ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05009

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 390 del 12/03/2015
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/01284
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/03/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 12/03/2015
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 12/03/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 12/03/2015
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 12/03/2015
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 12/03/2015
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 12/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/03/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 12/03/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05009
presentato da
GALLO Luigi
testo di
Giovedì 12 marzo 2015, seduta n. 390

   LUIGI GALLO, SILVIA GIORDANO, SIBILIA, CECCONI, DALL'OSSO, BARONI, TOFALO e COLONNESE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   i lavori di costruzione per l'Ospedale del mare sono iniziati nel dicembre 2004 e si prevede termineranno non prima del gennaio del 2015, dopo oltre dieci anni dall'aggiudicazione, con un investimento che inizialmente doveva essere, per la parte pubblica di euro 119 milioni di euro circa e che prevedeva un parallelo investimento del privato aggiudicatario per 91 milioni e che oggi si prevede che supererà i 400 milioni, interamente a carico della parte pubblica e senza alcun investimento privato;
   oltre alla tempistica ed al fiume di danaro davvero esorbitante investito sinora e che si prevede di investire, sconcerto per questa immane opera deriva anche dalla sua localizzazione, atteso che l'Ospedale del mare è in costruzione nel quartiere Ponticelli del comune di Napoli immediatamente al confine con il comune di Cercola, a 100 metri dalla zona rossa vesuviana, in un'area distante fra 7 e 8 chilometri dal vulcano, comunque classificata come zona gialla, ovvero zona a pericolosità differita;
   ulteriori aspetti che suscitano perplessità nella vicenda connessa alla realizzazione di questa mega struttura ospedaliera, destinata secondo le previsioni a divenire un'azienda di rilievo nazionale da circa 500 posti letto in cui far confluire ben quattro nosocomi napoletani, quali il Loreto Mare, l'Ascalesi, il San Gennaro e gli Incurabili, sono rappresentati dalla procedura con la quale avvenne l'individuazione dell'ATI aggiudicataria della costruzione tanto che, inizialmente, la stazione appaltante ASL Napoli 1 faceva ricorso allo strumento del project financing (ovvero al sistema della licitazione privata, con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa e il sistema del project financing) per poi successivamente «riformulare» l'aggiudicazione secondo una procedura che non prevede più la partecipazione del privato alla costruzione prima ed alla gestione poi dell'opera, a giudizio degli interroganti con evidente pregiudizio per gli altri soggetti inizialmente concorrenti per l'aggiudicazione dell'appalto in parola;
   inoltre, la riformulazione della procedura di realizzazione dell'opera è avvenuta a seguito di una transazione sottoscritta dalla Astaldi spa, capofila dell'Ati aggiudicataria (e composta anche da Giustino Costruzioni s.p.a., Ing. C. Coppola Costruzioni s.p.a., Ingg. F&R Girardi Costruzioni Civili Industriali s.p.a. e Siemens s.p.a, a cui subentrava, poi, la «Partenopea Finanza di Progetto S.p.A.» che poi, a sua volta, appaltava i lavori all'ATI formata da Astaldi spa, mandataria, Giustino Costruzioni s.p.a., Ing. C. Coppola Costruzioni s.p.a. ed Ingg. F&R Girardi Costruzioni Civili Industriali s.p.a.), e l'ing. Ciro Verdoliva, nominato nel maggio 2009 commissario ad acta per accelerare i lavori con competenza esclusiva di provvedere alla liquidazione di tutte le relative spese, che ha previsto che il privato provveda al completamento dei lavori con soli fondi pubblici, rinunciando alla gestione dei servizi non sanitari, ma incassando per detta rinuncia un risarcimento di 45,5 milioni di euro;
   con detta transazione, in buona sostanza si riconosce all'ATI guidata dalla Astaldi s.p.a un risarcimento addirittura superiore a quello di 40 milioni di euro inizialmente richiesto dalla stessa con la domanda di arbitrato inoltrata in data 20 marzo 2009 (peraltro fondata su una clausola compromissoria di fatto nulla, in quanto contenuta nell'atto ricognitivo mai approvato e pertanto, per sua stessa previsione, inefficace e oggetto di un procedimento penale attualmente in corso) volta alla risoluzione del contratto per presunti inadempimenti da parte della stazione appaltante; con detto atto transattivo, come detto, si azzera del tutto l'investimento privato per il quale la stessa ATI aveva inizialmente richiesto una mera riduzione a 20 milioni di euro, cosa del tutto incompatibile con la tipologia contrattuale inizialmente sottoscritta dalle parti e con la procedura con quale era avvenuta l'aggiudicazione in favore della concessionaria stessa;
   corollario di questa transazione è anche, tra l'altro, un accordo del valore di quasi 3 milioni di euro tra l'Astaldi spa e il suo direttore dei lavori, ingegner Matteo Gregorini (in passato consulente per la stessa Asl Napoli 1 dei finanziamenti per l'edilizia sanitaria dai quali sono state attinte le risorse per erigere il nosocomio) a cui verrà corrisposto il predetto compenso, nonostante sia stato rimosso dall'incarico 3 anni fa a seguito del suo rinvio a giudizio per truffa e falso nell'ambito dell'inchiesta della procura della Repubblica di Napoli sul nosocomio;
   è bene altresì ricordare che il conseguente procedimento penale, partito nel 2008 ed attualmente in corso, vede dodici persone rinviate a giudizio tra dirigenti asl e amministratori delle ditte concessionarie per reati che vanno dalla falsità materiale ed ideologica della progettazione preliminare e delle delibere connesse alla truffa relativa alle modifiche delle condizioni originarie in senso favorevole alla concessionaria, dal tentativo di truffa per il riconoscimento alla concessionaria dei maggiori costi all'abuso d'ufficio;
   in definitiva, i provvedimenti che sono stati adottati per sbloccare l’impasse dei lavori cagionati dalla procedura di arbitrato avviata dalla concessionaria ad avviso degli interroganti rappresentano senza dubbio un profondo stravolgimento dell'oggetto originario del contratto di affidamento in forza del quale, oltre all'esorbitante incremento dei costi per l'amministrazione, si verificherà l'ulteriore aggravio derivante dalla necessità di riaffidare i servizi dai quali l'ATI è stata esonerata;
   alla luce di quanto sopra appare davvero incomprensibile la logica giuridico-amministrativa con la quale sono stati adottati provvedimenti che hanno stravolto la procedura originariamente attivata, confermando l'affidamento alla ATI guidata dall'Astaldi s.p.a. anche a fronte di inadempienze della stessa, quali l'ingiustificato rallentamento prima e la sospensione poi dei lavori, circostanza che avrebbero dovuto comportare, secondo gli interroganti, la risoluzione del contratto ex articolo 119 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica n. 354 del 1999; soluzioni certamente più lineari potevano essere l'affidamento dei lavori necessari a completare l'opera mediante lo scorrimento nella graduatoria della gara originaria (facendo ricorso alle prescrizioni normative generali disciplinati la materia in quanto, in maniera clamorosamente anomala, nel bando di gara non venne inserita la clausola di «scorrimento») o mediante l'indizione di una nuova gara per le opere non ancora ultimate dall'originaria concessionaria;
   tale contesto di assoluta indeterminatezza in ordine alla effettiva ultimazione di questa infinita opera riverbera i suoi effetti, oltre che sulle pubbliche finanze, anche sulla generale situazione ospedaliera in Campania che versa in uno stato caotico in ragione proprio dell'attuazione solo parziale del decreto n. 49 del 27 settembre 2010 emesso dal presidente della giunta regionale Campana, quale commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro del settore sanitario regionale, che nel prefigurato obiettivo di procedere ad un riassetto della rete ospedaliera e territoriale, ha già dato corso agli interventi di dismissione/riconversione/riorganizzazione dei presidi che non sarebbero in grado di assicurare profili di efficienza e di efficacia, pur in mancanza della ultimazione dell'Ospedale del mare che avrebbe dovuto coprire le predette dismissioni ospedaliere, il tutto ad esclusivo discapito della qualità dell'offerta sanitaria per i cittadini campani, aspetto destinato ad incrementare il penoso fenomeno delle migrazioni sanitarie alla ricerca di un'assistenza sanitaria adeguata –:
   se e quali iniziative abbia intrapreso, ovvero intenda intraprendere, anche per il tramite del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro, al fine di verificare in che misura i costi dell'opera, enormemente lievitati dai 119 milioni di euro di investimenti pubblici inizialmente previsti a 400 milioni secondo quanto da ultimo preventivato, siano dipesi da un legittimo stravolgimento della procedura di progettazione preliminare e di successiva aggiudicazione, considerata anche la transazione che ha visto il riconoscimento di ingenti somme a titolo risarcitorio in favore delle imprese aggiudicatarie a cui veniva riconfermato l'appalto;

   quali iniziative abbia intrapreso, ovvero intenda intraprendere, alla luce delle cospicue risorse statali stanziate per la realizzazione dell'Ospedale del mare, al fine di valutare se sussistano i presupposti per costituirsi nei giudizi attualmente pendenti innanzi alla magistratura penale che si occupa della vicenda, per la doverosa tutela del pubblico erario;
   se e quali iniziative intendano intraprendere, per il tramite del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro, affinché, nelle more dell'effettiva entrata in esercizio di tutti i reparti del realizzando ospedale, si ponga argine alla situazione caotica in cui versa il settore ospedaliero in Campania, riattivando i reparti già dismessi nei presidi ospedalieri oggetto degli interventi di riorganizzazione di cui al citato decreto n. 49 del 2010 e sospendendo tutti i provvedimenti volti alla dismissione/riconversione/riorganizzazione dei presidi stessi quanto meno sino all'effettiva entrata in piena efficienza dell'Ospedale del mare. (5-05009)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

finanziamento pubblico

inchiesta giudiziaria

investimento privato