ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05245

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 403 del 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: MURER DELIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 17/04/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05245
presentato da
MURER Delia
testo di
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   MURER. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
   una Convenzione, promossa dal Consiglio d'Europa, sul tema della prevenzione e della lotta alla violenza contro le donne è stata adottata ad Istanbul l'11 maggio 2011 ed è entrata in vigore il 1o agosto 2014; L'Italia l'ha ratificata con la legge 27 giugno 2013, n. 77;
   la Convenzione è il primo vero strumento internazionale che ha come obiettivo quello di costruire una politica e una normativa complessiva europea per la tutela della donna;
   il Governo italiano, anche in conseguenza della Convenzione, ha adottato in data 14 agosto 2013, un decreto-legge (n. 93), poi convertito, con modificazioni, nella legge 119 del 15 ottobre 2013;
   con la legge sono state stanziate risorse (10 milioni di euro per il 2013, sette per il 2014 e dieci a partire dal 2015) per centri anti-violenza e case-rifugio, al fine di sostenerne l'azione che viene ritenuta fondamentale per una politica efficace contro femminicidio e violenza;
   in data 18 giugno 2014 il dipartimento per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso lo schema decreto del Consiglio dei ministri di riparto delle risorse finanziarie del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità relative agli anni 2013 e 2014 da destinare alla prevenzione al contrasto della violenza contro le donne; tale schema di decreto del Consiglio dei ministri è stato trasmesso, per i pareri di cui alla normativa, alla Conferenza delle regioni e delle province autonome;
   il provvedimento ha ripartito, in una unica soluzione, circa 17 milioni di euro (10 milioni di euro per il 2013 e 7 milioni per il 2014);
   i criteri di riparto stabiliti all'epoca furono i seguenti: il 33 per cento della somma complessiva di 17 milioni, pari a 5,67 milioni, è stato destinato alla creazione di nuovi centri antiviolenza e case rifugio; il restante 67 per cento è stato così suddiviso: l'80 per cento, ovvero 9,064 milioni, va al «finanziamento aggiuntivo degli interventi regionali già operativi volti ad attuare azioni di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli, sulla base della programmazione regionale»; il 20 per cento, ovvero 2,26 milioni, è stato ripartito in parti uguali tra i centri antiviolenza e le case rifugio già esistenti, pubblici e privati;
   per le nuove iniziative, le risorse sono state ripartite basandosi sul numero della popolazione e sul numero di case e centri esistenti, rapportati alla mediana pari a 1,79 per ogni 400mila abitanti;
   secondo le tabelle allegate al decreto del Consiglio dei ministri, le nuove strutture finanziate sarebbero dovute essere 79, di cui 23 in Lombardia, 18 nel Lazio, 17 in Campania, 12 in Sicilia e in Veneto, con un contributo unitario pari a 71.772 euro;
   i centri attivi «censiti» sono stati, invece, 188, le case rifugio 164; a loro sarebbe spetterebbe, a conti fatti, in media, circa 3mila euro l'anno ciascuno di finanziamento;
   buona parte del finanziamento, quindi, è stato ripartito in favore delle regioni perché attuassero nuove «azioni di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli»; azioni che al momento del riparto erano dai contorni non definiti –:
   quale sia la rendicontazione di dettaglio, regione per regione, intervento per intervento, della spesa di oltre 9 milioni di euro che, nella sede di riparto richiamata in premesse, è stata destinata al «finanziamento aggiuntivo degli interventi regionali già operativi volti ad attuare azioni di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli, sulla base della programmazione regionale», e quale sia la rendicontazione di dettaglio degli interventi finanziati su centri antiviolenza e case rifugio esistenti. (5-05245)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

consiglio dei ministri

pianificazione regionale

condizione della donna