ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05225

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 403 del 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: FERRARESI VITTORIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 01/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 01/04/2015
Stato iter:
06/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/05/2015
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 06/05/2015
Resoconto FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/04/2015

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 06/05/2015

DISCUSSIONE IL 06/05/2015

SVOLTO IL 06/05/2015

CONCLUSO IL 06/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05225
presentato da
FERRARESI Vittorio
testo di
Mercoledì 1 aprile 2015, seduta n. 403

   FERRARESI, COMINARDI e TRIPIEDI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   il gruppo J Colors riunisce in sé marchi e tecnologie dedicate al mondo del colore per l'edilizia (Paramatti, Vip, Rossetti, Toscano, Paramatti Lo Specifico), alle vernici industriali (Arsonsisi, Sebino, Elcrom) e ai sistemi tintometrici (Edel), facenti capo alla holding Junionfin; è oggi presente con sedi logistiche in tutti i più importanti Paesi europei rappresentando una tra le più grandi realtà italiane nel mondo dei colori;
   la J Colors spa, con sede in Lainate (Milano), è proprietaria in Italia di due stabilimenti produttivi: uno a Lainate ed uno a Finale Emilia (Modena) dove vi trovano occupazione circa 60 lavoratori;
   a seguito dell'evento sismico del maggio del 2012 lo stabilimento di Finale Emilia subiva ingenti danni, diventando inagibile per la produzione;
   per non perdere mercato e clienti l'azienda trasferiva alcune produzioni nello stabilimento di Lainate, dando continuità occupazionale ad una parte dei lavoratori che, tra mille disagi, si trasferivano appositamente; per un'altra parte di essi si faceva domanda di accesso alla cassa integrazione guadagni ordinaria con causale «evento sismico»;
   l'istituto chiamato ad autorizzare il trattamento, la commissione provinciale cassa integrazione ordinaria industria, presso l'IMPS di Modena, per il periodo intercorrente tra il 31 marzo 2014 e il 25 ottobre 2014, riteneva insussistente il requisito fondamentale della ripresa dell'attività lavorativa per la concessione del trattamento di integrazione salariale;
   le motivazioni degli otto provvedimenti di reiezione recitano: «dalla documentazione prodotta non si ravvisano elementi certi ed inoppugnabili per un giudizio prognostico positivo di effettiva ripresa»; tutt'ora le successive richieste di revisione del giudizio negativo non hanno trovato accoglienza, tanto che l'azienda si è trovata nella necessità di ricorrere al TAR contro tale diniego;
   occorre aggiungere che fino a febbraio 2015 la J Colors ha sempre erogato mensilmente le anticipazioni delle integrazioni, con conseguenti importanti esborsi finanziari nonostante il danno subito dal terremoto;
   preme evidenziare che l'azienda, nel periodo delle reiezioni, ha richiesto autorizzazione per sole 26.099 ore di cassa integrazione guadagni ordinaria a fronte di un monte ore teorico di 59.240 (ovvero il 44 per cento), avendo occupato, come già precisato, alcuni dipendenti nello stabilimento di Lainate;
   l'azienda aveva avviato, fin dal periodo immediatamente successivo al sisma, il percorso previsto dall'ordinanza commissariale n. 57 del 12 ottobre 2012 per l'ottenimento dei contributi alla ricostruzione, incaricando professionisti della progettazione per il recupero dello stabilimento;
   le difficoltà nella definizione delle caratteristiche del nuovo stabilimento produttivo hanno dilatato a tutt'oggi i tempi di presentazione del progetto definitivo, pur nella continua positiva interazione dell'azienda con il nucleo di valutazione della struttura commissariale per la ricerca delle migliori soluzioni; la società si è sempre impegnata a presentare entro la data di scadenza il progetto di ricostruzione che prevede un costo del nuovo stabilimento pari a 6 milioni di euro, coperti da contributi regionali e quota assicurativa messa in campo dall'azienda;
   le difficoltà create dalla complessa burocrazia delle ordinanze sono risapute, causa non secondaria anche dei ritardi nei tempi di presentazione delle domande di accesso agli indennizzi per la ricostruzione, tanto che il neo commissario straordinario, Stefano Bonaccini, appena insediato, ha affermato: «Occorre imprimere maggiore velocità ai processi di ricostruzione soprattutto, ove possibile, semplificando le procedure»;
   è previsto che il termine di scadenza della presentazione dei progetti per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili ad uso produttivo sia il 30 giugno 2015 e il completamento dei lavori il 30 settembre 2016 (ordinanza commissariale 81/2014);
   l'articolo 7 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito con legge 11 novembre 2014, n. 164, al comma 9-ter così statuisce: «Il termine di scadenza dello stato di emergenza conseguente agli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012... è prorogato al 31 dicembre 2015 –:
   se i Ministri interrogati ritengano di intervenire al fine di chiarire la corretta applicazione delle normative inerenti al riconoscimento o meno della cassa integrazione guadagni ordinaria con clausola «evento sismico», anche al fine di evitare che i dipendenti delle aziende coinvolte restino in assenza di ogni tipo di copertura economica in attesa della ricostruzione degli stabilimenti produttivi e della ripresa dell'attività lavorativa. (5-05225)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-05225

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Ferraresi ed altri inerente all'autorizzazione della cassa integrazione guadagni ordinaria in favore dei lavoratori della J Colors, società industriale che produce e commercializza prodotti vernicianti per applicazioni edili e industriali, rappresento che la società ha due stabilimenti produttivi: il primo a Lainate – dove sono occupati 130 dipendenti – e l'altro a Finale Emilia dove, alla data del sisma che ha colpito la regione nel 2012, erano in forza 61 dipendenti.
  A causa degli eventi sismici del 20 maggio 2012, lo stabilimento di Finale Emilia ha subito ingenti danni, tanto che i lavoratori sono stati impossibilitati a prestare attività lavorativa. La società, pertanto, ha presentato per i lavoratori impiegati nella sede di Finale Emilia istanza di cassa integrazione ordinaria (CIGO) per «evento sismico».
  Al riguardo, giova ricordare che le ipotesi di richiesta di CIGO con causale «sisma», benché soggette ad una disciplina differente rispetto alle ipotesi ordinarie di cassa integrazione – in quanto non soggette al limite ordinario delle 52 settimane nel biennio mobile e non soggette al versamento del contributo addizionale, – ciò non di meno restano sottoposte, per gli altri aspetti, alle consuete regole vigenti in materia di integrazione salariale.
  La richiesta presentata nel 2012 è stata accolta dalla Commissione provinciale costituita presso l'INPS e pertanto i lavoratori dello stabilimento di Finale Emilia hanno usufruito del trattamento di cassa integrazione ordinaria fino al 29 marzo 2014.
  Le successive richieste per periodi dal 31 marzo 2014 al 27 dicembre 2014 sono state invece respinte dalla Commissione provinciale in quanto – secondo quanto rappresentato dall'INPS – «dalla documentazione prodotta non si ravvisano elementi certi e inoppugnabili per un giudizio prognostico positivo di effettiva ripresa», che anche per cause collegate ad «eventi naturali diversi dalle intemperie» rappresenta la condizione per la concessione del beneficio.
  Contro tale decisione, la società ha presentato ricorso al Tar di Bologna, dove la causa è tuttora pendente.
  Dalle informazioni acquisite dalla competente Direzione territoriale del lavoro, la società che lo scorso 22 aprile ha ottenuto dal Comune il permesso di costruire sta proseguendo i lavori di ricostruzione dello stabilimento di Finale Emilia.
  Inoltre, faccio presente che in data 12 febbraio 2015 la società ha sottoscritto con le Organizzazioni sindacali territoriali e con le RSU un accordo nel quale le parti hanno convenuto sulla necessità di continuare a ricorrere alla CIGO per evento sismico.
  Al riguardo, l'INPS ha riferito che le successive richieste di CIGO presentate dalla società per periodi dal 5 gennaio al 28 marzo 2015 sono state esaminate e respinte ieri (5 maggio) dalla locale Commissione Provinciale, in quanto ancora una volta dalla documentazione prodotta «non si ravvisano elementi certi e inoppugnabili per un giudizio prognostico positivo di effettiva ripresa».
  Tanto premesso, nel sottolineare che il Governo, nelle sue diverse articolazioni, continuerà a monitorare i futuri sviluppi della vicenda, nella eventuale prospettiva di esaminarne le principali criticità, voglio evidenziare l'attenzione rivolta anche da parte dell'Assessorato alle attività produttive e alla ricostruzione post-sisma della Regione Emilia-Romagna, nell'ottica di una maggiore collaborazione che possa condurre ad una soluzione positiva volta a tutelare i lavoratori e a rafforzare la competitività aziendale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cassa integrazione

stabilimento

aiuto regionale