ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04967

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 388 del 10/03/2015
Abbinamenti
Atto 5/04976 abbinato in data 26/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 10/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/03/2015
ROSTELLATO GESSICA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/03/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/03/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/03/2015
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/03/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/03/2015
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/03/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/03/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 10/03/2015
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 26/03/2015
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 26/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 10/03/2015
Stato iter:
26/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/03/2015
Resoconto DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
REPLICA 26/03/2015
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/03/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/03/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/03/2015

DISCUSSIONE IL 26/03/2015

SVOLTO IL 26/03/2015

CONCLUSO IL 26/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04967
presentato da
RIZZETTO Walter
testo presentato
Martedì 10 marzo 2015
modificato
Giovedì 26 marzo 2015, seduta n. 400

   RIZZETTO, BARBANTI, ROSTELLATO, MUCCI, BALDASSARRE, ARTINI, PRODANI, SEGONI, TURCO, BECHIS, QUARTAPELLE PROCOPIO, SPADONI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
si è appreso dalla stampa che Sandro De Simone, 55 anni, comandante di pescherecci, dal 2 marzo 2015 è recluso insieme al suo direttore di macchina, Massimo Liberati, di San Benedetto del Tronto, nel penitenziario di «Mile Two», a Banjul, la capitale del Gambia. Detta prigione è descritta da «Amnesty International» come un lager, poiché nota per carenti condizioni igieniche, malattie, sovraffollamento, caldo estremo e malnutrizione;
è assurda la pena inflitta per la tipologia di reato commesso. La Marina del Gambia li accusa, infatti, per una sola rete da pesca, trovata il 12 febbraio 2015 durante un'ispezione, con le maglie strette 68 millimetri invece di 70. Dunque, De Simone e Liberati sono in carcere presuntivamente per 2 millimetri di rete non a norma;
a quanto è dato sapere, l'ambasciatore italiano in Senegal, Arturo Luzzi, competente anche per il Gambia, ha contattato le famiglie dei due marittimi per rassicurarle ed è previsto che il vice ambasciatore, Domenico Fornara, si recherà a Banjul. Le autorità locali hanno condannato De Simone e Liberati a un mese di detenzione e l'obiettivo è quello di ottenere una riduzione della pena;
il console onorario italiano in Gambia, che ha fatto visita a De Simone e Liberati, ha riferito che i due sono rinchiusi in condizioni disumane. Si tratta di celle separate, due gabbie di quattro metri per tre, senza bagni né letti, ciascuno in compagnia di altri quindici o sedici detenuti comuni. Intanto, il peschereccio del comandante De Simone, l’«Idra Q», è ormeggiato al porto dal 12 febbraio, sorvegliato da guardie armate con a bordo solo il nostromo, Vincenzino Mora, 60 anni, a cui è stato ritirato il passaporto;
sembra che i pescherecci italiani per ripiego siano andati nelle acque del Gambia poiché l'Unione europea non ha rinnovato gli accordi bilaterali con Marocco, Mauritania, Senegal, Guinea Bissau e, dunque, tutti questi Paesi, ben più pescosi del piccolo Gambia, sono stati interdetti;
è necessario intervenire, urgentemente, affinché siano rilasciati De Simone e Liberati. Gli stessi hanno presuntivamente commesso un reato di minima entità, per il quale sono reclusi in condizioni disumane, a rischio per la loro salute, in un penitenziario del Gambia, secondo l'interrogante equiparabile di fatto ad un lager –:
quali siano gli orientamenti e le eventuali iniziative adottate rispetto ai fatti esposti in premessa;
se e quali provvedimenti intendano adottare urgentemente per ottenere l'immediata scarcerazione di Sandro De Simone e Massimo Liberati nonché il loro rientro in Italia insieme a Vincenzino Mora, attualmente sorvegliato da guardie armate a bordo del peschereccio del comandante De Simone;
se e quali iniziative intenda adottare rispetto al rinnovo degli accordi bilaterali con Marocco, Mauritania, Senegal, Guinea Bissau, affinché i pescherecci italiani possano riprendere le loro attività nelle acque di tali territori. (5-04967)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 26 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-04967

  Desidero innanzitutto segnalare la grande attenzione con cui sin dall'inizio la Farnesina, anche tramite l'Ambasciata a Dakar e il Console Onorario a Banjul, ha seguito la vicenda che ha visto coinvolti il motopeschereccio IDRA – Q ed i connazionali Sandro De Simone, Massimo Liberati e Vincenzino Mora. La nostra azione è stata incessante (anche se in Gambia, come saprete, non abbiamo un'Ambasciata) e si è fortunatamente conclusa con la scarcerazione dei connazionali Liberati (il 9 marzo) e De Simone (il 17 marzo), inizialmente condannati a un mese di reclusione e al pagamento di una multa per presunte irregolarità nelle maglie delle reti da pesca.
  Non appena informata dell'accaduto, l'Ambasciata si è immediatamente attivata, prendendo contatto con Federpesca, con l'armatore di stanza a Dakar e con il rappresentante di quest'ultimo a Banjul e consigliando un legale in loco che potesse seguire la vicenda. Il 3 marzo il Console Onorario ha tenuto una riunione a Banjul con i rappresentanti locali dell'armatore e, insieme al legale individuato, è stato deciso di contestare la sentenza di condanna chiedendone la revisione.
  Per quanto riguarda i passi diplomatici compiuti dalla nostra Sede a Dakar, l'Ambasciatore Luzzi ha tempestivamente inviato due lettere alla Ministro degli Affari Esteri del Gambia per auspicare un'equa e rapida soluzione del caso e per chiedere che il nostro Console onorario potesse, nel più breve tempo possibile, visitare i connazionali presso il penitenziario. Tali richieste sono state ribadite con forza dal Vice Ambasciatore Fornara, che si è recato in missione a Banjul e ha incontrato la Ministro degli Affari Esteri del Gambia, chiedendole altresì di intercedere con il Ministro dell'Interno affinché fossero garantite le migliori condizioni detentive possibili. Analogo passo è stato svolto anche presso il Segretario Generale del Ministero dell'Interno.
  In merito alle azioni intraprese a tutela dell'incolumità dei nostri connazionali, il Vice Ambasciatore Fornara e il nostro Console onorario, a seguito dei predetti passi, hanno potuto effettuare alcune visite consolari ai nostri connazionali, con lo scopo primario di accertarsi delle loro condizioni di detenzione e di salute e di fornire loro ogni utile informazione. L'Ambasciatore Luzzi ha inoltre contattato le mogli dei due connazionali per aggiornarle personalmente sulla situazione.
  Per ciò che concerne la questione posta dall'onorevole Rizzetto in merito al rinnovo degli Accordi in materia di pesca con Marocco, Mauritania, Senegal e Guinea Bissau, desidero segnalare che gli Accordi con i Paesi extra UE sono negoziati e conclusi dalla Commissione per conto dell'UE, che esercita così la propria competenza ai sensi dei Trattati. Tali Accordi internazionali consentono ai pescherecci dell'UE di pescare gli stock eccedenti nelle zone economiche esclusive dei citati Paesi, in condizioni regolamentate. In tale contesto giuridico, l'Italia sostiene, in sede europea, gli sforzi e l'impegno delle istituzioni UE per la conclusione ed il rinnovo di tali Accordi internazionali con i Paesi terzi.
  La Farnesina, per il tramite dell'Ambasciata a Dakar e del Console Onorario a Banjul, continuerà a seguire con il massimo impegno la vicenda processuale dei connazionali De Simone, Liberati e Mora, mantenendosi in contatto con le famiglie, i legali e l'armatore. Non mancherà inoltre di intervenire altrettanto tempestivamente qualora casi analoghi dovessero accadere ad altri pescherecci italiani.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

accordo bilaterale

carcerazione

peschereccio