Legislatura: 17Seduta di annuncio: 403 del 01/04/2015
Primo firmatario: DE ROSA MASSIMO FELICE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015 DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015 MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2015 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/04/2015 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 21/05/2015
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/04/2015
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/05/2015
DE ROSA, BUSTO, DAGA, TERZONI, MICILLO, MANNINO e ZOLEZZI. —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
a seguito di precedente interrogazione al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare avente, per oggetto l'affidamento del servizio idrico integrato della provincia di Monza ed altri particolare della legittimazione del Comitato beni comuni Monza e Brianza a contestare le scelte e a porre in essere tutte le necessarie azioni volte a garantire il rispetto della legge e il perseguimento dell'interesse pubblico e della tutela ambientale il Ministro (24 luglio 2014) si è così pronunciato: «In particolare, pur non riconoscendo la legittimazione ad agire da parte del ricorrente, nel merito il Ministero dell'Ambiente ha dichiarato fondate le istanze del Comitato relativamente alla necessità del parere obbligatorio e vincolante della conferenza dei comuni, nonché in ordine alla mancanza, da parte della Brianzacque s.r.l., dei requisiti giuridici per essere affidataria diretta della gestione del servizio idrico integrato. (...) Si deve rilevare che ad oggi, il Consiglio di Stato non si è ancora espresso. Fermo restando quanto sostenuto dal Ministero dell'Ambiente nella Relazione n. 46976, si deve tuttavia tener conto delle recenti pronunce del Consiglio di Stato in materia, con le quali diversamente è stata riconosciuta la legittimazione attiva ad agire in capo a soggetti, quali il Comitato in questione (Consiglio di Stato n. 5295/2012 e n. 2095 del 2013). Sarà cura, pertanto, del Ministero dell'Ambiente valutare le opportune iniziative da intraprendere al fine di uniformarsi all'orientamento giurisprudenziale e di garantire l'esperibilità di azioni volte alla tutela dell'acqua quale bene comune e pubblico»;
nella comunicazione di parere resa dal Ministero al Consiglio di Stato in sede consultiva per decidere in ordine al ricorso straordinario al Capo dello Stato presentato dal Comitato Beni Comuni Monza e Brianza contro ATO Monza e Brianzacque il Ministero esprimeva orientamento opposto. In tale comunicazione si legge infatti che il comitato non avrebbe la legittimazione in quanto non iscritto all'elenco di cui all'articolo 13 della legge 8 luglio 1986 n. 349 e dotato di una «limitata rappresentatività»;
la citata norma è precedente ed in totale contrasto con la Convenzione di Aarhus del 1998, la quale «in materia di ambiente, prevede che gli stati sottoscrittori (tra cui l'Italia, che l'ha recepita nell'ordinamento interno con Legge del 16 marzo 2001, n. 108), unitamente al libero accesso delle informazioni, al diritto di partecipazione del pubblico alle decisioni, debbano riconoscere il diritto dei cittadini al libero accesso alla giustizia attraverso associazioni ed organizzazioni non governative, che secondo l'articolo 9 «possano promuovere procedimenti di natura amministrativa o giurisdizionale per impugnare gli atti o contestare le omissioni dei privati o delle pubbliche autorità compiuti in violazione del diritto ambientale nazionale»;
si tratta pertanto di una abrogazione tacita della norma richiamata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, l'articolo 13 della legge 8 luglio 1986 n. 349, che tende a impedire l'accesso alla associazione ambientalistiche al procedimento mediante delle barriere all'accesso –:
se il Governo non ritenga necessario assumere iniziative per estendere la legittimazione attiva secondo quanto previsto dalle direttive comunitarie, disapplicando la norma nazionale citata in premessa che si pone in contrasto con la disciplina della Convenzione di Aarhus. (5-05243)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):diritto dell'ambiente
protezione delle acque
accesso alla giustizia