ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05069

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 394 del 18/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: PAGLIA GIOVANNI
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 18/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 18/03/2015
Stato iter:
19/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 19/03/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 19/03/2015
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 19/03/2015
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/03/2015

SVOLTO IL 19/03/2015

CONCLUSO IL 19/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-05069
presentato da
PAGLIA Giovanni
testo di
Mercoledì 18 marzo 2015, seduta n. 394

   PAGLIA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   come preannunciato dai numerosi organi di stampa, le grandi Banche Popolari avrebbero deciso di cedere il 100 per cento delle azioni del Gruppo ICBPI (Istituto centrale delle banche popolari), interamente partecipato dalle banche popolari;
   in tal senso è stato dato mandato a Mediobanca ed Equita di gestire in qualità di advisor le operazioni di vendita, considerate le offerte che alcuni Fondi di private equity, tutti di capitale estero (PERMIRA inglese, APAX, CINVEN, Hellmann & Friedman, BAIN e ADVENT, americani), hanno presentato per importi che vanno dagli 1,9 miliardi ai 2,5 miliardi di euro;
   l'eventuale incasso potrebbe servire realizzare un rafforzamento patrimoniale delle banche popolari che, per dimensioni e relativamente ad alcuni istituti, potrebbe essere paragonato quasi a quello di un aumento di capitale, con un'iniezione di liquidità importante in una fase di riassetto dell'intero sistema bancario;
   il Gruppo ICBPI, infatti, è un Gruppo Bancario leader italiano della monetica, con oltre 2 miliardi di transazioni complessivamente gestite, 13,5 milioni di carte di credito in circolazione, 29 milioni di funzioni di debito (Bancomat e PagoBancomat) e 600 mila esercenti convenzionati, 530.000 mila POS e circa 10.000 ATM, inoltre ICBPI è l'unico offerente italiano del servizio di banca depositaria a terzi, in cui si registra in Italia il predominio di operatori americani e francesi e, attraverso la controllata OASI SPA, è l'unico operatore bancario a sviluppare ancora le procedure antiriciclaggio — GIANOS – e di segnalazione dei rischi di credito – PUMA;
   l'operazione sembra ispirata dai legittimi interessi degli istituti cedenti, ma appare estranea ad ogni logica di politica industriale di sistema;
   autorizzare la cessione del gruppo ICBPI, leader nella gestione delle carte e dei sistemi di pagamento elettronici, significa infatti disfarsi di una fetta consistente della monetica italiana, in favore di operatori esteri, che potrebbero anche valutare l'ipotesi di frammentare la società per massimizzarne il valore, abbandonando così l'implementazione di importanti procedure in una fase in cui sempre più pressante appare la necessità del passaggio nelle transazioni dalla moneta materiale a quella elettronica;
   sono infatti fondi di private equity quelli che manifestano interesse all'acquisizione e quindi soggetti che nella generalità dei casi non gestiscono, ma intervengono per rivendere e realizzare plusvalenze, detenendo la partecipazione solo per il tempo necessario a determinare il più conveniente rapporto costi/ricavi;
   si deve ricordare che la Banca d'Italia aveva negato alcuni mesi fa la possibilità di effettuare un'operazione di fusione fra il Gruppo ICBPI ed il Gruppo SIA, altro leader italiano dei servizi di pagamento, perché sarebbe intervenuto nell'operazione anche Equens SE, operatore europeo nel settore della monetica, di cui ICBPI è socio al 20 per cento –:
   se il Governo non ritenga opportuno intervenire anche con apposite iniziative normative a tutela di un'infrastruttura fondamentale per il nostro Paese, anche favorendo, ove possibile, un'integrazione fra SIA e ICBPI, al fine di realizzare una società unica nel settore. (5-05069)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 19 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-05069

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Paglia pone quesiti in ordine alla prospettata cessione delle azioni del Gruppo Istituto Centrale delle Banche Popolari (ICBPI) da parte degli intermediari partecipanti, esprimendo preoccupazione per l'eventuale ipotesi di cessione a favore di operatori esteri, soprattutto Fondi di private equity.
  Al riguardo, la Banca d'Italia ha comunicato che nei primi mesi del 2015, da notizie di stampa e da incontri informali con esponenti dell'Istituto Centrale delle Banche Popolari e delle banche socie dello stesso, è emerso l'interesse da parte di alcuni fondi internazionali di private equity di acquisire il controllo dell'Istituto (ICBPI). Al momento, tuttavia, non è ancora pervenuta in Banca d'Italia alcuna istanza di autorizzazione all'acquisto della partecipazione.
  Su un piano generale, l'Organo di vigilanza ha precisato che un'operazione analoga a quella descritta dagli interroganti è soggetta ad autorizzazione da parte della BCE nell'ambito del Single Supervisory Mechanism, articoli 4 (1), lettera c), 6 (4) e (6) e 15 del Regolamento UE 1024/2013. L'istruttoria viene condotta dalla Autorità Nazionale competente, in questo caso la Banca d'Italia, che sottopone il relativo esito alla BCE per la decisione finale.
  I criteri seguiti per rilasciare l'autorizzazione all'assunzione di una partecipazione qualificata in un ente creditizio, sotto il profilo di vigilanza, sono disciplinati dagli articoli 22-27 della Direttiva n. 36/2013 (CRDIV), nonché dalle Linee guida applicative emanate da CEBS, CESR e CEIOS, ora sostituiti da EBA, EIOPS ed ESMA.
  In particolare, per la valutazione dell'istanza devono essere presi in esame i seguenti aspetti:
   requisiti di onorabilità del candidato acquirente;
   requisiti di onorabilità e professionalità dei membri dell'organo di gestione e dell'alta dirigenza che, in esito alla prevista acquisizione, determineranno l'orientamento dell'attività dell'ente creditizio;
   la solidità finanziaria del candidato acquirente;
   la capacità dell'ente creditizio di rispettare e di continuare a rispettare i requisiti prudenziali;
   la perseguibilità del progetto industriale e, in dettaglio, gli impatti dell'acquisizione in termini organizzativi e di governance e i possibili riorientamenti del core business;
   l'esistenza di motivi ragionevoli per sospettare che, in relazione alla prevista acquisizione, sia in corso o abbia avuto luogo un'operazione o un tentativo di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

  In ogni caso, la Vigilanza valuta qualunque operazione sottoposta alla sua approvazione avendo attenzione al profilo della sana e prudente gestione dell'intermediario, come previsto all'articolo 5 TUB.
  Inoltre, gli effetti di un'eventuale operazione di acquisizione sono rilevanti ai fini degli obiettivi di efficienza ed affidabilità del sistema dei pagamenti che la Banca d'Italia persegue quale autorità di Sorveglianza sul sistema (articolo 146 TUB). Sono, pertanto, valutati con attenzione i possibili impatti sul settore monetario e sui servizi strumentali al sistema dei pagamenti (esempio servizi di clearing) che l'Istituto Centrale delle Banche Popolari ICBPI offre sul mercato domestico, con un ruolo di primo piano, che dovrà essere salvaguardato anche nel nuovo assetto proprietario. Al contempo, in un contesto di progressiva integrazione del mercato europeo dei pagamenti retail, avviato con l'adozione delle procedure armonizzate della SEPA, assume particolare importanza la ricerca di sinergie e di dimensioni ottimali per fronteggiare la crescente concorrenza cross border tra i principali operatori europei; in questa prospettiva, la Sorveglianza valuta positivamente operazioni societarie che consentano di rafforzare il posizionamento di un operatore italiano sul mercato nazionale ed europeo, pur non essendo previsto il rilascio di alcuna autorizzazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

moneta elettronica

banca popolare

capitali esteri