ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05227

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 403 del 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: COLLETTI ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FUSILLI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2015
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 01/04/2015
AMATO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2015
SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 01/04/2015
DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 01/04/2015
CASTRICONE ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 01/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 01/04/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/03/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/04/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 17/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05227
presentato da
COLLETTI Andrea
testo di
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   COLLETTI, FUSILLI, VACCA, DEL GROSSO, MELILLA, AMATO, SOTTANELLI, FABRIZIO DI STEFANO e CASTRICONE. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   Poste italiane spa è una società con socio unico a partecipazione totalitaria del Ministero dell'economia e delle finanze, presente in maniera capillare su tutto il territorio italiano e con 143 mila dipendenti, che fornisce servizi logistico-postali, di risparmio e pagamento, assicurativi e di comunicazione digitale a oltre 40 milioni di clienti;
   il 5 novembre 2014, l'amministratore delegato di Poste italiane, dottor Francesco Caio, in audizione in Commissione industria del Senato, ha presentato il piano di razionalizzazione della rete di sportelli postali;
   nel corso dell'audizione il dottor Caio ha affermato che «oggi abbiamo 13 mila sportelli ma abbiamo avviato una richiesta di autorizzazione per circa 5-600 sportelli in meno»;
   come denunciato più volte da vari esponenti di diversi partiti, la chiusura di un numero così elevato di sportelli di Poste italiane è un atto che nasce da valutazioni di pura natura economico-gestionale e non tiene in minimo conto quello che è l'indispensabile ruolo svolto dall'azienda, ancora pubblica, per milioni di cittadini, ovvero garantire il servizio postale universale;
   anche la Commissione europea ha fornito un parere negativo sul taglio dei piccoli uffici postali: la stessa ha infatti riferito che il servizio postale non è un servizio di mercato ma di un obbligo universale necessario «a garantire il diritto alla comunicazione tra cittadini e per assicurare la coesione sociale e territoriale in tutti i paesi dell'Unione» e che sono ammessi a livello europeo deroghe al servizio universale in circostanze o situazioni geografiche eccezionali molto limitate quali ad esempio quelle accordate alla Grecia per il servizio postale sulle isole che riguarda solo il 6,8 per cento della popolazione e non il 25 per cento quale quello previsto da Poste italiane spa;
   anche la regione Abruzzo sarà colpita drasticamente dai tagli pianificati da Poste italiane, con la soppressione di 19 sportelli e la razionalizzazione d'orario di apertura per ulteriori 35, pari a quasi il 10 per cento degli esperti «razionalizzati»;
   la sentenza della VI° Sezione del Consiglio di Stato n. 1262, depositata l'11 marzo 2015, costituisce motivo di pressione su Poste italiane ribadendo che non è consentito chiudere gli uffici postali nei piccoli centri: se non vengono rispettate le distanze in rapporto alla popolazione e se la scelta non viene adeguatamente motivata in relazione ai disagi che arreca. Infatti, secondo il Consiglio di Stato, l'espressione «accessibilità al servizio» utilizzata dal decreto ministeriale 7 ottobre 2008 «non può prescindere dall'effettiva e normale percorribilità delle strade di accesso agli uffici postali in termini di reale e conveniente fruibilità da parte dei cittadini, non solo le strade devono essere percorribili in condizioni di sicurezza materiale ma devono essere altresì servite da mezzi pubblici, in maniera che l'accesso non sia condizionato dalla disponibilità di mezzi privati». La seconda considerazione, che trova fondamento anche in altre pronunce favorevoli ai comuni, riguarda le motivazioni su cui è basata la chiusura dell'ufficio postale, che nel caso specifico hanno avuto riguardo al solo profilo economico e gestionale. Poste italiane, adombrano i giudici, non può fare spending review sulle spalle dei piccoli comuni, determinando disservizi e disagi soprattutto alla popolazione anziana e a quella priva di strumenti tecnologici, perché le chiusure devono tenere conto della dislocazione degli uffici postali, con particolare riguardo alle aree rurali e montane, ma anche delle conseguenze che la relativa presenza produce sull'utilità sociale;
   si è tenuto il 12 marzo 2015 un incontro richiesto da Anci Abruzzo con Poste italiane e la partecipazione della regione Abruzzo, sul piano di razionalizzazione sopra menzionato; in esito all'incontro Poste italiane ha per il momento sospeso l'inizio dell'attuazione del piano, precedentemente fissato per il 13 aprile 2015;
   Poste italiane, prendendo atto delle argomentazioni di Anci Abruzzo, ha dichiarato di trasferire quanto registrato nell'incontro ai vertici aziendali e ad oggi il risultato parziale ottenuto è stata la sospensione, decisa da Poste italiane, del Piano di razionalizzazione, la cui attuazione era stata precedentemente fissata per il 13 aprile 2015;
   la politica di razionalizzazione di Poste italiane, invece di migliorare il servizio per i cittadini, rischia di creare solo difficoltà, in particolare per gli anziani e per gli abitanti dei piccoli comuni che si ritroveranno senza ufficio postale o avranno un servizio solo a giorni alterni, ignorando così il fatto che gli uffici postali rappresentino un presidio ancora fondamentale per garantire pari opportunità a chi vive nei piccoli comuni –:
   se il Ministro interrogato, anche alla luce dei principi enunciati nella citata sentenza del Consiglio di Stato, nonché del parere della Commissione europea, abbia intenzione di assumere iniziative affinché Poste italiane riveda il piano strutturale, e per tali motivi affinché si mantenga il numero attuale degli uffici nei piccoli comuni abruzzesi al fine di garantire un servizio adeguato alle esigenze dei cittadini abruzzesi anche nei piccoli comuni;
   quali iniziative di competenza intenda assumere affinché la società garantisca il buon funzionamento delle strutture territoriali presenti nei piccoli comuni italiani, in modo tale da evitare che si verifichino situazioni critiche per l'utenza. (5-05227)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

protezione del consumatore

servizio universale