ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05067

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 394 del 18/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: TURCO TANCREDI
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 18/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 18/03/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 18/03/2015
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 18/03/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 18/03/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 18/03/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 18/03/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 18/03/2015
ROSTELLATO GESSICA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 18/03/2015
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 18/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 18/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/03/2015

SOLLECITO IL 15/03/2016

SOLLECITO IL 08/04/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05067
presentato da
TURCO Tancredi
testo di
Mercoledì 18 marzo 2015, seduta n. 394

   TURCO, ARTINI, BALDASSARRE, BARBANTI, BECHIS, MUCCI, PRODANI, RIZZETTO, ROSTELLATO e SEGONI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:
   anche nell'anno 2014 si può affermare che oltre il 20 per cento dell'amministrazione pubblica è stata attinta da provvedimenti di condanna della Corte dei conti in sede giurisdizionale con inevitabili effetti in termini di deterrenza al compimento di atti illeciti, di correzione dell'azione amministrativa e di incentivo all'introduzione di protocolli e procedure di buona amministrazione;
   nel panorama delle amministrazioni pubbliche italiane gli uffici preposti al recupero forzoso delle somme provenienti da condanne al risarcimento dei danni per danno erariale sono istituiti presso ciascuna singola amministrazione o ente titolare del credito, al quale compete la legittimazione attiva per l'esercizio dell'azione esecutiva. La disciplina è contenuta nel decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 260, Regolamento recante norme per la semplificazione dei procedimenti di esecuzione delle decisioni di condanna e risarcimento di danno erariale, a norma dell'articolo 20, comma 8, della legge 15 marzo 1997, n. 59;
   in sostanza, quindi, non esiste un fondo unico dedicato a ricevere i risarcimenti definiti con le sentenze di condanna comminate dalla Corte dei conti;
   le informazioni di tipo globale sulla quantità dei crediti esigibili e su quelli riscossi sono contenuti nella relazione annuale del procuratore generale della Corte dei conti che viene pubblicata in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario;
   i dati relativi alle condanne e quanto ammontano le somme già pagate non sono, tuttavia, disponibili per ciascuna amministrazione, ma per tipologie di danno erariale e nei suoi valori complessivi;
   tale relazione riconosce che una valutazione realistica del rapporto esecuzioni/condanne, può essere effettuata depurando il riferimento numerico delle sentenze di condanna in I grado dagli effetti di tale decisione e, quindi, giungendo a tale relazione più concreta di 208 milioni di euro di esecuzioni su circa 983 milioni per condanne coperte da giudicato o esecutive, conseguentemente, ad un valore pari a circa il 21 per cento di introiti sull'ammontare delle condanne;
   all'importo delle somme introitate in virtù di attività tecnicamente esecutiva (cioè con esperimento dei mezzi di esecuzione giudiziale, coattiva o concordata tra amministrazione creditrice e debitore) devono sommarsi 141.562.160,61 euro derivanti dalla definizione agevolata delle sentenze di condanna ex articolo 1, commi da 231 a 233, della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
   nell'anno 2013 tale introito si era attestato sulla somma di euro 360.093.282,14, di cui 349.500.000,00 corrispondenti al 30 per cento dell'importo di euro 1.165.000.0010,00 riferibile all'importo di condanna di cui alla sentenza 214/2012 della sezione giurisdizionale del Lazio (la sentenza relativa al caso «Slot Machines») che è stato oggetto di definizione agevolata ai sensi dell'articolo 14 del decreto-legge n. 102 del 2014 nella misura stabilita del 30 per cento nei decreti nn. 5-13 del 2013 della III sezione centrale di appello. Detto importo risulta in massima parte incassato e per una parte residua (inferiore al milione di euro) da porre all'incasso;
   nel corso dell'anno 2013 erano stati, quindi, 10.593.282,14 di euro gli introiti complessivi per effetto dell'applicazione della definizione agevolata dei giudizi di responsabilità, ai sensi della legge n. 266 del 2005 e del decreto-legge n. 102 del 2013, nella misura media del 26 per cento dell'importo di condanna derivante dalle sentenze di I grado (pari a circa 40,7 milioni di euro). Sia pure in ragione di tale intervento normativo di carattere straordinario, nel 2013 si era registrato un introito pari a circa 540 milioni di euro e, quindi, pari ad oltre il 50 per cento delle statuizioni di condanna;
   nel 2014, ulteriormente, il numero delle sentenze di condanna emesse in I grado è stato pari a 626 su un totale di 1.019 decisioni complessive (erano state 674 su 1.100 nel 2013, 685 su 1.385 nel 2012 e 556 su 1.499 nel 2011). I provvedimenti sono, quindi, in costante diminuzione, anche in corrispondenza alla lieve diminuzione della dotazione di personale di magistratura, ed in ogni caso gli accoglimenti si mantengono sulla media del 60 per cento delle richieste;
   dei 515 giudizi definiti in secondo grado (erano stati 492 nel 2013), 222 (erano stati 205 nel 2013) si sono conclusi con sentenza di condanna (201, contro i 105 del 2013, di tali giudizi si sono estinti a seguito di definizione agevolata; 42 – erano 62 nel 2013 – di riforma del I grado e, in definitiva, rigetto delle istanze di parte pubblica originarie);
   in I grado le condanne corrispondono a 300.428.451,39 di euro, (anch'esse in forte flessione rispetto all'anno precedente – 431.765.291,35 di euro –), e ad euro 60.224.079,12 in II grado non comprensive dei condoni (rispetto ai 118.115.939,10 di euro del 2013 che però aveva registrato un considerevole aumento rispetto al 2012);
   in materia di giudizio di conto (errori e irregolarità contabili e di bilancio) sono 232 i provvedimenti emanati, di cui 62 di condanna per un ammontare di 33.851.987,10;
   in sostanza tuttavia non viene diffusa tra la cittadinanza l'informazione sul tipo di condanne che sono state comminate e verso quali enti e quanti di questi enti procedano alle definizioni concordate con riduzione delle somme o ottenendo dilazioni di pagamento;
   appare, quindi, che nonostante il gravoso lavoro imposto alla Corte dei conti, anche quando nel 60 per cento dei casi sollevati si giunga alla condanna, o in primo od in secondo grado, la percentuale di incassi da parte delle singole amministrazioni beneficiarie dei risarcimenti per danno erariale sia piuttosto esiguo;
   per di più sembra che non vi siano strumenti in grado di informare adeguatamente il cittadino relativamente alle amministrazioni che hanno agito in modo virtuoso ovvero conoscere agevolmente se queste amministrazioni abbiano maturato un credito nei confronti di uno dei propri funzionari a seguito di sentenza di condanna della Corte dei conti;
   oltretutto si rileva anche un ulteriore preoccupante dato in relazione al comportamento di alcune amministrazioni che non eseguono le sentenze di condanne a loro favore poiché il funzionario condannato lavora ancora presso lo stesso ente e motivi di opportunità organizzativa inducono l'amministrazione stessa a non procedere giudizialmente per il recupero delle somme in danno del funzionario poiché essendo questo ancora in servizio potrebbero ingenerarsi dinamiche interne difficilmente gestibili –:
   se il Governo ritenga opportuno riconsiderare, anche mediante l'adozione di opportuni atti normativi, il sistema dell'applicazione della definizione agevolata dei giudizi di responsabilità, ai sensi della legge n. 266 del 2005 e del decreto-legge n. 102 del 2013 al fine di consentire un maggior recupero percentuale dei risarcimenti per danno erariale od in materia di giudizio di conto dalle sentenze comminate dalla Corte dei conti –:
   se il Governo ritenga opportuno stimolare l'adozione di un'anagrafe delle amministrazioni pubbliche interessate da condanne per danno erariale che palesi le percentuali d'incasso di dette somme evidenziando gli enti che non procedono al recupero forzoso dei risarcimenti in loro favore, pubblicando su portali istituzionali tali informazioni perché siano realmente accessibili ai cittadini anche in ossequio al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 – Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. (5-05067)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

credito legale

funzionario

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