ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05340

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 409 del 15/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: TRIPIEDI DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 15/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 15/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/04/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15/04/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 24/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/04/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 24/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05340
presentato da
TRIPIEDI Davide
testo di
Mercoledì 15 aprile 2015, seduta n. 409

   TRIPIEDI, COMINARDI, CIPRINI, CHIMIENTI, DALL'OSSO, PESCO e ALBERTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   in data 20 marzo 2015, è stato pubblicato il 3o Rapporto sulla fiscalità locale nei territori di Milano, Lodi e Monza e Brianza, svolto da Assolombarda;
   l'analisi si è concentrata sul confronto della pressione fiscale rilevata nei tre anni 2012, 2013 e 2014, nelle aziende ed uffici di 86 comuni della città metropolitana di Milano e delle province di Lodi e Monza e Brianza, selezionati in base ad una combinazione di indicatori quali la popolazione residente (almeno 10 mila abitanti), le imprese (almeno 1.000) e la presenza di imprese associate ad Assolombarda, per un campione complessivo significativo corrispondente ad una copertura del 34 per cento del numero di Comuni delle tre province, ove risiede l'81 per cento, della popolazione totale e dove sono localizzate l'83 per cento delle imprese associate e l'87 per cento delle unità locali operanti sul territorio;
   l'obiettivo specifico è stato quello di monitorare l'andamento nel tempo del carico dei tributi locali sulle imprese e di evidenziare i casi di maggiore criticità mettendo a confronto negli anni i valori delle imposte gravanti sugli immobili d'impresa quali l'Imu, la Tasi, la tassa sui rifiuti, gli oneri di urbanizzazione e, per quanto riguarda le persone fisiche, l'addizionale Irpef;
   il primo dato di criticità rilevata, rispetto al 2013, è quello del livello di pressione fiscale aumentato. Gli uffici hanno subito in media incrementi del +3,5 per cento, mentre i capannoni industriali del +2,9 per cento. Tali variazioni risultano più deboli rispetto a quelle rilevate nel 2013, che erano di +4,1 per cento per gli uffici e +5,8 per cento per le aziende, ma se si considera il triennio della rilevazione, gli uffici hanno visto aumentare la pressione fiscale complessivamente del 7,8 per cento, pagando in media oltre 500 euro in più e i capannoni industriali dell'8,8 per cento, corrispondente ad oltre 3.200 euro. La pressione fiscale complessiva, calcolata aggregando gli importi pagati dagli uffici e dai capannoni industriali, nell'ultimo anno è cresciuta del 3 per cento, contro il 5,5 per cento del 2013, ma nei tre anni considerati, le imprese analizzate hanno subìto incrementi medi dell'8,7 per cento. Il livello della pressione fiscale per gli uffici diminuisce in 19 comuni, ma aumenta in 60. Per i capannoni industriali, diminuisce in 24 comuni, ma aumenta in 54;
   rispetto al 2013, nel 2014 gli oneri di urbanizzazione sono aumentati per uffici e capannoni industriali dell'1,8 per cento ma va tenuto presente che non sono oggetto di frequenti revisioni da parte delle amministrazioni comunali che per legge devono rivederle ogni tre anni;
   l'Imu rilevata nel 2014 risulta sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente, sia per uffici che capannoni, confermando però il trend di applicazione dell'aliquota massima dell'1,06 per cento da parte dei Comuni che continuano ad esercitare una pressione fiscale pari al 70 per cento rispetto a quella massima attuabile;
   la Tasi, la nuova imposta introdotta nel 2014 che ha la funzione di finanziare i servizi indivisibili e che avrebbe dovuto sostituire e coprire il buco creato dall'abolizione dell'Imu sulle prime abitazioni, è stata applicata anche agli immobili di impresa già gravati dall'Imu da 30 amministrazioni comunali delle 86 analizzate. Nel complesso, questa manovra ha portato, nel 2014 rispetto al 2013, ad una crescita degli importi pagati, tra Imu e Tasi, di +5 per cento per gli uffici e di +4,9 per cento per i capannoni rispetto al pagamento della sola Imu. Se poi si considera il triennio analizzato, il risultato è di +9,6 per cento per gli uffici e +19,9 per cento per i capannoni;
   la Tari, l'imposta sui rifiuti che sostituisce la Tares, ha avuto una diminuzione complessiva negli 86 Comuni analizzati, con il dato fortemente in controtendenza di aumenti nel triennio per alcuni Comuni come Parabiago (+204 per cento), Paderno Dugnano (+104 per cento) e Liscate (+144 per cento). Tale disparità può dipendere da diversi fattori quali l'entità del costo del servizio, la diversa ripartizione dello stesso tra utenze domestiche e non domestiche, piuttosto che da altri fattori di cui la stessa Assolombarda dichiara di non essere a conoscenza;
   l'addizionale IRPEF ha visto un aumento medio di +4,9 per cento;
   negli ultimi anni i Governi centrali che si sono succeduti, hanno di fatto strangolato l'economia degli enti locali nell'operare tagli per contenere la spesa pubblica. Se si considerano gli ultimi 5 anni, i comuni hanno visto ridurre le proprie risorse disponibili per la spesa corrente di oltre il 20 per cento;
   nella legge di stabilità prevista per l'anno 2015, dei 16,6 miliardi di euro di tagli di spesa, il 49 per cento, ovvero 8,1 miliardi, sono a carico di comuni, province e regioni. Tale quota è decisamente superiore al peso che le amministrazioni locali hanno sul totale della spesa pubblica, corrispondente al 29 per cento;
   gli enti locali debbono far fronte all'avvio del fondo per i crediti di dubbia esigibilità previsto dall'armonizzazione contabile, che equivale ad un taglio di spesa di 1,9 miliardi annui a partire dal 2015, rientrante nel calcolo del saldo obiettivo ai fini del patto di stabilità;
   in data 29 dicembre 2014, nella relazione della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli enti territoriali per l'esercizio 2013, viene specificato che «appare evidente la misura del sovradimensionamento del contributo della finanza territoriale al riequilibrio dei conti pubblici. In altri termini, lo sforzo di risanamento richiesto alle amministrazioni territoriali con i vincoli disposti dal patto di stabilità interno, risulta non proporzionato all'entità delle risorse gestibili dalle stesse, il che ha prodotto un drastico ridimensionamento delle funzioni di spesa di queste ultime a vantaggio degli altri comparti amministrativi che compongono il conto economico consolidato delle Amministrazioni pubbliche»;
   ad ottobre 2014, lo studio IFEL-Fondazione ANCI dal titolo «La finanza comunale in sintesi», affermava che negli ultimi anni il Governo centrale ha di fatto obbligato ad aumentare in misura significativa le imposte locali dei comuni senza che però questi siano stati nelle condizioni di poter offrire maggiori servizi ed investimenti alle comunità di riferimento. Ad esclusione di alcuni fattori intervenuti sul piano contabile e la componente inflazionistica, negli ultimi anni il trend della spesa corrente dei singoli, comuni italiani, ha evidenziato una crescita pressoché nulla, accompagnata da una drastica contrazione degli investimenti, soprattutto a causa dei vincoli sempre più stringenti imposti dal patto di stabilità interno;
   a giudizio dell'interrogante, in un periodo dove la crisi economica globale è aumentata come confermano i diversi trend significativi legati ai dati sempre più allarmanti della disoccupazione e della continua non ripresa di commesse per le aziende, comprese quelle delle zone sopraindicate, il quadro complessivo delle tassazioni per uffici e capannoni industriali è da considerarsi più che desolante. Le continue restrizioni economiche imposte dal Governo centrale ai comuni, obbligano gli stessi a dover applicare pressioni fiscali, comunque non sempre giustificate, sull'anello più debole della catena composto da imprenditori e lavoratori –:
   se il Governo intenda adottare iniziative normative atte a ripristinare integralmente i trasferimenti tagliati con la legge di stabilità per l'anno 2015 a danno delle amministrazioni comunali, al fine di ridurre la pressione fiscale che i comuni attuano sulle aziende italiane;
   se il Governo non intenda effettuare ulteriori riduzioni, negli anni futuri, sino a che lo sforzo richiesto agli enti locali, in termini percentuali, non sia stato sostenuto anche dalle istituzioni centrali;
   se il Governo intenda evitare di ridurre i trasferimenti a disposizione degli enti locali nell'esercizio in corso e senza assumere iniziative per la modifica delle norme sulla fiscalità locale;
   se il Governo non intenda assumere, al fine di garantire agli enti locali tempi necessari per una seria programmazione, iniziative per definire norme certe sull'ammontare delle risorse di cui potranno disporre i comuni nell'anno seguente entro la fine del mese di ottobre 2015, in modo da poter permettere l'approvazione dei bilanci previsionali entro e non oltre l'ultimo giorno di ogni anno. (5-05340)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fiscalita'

imposta ambientale

imposta locale