ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04983

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 389 del 11/03/2015
Abbinamenti
Atto 5/04859 abbinato in data 25/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: VENITTELLI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 11/03/2015
Stato iter:
26/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/03/2015
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 26/03/2015
Resoconto VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/03/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/03/2015

DISCUSSIONE IL 26/03/2015

SVOLTO IL 26/03/2015

CONCLUSO IL 26/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04983
presentato da
VENITTELLI Laura
testo di
Mercoledì 11 marzo 2015, seduta n. 389

   VENITTELLI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   considerata la crescente attenzione degli organi di informazione del Molise, si sarebbe a pochi giorni dalla pubblicazione del regolamento di definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, in attuazione dell'articolo 1, comma 169 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 e dall'articolo 15, comma 13, lettera c) del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;
   tale provvedimento prende altresì spunto dai contenuti del patto per la salute 2014-2016, approvato in data 5 agosto 2014, il quale, tra l'altro, prevede il termine del 31 dicembre 2014 per l'adozione da parte delle regioni del «provvedimento generale di programmazione di riduzione della dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati... garantendo il progressivo adeguamento agli standard ospedalieri»;
   in base ai suddetti atti, i presidi ospedalieri si distinguono in base al bacino di utenza che vanno a servire: dagli 80.000 ai 150.000 abitanti si avranno i presidi di base, dai 150.000 ai 300.000 si parla di ospedali di I livello, arrivando ai presidi di II livello per un bacino di utenza compreso tra i 600.000 e 1.200.000 abitanti;
   queste tre categorie si differenziano per i servizi che andranno ad offrire: i presidi di base devono essere dotati, solo, di pronto soccorso e di un numero limitato di specialità ospedaliere; i presidi di I livello devono avere un numero notevole di specialità oltre a essere muniti degli strumenti adatti per effettuare Tac, ecografie, servizi di laboratorio e immunotrasfusionali; i presidi di II livello, invece, devono essere capaci di offrire tutto ciò che viene garantito dai presidi di I livello, ma devono anche essere capaci di affrontare tutte le discipline e le patologie più complesse;
   alla luce della consistenza demografica delle tre aree di riferimento della regione molisana, Molise Centrale (Campobasso) 128.000 abitanti; Alto Molise (Isernia-Venafro-Agnone) 89.000 abitanti; Basso Molise (Termoli-Larino) 103.000 abitanti, e in base alla richiamata classificazione dei presidi ospedalieri prevista dal nuovo regolamento, per le tre aree sarà possibile prevedere solo un presidio ospedaliero di I livello presso il capoluogo di regione, mentre gli ospedali di Termoli ed Isernia sarebbero declassati a presidi di base;
   molti altri ospedali, come quelli di Venafro e Larino, rischiano di essere completamente smantellati, mentre il presidio ospedaliero di Agnone potrebbe non rientrare più tra gli ospedali di area disagiata;
   il regolamento non terrebbe conto delle peculiari condizioni demografiche, territoriali e infrastrutturali di tale territorio, come la mancanza di autostrade, di superstrade con doppie carreggiate, di linee ferroviarie elettrificate, della viabilità inefficiente che rischierebbe di pregiudicare il diritto alla salute per i cittadini del territorio molisano, caratterizzato da un consistente invecchiamento della popolazione –:
   se non ritenga necessario, anche alla luce degli elementi sommariamente esposti in premessa, assumere iniziative per riconsiderare i suddetti criteri di autorizzazione e classificazione dei presidi ospedalieri, e di riconversione dell'intera rete ospedaliera prevedendo specifiche e circostanziate deroghe, per quei territori che presentano peculiarità demografiche, orografiche e infrastrutturali, come il Molise, privo di una valida rete di viabilità e infrastrutturale, non sacrificando così, sull'altare delle economie di bilancio, il diritto alla salute delle popolazioni ivi residenti, a tal fine autorizzando, anche in mancanza dei criteri sanciti dal «decreto Balduzzi» la possibilità per la stessa regione Molise di dotarsi di un presidio ospedaliero di II livello, non solo permettendo ai molisani di curarsi nella regione di appartenenza invece di costringerli a recarsi nelle regioni limitrofe, ma anche riconoscendo la giusta autonomia e dignità allo stesso Molise. (5-04983)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 26 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-04983

  Si risponde congiuntamente alle interrogazioni parlamentari in esame, stante l'analogia dei contenuti.
  Il Regolamento recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, predisposto dal Ministero della salute, è stato oggetto di Intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni in data 5 agosto 2014, ha già acquisito il parere del Consiglio di Stato è stato firmato dal Ministro della salute ed è stato trasmesso alla firma del Ministro dell'economia e finanze.
  Il Regolamento ha lo scopo di avviare il processo di riassetto strutturale e di qualificazione della rete assistenziale ospedaliera.
  Lo scopo del Regolamento è di rendere la rete ospedaliera in grado di rispondere in maniera adeguata ai nuovi bisogni, contemperando la qualità dell'assistenza e la sicurezza delle cure con l'uso appropriato delle risorse, e promuovendo la realizzazione di forme alternative al ricovero, quando le stesse rispondano più efficacemente ai bisogni di una popolazione anziana e/o non autosufficiente.
  Ciò premesso, quanto al quesito posto (onorevole Venittelli) circa la possibilità che siano riconsiderati i parametri del Regolamento, in questa fase non posso che osservare che in via teorica si può ipotizzare detta possibilità; me allo stesso modo devo ricordare la complessità che ha caratterizzato l'iter di approvazione del medesimo provvedimento, che ricordo consegue ad una intesa in sede di Conferenza.
  Per quanto concerne l'offerta di posti letto, si segnala che la regione Molise ha una dotazione di posti letto superiore allo standard di riferimento nazionale, che in base alla legge n. 135 del 2012 è di 3,7 posti letto per 1000 abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per la riabilitazione e la post acuzie.
  In riferimento a tale tematica, la regione ha sviluppato alcune progettualità nell'ambito del Programma Operativo 2013-2015, che i Ministeri vigilanti hanno considerato meritevoli di una migliore definizione e di una tempestiva attuazione, ai fini del contenimento dell'offerta di posti letto, attualmente in esubero.
  Le medesime considerazioni valgono per il tasso di ospedalizzazione: infatti, la regione Molise fa registrare un valore superiore allo standard di riferimento nazionale di 160 per mille abitanti, definito dalla legge n. 135 del 2012.
  A tale riguardo, la regione ha elaborato strategie per la riorganizzazione dell'assistenza ospedaliera, basate su principi di integrazione e sulla diversificazione dell'offerta in base ai livelli di complessità assistenziale, al fine di riallocare correttamente le attività ospedaliere e territoriali.
  Relativamente agli ospedali della stessa regione, con la delibera commissariale n. 8 del 2013, «Piano Sanitario Regionale», la regione Molise aveva previsto «la riconversione degli ospedali di Agnone, Larino e Venafro che da ospedali per acuti si trasformano in Presidi di Assistenza Territoriale, mantenendo le funzioni ospedaliere per Lungodegenza e Riabilitazione». Nei presidi riconvertiti sono allocate le funzioni distrettuali relative all'assistenza primaria, avendo cura di separare rigorosamente la rete della emergenza urgenza in capo al 118 dalla rete territoriale, allo scopo di evitare pericolose ambiguità per il cittadino e ulteriori implementazioni di risorse impropriamente utilizzate. In particolare, l'ospedale «A. Cardarelli» di Campobasso è sede di DEA di II Livello, mentre gli ospedali di Isernia e di Termoli, che assorbiranno le funzioni degli ospedali riconvertiti, rispettivamente di Agnone e Venafro per Isernia e di Larino per Termoli, assumeranno il ruolo di ospedali sede di DEA di I livello dovendo servire ognuno di essi un'area di circa 1.500 kmq ed una popolazione residente di circa 100.000 abitanti.
  Alla costituzione della Rete per l'Emergenza concorrono l'IRCCS «Neuromed», per la sua vocazione alle Neuroscienze, e la Fondazione di ricerca e cura «Giovanni Paolo II», per la sua caratteristica di centro di Cardiochirurgia e di Emodinamica Interventistica.
  Per tutte le altre specialità non presenti in regione si farà riferimento ai centri delle regioni limitrofe attraverso accordi e protocolli concordati.
  Tale documento regionale è stato valutato positivamente dai Ministeri affiancanti, con l'invito a tenere in considerazione alcuni specifici suggerimenti attinenti, in particolare, alle reti dell'emergenza, del territorio e dell'assistenza ospedaliera.
  Successivamente, con la delibera commissariale n. 21 del 2014, di adozione dei Programmi Operativi 2013-2015, la regione ha provveduto a delineare i posti letto per acuti per gli ospedali degli ambiti territoriali (Campobasso, Isernia, Termoli).
  I Ministeri affiancanti hanno valutato negativamente il Programma Operativo 2013-2015 anche riguardo alla rete ospedaliera, alla rete dell'emergenza e alla definizione dell'assistenza da erogare; tale provvedimento non ha trovato attuazione, in quanto sospeso dal Tar Molise.
  Per quanto riguarda il presidio ospedaliero di Agnone, la particolare collocazione geografica del comune di Agnone ne ha recentemente giustificato la classificazione, tra le Aree Interne italiane, ovvero ricompreso nei tre quinti del territorio nazionale significativamente distante dai grandi centri di offerta dei servizi essenziali (salute, istruzione e mobilità) e caratterizzati da forte caduta demografica.
  La strategia Aree Interne, si propone il rilancio di tali aree, attraverso progetti di sviluppo locale finanziati dai fondi strutturali e di investimento europei, nell'ambito della programmazione 2014-2020, affiancati da risorse nazionali addizionali.
  Il Ministero della salute interviene nel processo istruttorio finalizzato all'individuazione delle aree candidabili alle iniziative di sviluppo locale, per quanto riguarda la rete dei servizi sanitari territoriali.
  A tal proposito, la regione Molise ha candidato quattro aree al percorso di sviluppo, su cui recentemente è stata completata la procedura di istruttoria (aree del Matese, del Fortore, dell'Alto-Medio Sannio e delle Mainarde).
  Il comune di Agnone è incluso nella terza area: l'istruttoria sui servizi sanitari, basata sulle informazioni in possesso del Ministero della salute, ha rilevato in tale area un elevato tasso di ospedalizzazione della popolazione ultra 75enne (pari a 394,4 ricoveri per 1000 anziani, rispetto ad un valore nazionale di 381) ed una bassa quota di anziani in Assistenza Domiciliare Integrata (pari a 2,6 per 100 anziani con 65 anni e oltre, rispetto ad un valore nazionale di 3,5).
  Dunque tali caratteristiche del territorio potrebbero essere considerate dai Tavoli tecnici, che saranno istituiti per verificare tutta la fase di implementazione del Regolamento standard, favorevolmente nel caso in cui intervenga una specifica proposta regionale in tal senso.
  Da ultimo, comunico che si sono riscontrate criticità nell'efficienza della rete territoriale dell'emergenza-urgenza, come evidenziato dall'intervallo medio intercorrente tra l'inizio della chiamata telefonica alla Centrale Operativa e l'arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto, pari a 32 minuti e fortemente superiore alla soglia di adeguatezza individuata dal Comitato Lea (pari a 18 minuti).

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla salute

linea di trasporto

pronto soccorso