ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05052

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 394 del 18/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: VEZZALI MARIA VALENTINA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 18/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 18/03/2015
MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 14/05/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 18/03/2015
Stato iter:
14/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/05/2015
Resoconto D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 14/05/2015
Resoconto MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/03/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 14/05/2015

DISCUSSIONE IL 14/05/2015

SVOLTO IL 14/05/2015

CONCLUSO IL 14/05/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05052
presentato da
VEZZALI Maria Valentina
testo presentato
Mercoledì 18 marzo 2015
modificato
Giovedì 14 maggio 2015, seduta n. 427

   VEZZALI, RABINO, MOLEA. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
acquisire le competenze motorie e gli stili di vita della persona attraverso l'educazione motoria sin dalla scuola primaria è fondamentale per equiparare il sistema scolastico italiano agli standard europei;
nel vecchio ordinamento organizzativo dell'amministrazione scolastica, era prevista l'organizzazione e il coordinamento periferico del servizio sportivo scolastico territoriale/ex-provinciale. Tale normativa, sin dal 1958, ha costituito la base per una serie di disposizioni interne, recepite nei diversi CCNL della scuola sino al triennio 2006/2009;
la legge n. 190 del 2014 all'articolo 307, di fatto, dispone la chiusura degli uffici di educazione fisica territoriali, lasciando l'organizzazione ai soli uffici regionali nell'ambito delle proprie competenze;
gli insegnanti delegati al coordinamento di educazione fisica degli uffici territoriali, hanno svolto sul proprio territorio un'attività che ha portato all'ottenimento di numerosi titoli regionali, nazionali e internazionali, ponendosi anche nello sport educativo scolastico in posizioni di rilievo. I coordinamenti territoriali hanno inoltre elaborato innumerevoli progetti di avviamento motorio nelle scuole primarie, progetti d'integrazione delle alunne e degli alunni disabili, campagne di prevenzione al doping e sulla sicurezza stradale e che hanno visto partecipi tutte le scuole;
in seguito alla chiusura degli uffici provinciali di educazione fisica territoriali, prevista al 31 agosto 2015, i docenti s'interrogano su quale futuro potrà avere l'organizzazione di eventi sportivi così efficaci sul territorio e così peculiari dal punto di vista geomorfologico e di consolidata capacità di coordinamento dei comuni, al fine di avviare buone pratiche di cooperazione con le scuole. Nonostante ci sia carenza nelle risorse economiche disponibili, i coordinatori di educazione fisica, responsabili degli uffici territoriali hanno proseguito le attività in corso con l'inalterato impegno di sempre;
il progetto sperimentale di alfabetizzazione motoria nelle scuole primarie ha prodotto la presenza di un insegnante precario con nessuna prospettiva professionale e di continuità, anche se l'insegnamento frontale è stato immediatamente riconosciuto dalle insegnanti della scuola primaria, come una pedina vincente nel processo formativo dell'alunno; tale progetto triennale sperimentale, avviato nel 2009, è stato prorogato anche per gli anni successivi sino al 2013/2014;
la continuità del progetto prevedeva l'insegnamento in tutte le scuole d'Italia con lezioni frontali e con un affiancamento al docente della scuola, per 30 ore l'anno, da febbraio a maggio, per ogni classe della scuola primaria, con costi a regime pari a sessanta milioni di euro nei 4 anni;
pur riconoscendo la buona volontà del CONI, purtroppo allo stato attuale, la partecipazione al progetto dello «sport di classe» da parte della scuola, è molto ridotta e di difficile praticità, poiché, nonostante questi proponga progetti e investa risorse, l'amministrazione scolastica nell'ambito della propria offerta formativa, deve adempiere a delle procedure burocratiche, con strette esigenze di programmazione scolastica. Dette programmazioni, spesso mal conciliano con i vincoli imposti dall'accordo Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca-CONI, poiché si sovrappongono con il calendario dell'attività programmate dalle stesse scuole;
il progetto di alfabetizzazione motoria, per l'anno scolastico 2014/2015 è sostituito dal progetto «sport di classe», giunto a regime grazie agli accordi presi all'interno del protocollo d'intesa Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca-CONI-Comitato paralimpico italiano per il potenziamento dello sport scolastico al fine di promuovere l'educazione fisica fin dalla scuola primaria e favorire i processi educativi e formativi delle giovani generazioni;
tuttavia, il progetto «sport di classe» potrà essere altro arricchimento della proposta didattico-motoria, qualora le scuole che desiderino aderire all'iniziativa ne facciano richiesta nei tempi giusti, permettendo che le due ore settimanali per classe rientrino nel piano dell'offerta formativa per le classi 3a 4a e 5a. Inoltre, il progetto propone l'affiancamento all'insegnante della scuola primaria da parte di un esperto laureato in scienze motorie o diplomato ISEF e non la sua sostituzione;
le recenti linee guida per «La Buona Scuola» e il Progetto «sport di classe», proposto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca-CONI, col supporto del Comitato paralimpico italiano (CIP), contengono una serie di proposte orientate all'inserimento del docente di educazione fisica nella scuola primaria, per affiancare il docente che si occupa dell'insegnamento dell'educazione fisica, ritenuto non sufficientemente formato per gestire tale insegnamento;
prevale pertanto una visione tradizionale e riduttiva dell'educazione fisica, finalizzata prevalentemente alla prevenzione, salute fisica, sport. Scelta che appare in contraddizione rispetto allo spirito delle indicazioni nazionali (decreto del Presidente della Repubblica n. 254 del 2012), che auspicano un'educazione integrale della persona, per realizzare la quale lo sviluppo di competenze nell'ambito motorio sono necessarie e imprescindibili, compito di tutti i docenti, non solo di quello incaricato dell'educazione fisica –:
come si intendano programmare le attività relative allo sport scolastico, anche in considerazione del fatto che nel mese di maggio s'inizierà a programmare l'offerta formativa per l'anno scolastico 2015/2016;
come intenda organizzare il nuovo progetto di cui, ancora non si conosce la denominazione precisa; campionati o giochi sportivi studenteschi, tenendo conto che in ambito scolastico si richiede il termine giochi studenteschi, in quanto la vecchia denominazione campionati ha da sempre voluto sottintendere più azioni selettive e competitive, ma di fatto non è la vera immagine dello sport a scuola;
come intenda risolvere quello che agli interroganti appare un palese conflitto tra il progetto «sport di classe» di Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca-CONI-CIP e le linee guida inserite nel disegno di legge de «La Buona Scuola»;
se intenda attuare e portare a regime un corretto e uniforme programma di educazione motoria nella scuola primaria che faccia capo al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, quale unica istituzione titolata a riformare l'attività motoria nella scuola nell'ambito della propria offerta formativa e non delegando ad altri soggetti lo «sport scolastico di Stato»;
se intenda assumere iniziative per la riapertura degli uffici di educazione fisica territoriali per meglio gestire le attività anche concernenti i gruppi sportivi studenteschi che con il solo coordinamento regionale rischiano di estinguersi. (5-05052)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 maggio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-05052

  L'interrogazione cui si risponde riguarda le attività relative allo sport scolastico e alla loro programmazione, le modalità di organizzazione dei prossimi eventi sportivi scolastici, compresi i giochi sportivi studenteschi, nonché l'attuazione dei programmi di educazione motoria nella scuola primaria a seguito della nuova organizzazione del servizio di educazione fisica.
  Come ricordato dagli On.li interroganti, l'articolo 1, comma 328 della legge n. 190 del 2014, che ha riformato l'articolo 307 del decreto legislativo n. 297 del 1994, ha disposto una riconduzione dei progetti di educazione fisica al coordinamento di un unico ufficio per ciascuna regione al fine di garantire, pur salvaguardando l'esigenza di prossimità al territorio, una maggiore uniformità nei livelli di partecipazione alle iniziative attivate e di favorire la diffusione di buone pratiche tra territori diversi. È interesse di questo Ministero promuovere e garantire una governance territoriale per la gestione dello sport scolastico.
  Si evidenzia che la nuova organizzazione non preclude la pianificazione e la gestione degli eventi sportivi che annualmente vengono realizzati per le scuole di ogni ordine e grado, anche in collaborazione con il Coni e con le Federazioni sportive.
  Giova, inoltre, ricordare che l'articolo 2 del disegno di legge n. 2994, tutt'ora all'esame del Parlamento, prevede che le istituzioni scolastiche individuino il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare, al fine di raggiungere prioritariamente alcuni obiettivi formativi, tra i quali: il potenziamento delle discipline motorie e lo sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport e l'attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica.
  Ciò concorrerà a rendere più stabile e continuativo l'insegnamento dell'educazione fisica nelle classi di scuola primaria superando, di fatto, la precarietà e la discontinuità che si sono registrate con l'attuazione del progetto di alfabetizzazione motoria cui si fa cenno nell'atto parlamentare.
  In tale prospettiva, la riprova di una visione più moderna dell'educazione fisica è rappresentata, del resto, anche dal documento programmatico di riferimento per tale insegnamento, ovvero le «Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione», emanate con decreto ministeriale n. 254 del 16 novembre 2012.
  Nelle indicazioni si legge, tra l'altro, che «nel primo ciclo educazione fisica promuove la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità nella costante relazione con l'ambiente, gli altri, gli oggetti. Contribuisce, inoltre, alla formazione della personalità dell'alunno attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea, nonché del continuo bisogno di movimento come cura costante della propria persona e del proprio benessere».
  Le pregresse sperimentazioni (progetto alfabetizzazione motoria e progetto per l'educazione fisica nella scuola primaria) avviate, hanno sicuramente costituito un importante bagaglio di esperienze. Di esse, tuttavia, se ne sono misurati sia i punti di forza che le criticità.
  Alla luce di ciò, a differenza del passato, in cui sono state interessate dalle sperimentazioni un limitato numero di istituzioni scolastiche sedi di scuola primaria, la soluzione adottata per il corrente anno scolastico, vale a dire un tutor per ogni istituzione, ha consentito, a parità di risorse economiche disponibili, di proporre il progetto a tutte le scuole del Paese, registrando un sensibile aumento del coinvolgimento delle stesse (il progetto «Sport di classe» al 27 febbraio 2015 registra un coinvolgimento di: 5.546 plessi; 42.605 classi; circa 852.100 alunni, 2.432 tutor).
  Si sottolinea che la realizzazione di «Sport di Classe» rappresenta, di fatto, un ulteriore passo in avanti verso l'introduzione dell'insegnante specialista di educazione fisica nella scuola primaria e non si contrappone in alcun modo alle innovative ed attese proposte del disegno di legge cosiddetto «La Buona Scuola», anzi ne vuole essere uno strumento di supporto e stimolo.
  In merito, poi, ai campionati o giochi sportivi studenteschi, è intenzione del MIUR, a partire dall'anno scolastico 2015/2016, avviare una proposta progettuale rivisitata nelle sue impostazioni.
  Premesso che la collaborazione con il CONI, il CIP (Comitato italiano paraolimpico) e le Federazioni sportive è da questa Amministrazione ritenuta un prezioso arricchimento dell'attività sportiva scolastica, si intende però ridisegnare un percorso che sia più corrispondente alle finalità del MIUR e del CONI.
  Infatti, al MIUR compete istituzionalmente la divulgazione e la trasmissione della cultura e dei valori dello sport, ivi comprese tutte le iniziative che possono consentire un corretto avviamento alla pratica sportiva e, pertanto, il Ministero concentrerà gli sforzi organizzativi e finanziari per l'incremento delle attività di promozione sportiva sul territorio a livello di istituzioni scolastiche e ambiti provinciali, momenti in cui sono coinvolti la gran parte degli studenti e degli insegnanti.
  L'azione del CONI e degli Enti sportivi che ad esso fanno capo, sarà invece prevalentemente dedicata alle attività di carattere nazionale, nelle quali sono coinvolti alunni che di fatto già praticano attività sportiva con regolarità e metodo e per i quali l'obiettivo di avvicinarli allo sport ed alla sua cultura è già stato raggiunto.
  In tal senso, non si rinvengono controindicazioni a tornare alla denominazione Giochi Sportivi Studenteschi, sottolineando che l'ipotizzata nuova impostazione dell'attività sportiva scolastica per la scuola secondaria di secondo grado non può prescindere da un sempre maggior coinvolgimento del CONI e degli Enti sportivi ad esso riferibili.
  È intendimento del MIUR proporre entro il mese di luglio del corrente anno la nuova proposta progettuale per l'educazione fisica e l'avviamento alla pratica sportiva, sia per la scuola primaria che per quella secondaria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

educazione fisica

istruzione primaria

insegnante