione data in affitto ha subito un drastico aumento tra il 2011 e il 2014, che si aggiunge alla tassazione che colpisce il reddito da locazione; l'aggravio fiscale non ha risparmiato neanche i cosiddetti «contratti concordati», ossia quelli dati in locazione e a canone calmierato, la cui tassazione arriva fino ad una variazione in percentuale del +291 per cento, mentre, nello stesso arco temporale 2011-2014, l'aumento per la tassazione sugli immobili locati con contratto libero può raggiungere punte del 157 per cento in più;
   stessa sorte è stata riservata agli immobili non abitativi dati in affitto: in questo caso Confedilizia ha rilevato come le tasse locali e statali (ben sette) raggiungano un livello tale da erodere fino all'80 per cento del canone di locazione: percentuale, questa, che può salire fino al 100 per cento se si aggiungono le spese, di manutenzione e di assicurazione ad esempio, a cui il proprietario locatore deve far fronte;
   per un'abitazione che non si riesce a locare, invece, le imposte dovute, per un immobile per cui si pagano soltanto delle spese perché appunto non affittato, le tasse sono cinque (IRPEF, addizionale regionale IRPEF, addizionale comunale IRPEF, IMU e TASI), per il pagamento delle quali, non ricevendo alcun reddito aggiuntivo dall'immobile sfitto, il contribuente deve necessariamente attingere ai propri risparmi;
   dal Documento di economia e finanza approvato recentemente dal Consiglio dei ministri emerge che il Governo varerà la riforma della tassazione locale al fine di semplificare il quadro dei tributi locali sugli immobili, ridurre i costi per i contribuenti e la complessità amministrativa;
   in tale contesto, all'interrogante sembra necessario che l'ennesima riforma della tassazione immobiliare sia improntata non ad una semplice operazione di rimpasto e nuova denominazione delle imposte e tasse locali e statali, ma piuttosto ad una revisione completa delle stesse, al fine di introdurre un sistema effettivamente più equo e razionale che preveda una tassazione degli immobili soltanto quando questi producano un reddito certo, verificabile e quantificabile; la riforma dovrebbe infatti essere indirizzata, attraverso un'efficace riduzione del carico fiscale gravante sugli immobili, a dare un segno ai contribuenti in maniera tangibile e percepibile: il fine ultimo da perseguire dovrebbe quindi essere mirato a dare nuovo impulso ad un settore che più degli altri ha scontato gli effetti della crisi, con il crollo delle compravendite, il fallimento di innumerevoli piccole imprese, la disoccupazione insostenibile nel comparto dell'edilizia, la crisi delle locazioni e la progressiva riduzione della relativa offerta, ma soprattutto la caduta dei consumi dovuta alla perdita di valore degli immobili che ha generato nei proprietari una crisi di fiducia per aver perso la sicurezza di possedere un bene considerato fino ad oggi immune dalla valutazione;
   quali iniziative il Governo intenda porre in essere per evitare che l'arrivo della nuova local tax che, tra l'altro, dovrebbe unificare in un'unica imposta le diverse voci tributarie degli enti locali, non diventi l'occasione per stabilizzare l'attuale insostenibile imposizione tributaria sugli immobili e se il Ministro interrogato non ritenga, inoltre, di abbandonare l'attuale sistema di imposizione sugli immobili fondato su base catastale/patrimoniale e introdurre un sistema che preveda un'imposizione sui redditi traibili dagli immobili stessi e per i servizi certi, verificabili e quantificabili che ricevono a beneficio sia dei loro proprietari sia dei loro utilizzatori. (5-05351)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-05351

  Con il documento in esame l'Onorevole interrogante evidenzia che il gettito derivante dall'imposizione sulla proprietà immobiliare si è quasi triplicato negli ultimi anni.
  In base a quanto rappresentato nel Documento di Economia e finanza, il Governo sembra intenzionato a varare una riforma della tassazione locale immobiliare volta a semplificare il quadro dei tributi locali sugli immobili riducendo le complessità amministrative e i costi per i contribuenti.
  A tal riguardo, l'Onorevole interrogante chiede la disciplina della nuova local tax in via di definizione, realizzi una radicale revisione dell'imposizione sugli immobili, volta ad introdurre un sistema effettivamente più equo e razionale che preveda la tassazione dei cespiti quando questi producano un reddito certo, verificabile e quantificabile in favore dei loro proprietari o utilizzatori, abbandonando il criterio fondato su base catastale/patrimoniale e garantendo, altresì, in tal modo un'efficace riduzione del carico fiscale gravante sugli immobili.
  Al riguardo, sentiti gli Uffici dell'Amministrazione finanziaria, si rappresenta quanto segue.
  Preliminarmente, deve precisarsi che risulta ancora in fase di elaborazione la disciplina della cosiddetta local tax per cui non vi sono elementi certi per conoscere compiutamente gli effetti, anche dal punto di vista del gettito, che potranno derivare dall'introduzione del nuovo tributo.
  In ogni caso qualora la nuova imposta comporti un gettito inferiore rispetto a quello garantito dalla normativa vigente per gli enti locali, sarà necessario comunque provvedere al ristoro della conseguente perdita di gettito, assicurando l'adeguata copertura finanziaria.
  Per quanto riguarda l'ipotesi di abbandonare l'attuale sistema di imposizione sugli immobili fondato su base catastale/patrimoniale, occorre evidenziare che tale sistema è ormai consolidato nell'ambito della tassazione immobiliare locale, poiché già utilizzato per l'imposta comunale sugli immobili (ICI), e continua ad esserlo per l'imposta municipale propria (IMU) e per il tributo per i servizi indivisibili (TASI).
  Peraltro, si deve anche osservare che con la riforma del catasto è stata prevista la modifica dei criteri per il calcolo delle rendite catastali proprio al fine di ottenere una maggiore equità complessiva dell'imposizione immobiliare.
  Infine, in merito all'introduzione di un sistema che riconduca l'imposizione immobiliare ai servizi certi, verificabili e quantificabili, che i titolari ricevono dagli stessi, è opportuno sottolineare che un primo passo in questa direzione è stato fatto con l'introduzione della TASI ai sensi del comma 682, lettera b), punto 2) dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, si prevede che il comune, con proprio regolamento, determina «l'individuazione dei servizi indivisibili e l'indicazione analitica, per ciascuno di tali servizi, dei relativi costi alla cui copertura la TASI è diretta».
  Ulteriori e più stringenti passi potranno senza dubbio caratterizzare la prospettata Local Tax.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

conseguenza economica

imposta locale

imposta sul reddito