ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05186

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 400 del 26/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: IANNUZZI TINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26/03/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 10/04/2015
Stato iter:
19/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/11/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 19/11/2015
Resoconto IANNUZZI TINO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/03/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 10/04/2015

DISCUSSIONE IL 19/11/2015

SVOLTO IL 19/11/2015

CONCLUSO IL 19/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05186
presentato da
IANNUZZI Tino
testo di
Giovedì 26 marzo 2015, seduta n. 400

   TINO IANNUZZI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   la Biocogein srl ha proposto la realizzazione in località Sabatella/Sorvella nel comune di Capaccio – Paestum di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse, da fonte FER di cui al codice progetto 48-01;
   su tale progetto, con deliberazione unanime, si è negativamente e motivatamente espresso il consiglio comunale di Capaccio per una pluralità di distinte ma convergenti ragioni;
   la predetta centrale verrebbe a ricadere in una zona agricola caratterizzata da produzioni agroalimentari di elevata qualità (produzioni biologiche e tradizionali con marchio IGP e DOP) e dalla presenza di centri di assoluta eccellenza legati alla filiera lattiero-casearia bufalina ed alla produzione di mozzarella di bufala campana DOP;
   in quella zona fondamentali e strategiche sono la valorizzazione e la tutela delle tradizioni agroalimentari locali di indubbio pregio, oggetto di espresso riconoscimento legislativo;
   inoltre, gli scarti ed i materiali residui derivanti dalle attività complessive di coltivazione agricola nel territorio di Capaccio; non potrebbero mai garantire l'autosufficienza nel funzionamento della centrale; è questo un aspetto fondamentale che preoccupa giustamente le popolazioni interessate e che evidenzia come sia sbagliata la costruzione di quell'impianto nella località prescelta;
   la zona interessata dal progetto è, altresì, vicina all'area archeologica di Paestum, il cui sito è inserito nella lista del patrimonio dell'umanità dell'Unesco ed è visitato da rilevanti flussi turistici provenienti da ogni parte del mondo; inoltre nelle vicinanze ricadono aree naturali protette;
   nella conferenza di servizi, convocata dalla regione Campania – l'amministrazione procedente – nella ultima seduta del 16 febbraio 2015 si è registrato «il contrasto tra autorità con competenze complementari o supplementari in materia sanitaria», proprio perché si sono evidenziati problemi e preoccupazioni in ordine alla salubrità dell'ambiente ed alla tutela della salute delle persone;
   ne è derivata, pertanto, la necessità di attivare la procedura, contemplata dall'articolo 14-quater, comma 3 della legge n. 241 del 1990 e successive modificazioni e integrazioni, senza che la regione abbia ritenuto di manifestare la sua volontà in merito all'impianto, mentre avrebbe dovuto determinarsi negativamente per tutelare le istanze e le esigenze dei territori e delle comunità interessate;
   molto forte e netta è la posizione negativa sul progetto, espressa a più riprese, con dovizia di argomenti ed in molteplici iniziative pubbliche, dalla comunità di Capaccio-Paestum;
   quali iniziative il Governo intenda assumere per far valere – anche nell'ambito della procedura di cui all'articolo 14-quater, comma 3 della legge n. 241 del 1990 – le sopraindicate e motivate ragioni che ostano alla realizzazione del progetto della centrale a biomasse in località Sabatella/Sorvella del comune di Capaccio. (5-05186)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 novembre 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-05186

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'Onorevole Iannuzzi chiede quali iniziative il Governo intende assumere in merito alla costruzione dell'impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse nella località Sabatella nel Comune di Capaccio.
   Preliminarmente, vorrei sottolineare che l'interrogazione è stata attribuita all'Amministrazione dei beni culturali ancorché, come sottolineato in altre occasioni, il Ministero dei beni culturali interviene, in questa come in analoghe situazioni, soltanto sotto il profilo della tutela paesaggistica o archeologica dei siti interessati dalla costruzione di tali impianti. La risposta fornita dall'Amministrazione dei beni culturali in questa sede non potrà che essere riferita, pertanto, ai soli profili istituzionali della tutela e non anche al profilo dell'attività produttiva che l'impianto determina.
   Premesso quanto sopra riferisco che la competente Soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino aveva espresso parere contrario alla realizzazione dell'impianto per la produzione di energia elettrica alimentato a biomasse in parola. Il parere contrario al progetto è stato altresì ribadito dalla Direzione Generale belle arti e paesaggio nella riunione interministeriale del 23 settembre scorso presso il Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  La stessa Soprintendenza ha rilevato che nel territorio comunale di Capaccio Paestum le componenti culturali e naturalistiche (nei dintorni sono presenti anche aree naturali protette – ZPS – Area di Protezione Foce Sele Tanagro) sono particolarmente rilevanti per la presenza non solo del sito archeologico di Paestum (iscritto tra l'altro nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO) ma anche di altri siti quali la chiesa medievale di Santa Maria del Granato oltre a diversi manufatti di architettura tradizionale che qualificano il paesaggio culturale dell'area pestana.
  In considerazione della particolarità del territorio nell'area in parola insistono già da diversi decenni molti vincoli di tutela, alcuni imposti con la Legge 1497/39; ma il più rilevante è quello imposto ai sensi della Legge n. 220/1957 che sottopone a tutela una fascia del raggio di 1000 (mille) metri intorno alla cinta muraria di Paestum.
  Il territorio del Comune di Capaccio-Paestum rientra parzialmente nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Albumi, ma la restante parte del territorio comunale è inserita nel perimetro delle Aree Contigue del Parco Nazionale. Come è noto il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Albumi è inserito dal 1998 nella Lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO nella categoria dei paesaggi culturali, mentre già dal 1997 lo stesso territorio fu inserito nella Riserva Internazionale di Biosfera (MAB – Man and Biosphere).
  Peraltro dalla documentazione agli atti del Servizio III della competente Direzione si rileva l'acquisizione agli atti del ricorso al TAR della Campania, Sezione di Napoli, presentato dalla Soc. Biocogin avverso il verbale della riunione tenutasi il 9 aprile scorso presso il Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in relazione al dissenso espresso dal Comune di Capaccio per «profili sanitari» sull'istanza di «autorizzazione unica» presentata dalla Biocogein medesima.
  Le controdeduzioni fornite al ricorso in parola da parte dell'amministrazione dei beni culturali richiamano le argomentazioni svolte dianzi.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica sanitaria

denominazione di origine

diritto alla salute