ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04911

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 385 del 04/03/2015
Firmatari
Primo firmatario: DI BENEDETTO CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 04/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 04/03/2015
Stato iter:
30/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 30/07/2015
Resoconto TOCCAFONDI GABRIELE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 30/07/2015
Resoconto GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/03/2015

SOLLECITO IL 05/05/2015

DISCUSSIONE IL 30/07/2015

SVOLTO IL 30/07/2015

CONCLUSO IL 30/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04911
presentato da
DI BENEDETTO Chiara
testo di
Mercoledì 4 marzo 2015, seduta n. 385

   DI BENEDETTO, MARZANA, BRESCIA, D'UVA, LUIGI GALLO, SILVIA GIORDANO, SIBILIA, TOFALO, VACCA, SIMONE VALENTE, COLONNESE e MANNINO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
   si apprende, in questi giorni, la notizia di nuovi crolli nel sito archeologico di Pompei. Stavolta si tratta dello smottamento di una parte del terreno del giardino della casa di Severus, la quale è ricompresa nella Regio VIII (insula 2), e di una piccola parte del muro di contenimento dello stesso giardino. Ciò è avvenuto a seguito delle forti precipitazioni che hanno impregnato di acqua il terreno;
   ad ogni modo, l'area era già stata classificata come a rischio e, per tal motivo, era stata posta sotto particolare attenzione dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Ercolano e Pompei che aveva avviato una convenzione con i vigili del fuoco per intervenire su aree impervie come queste. Inoltre, la messa in sicurezza della Regio VIII era ricompresa all'interno del cosiddetto «Grande progetto Pompei», finanziato dalla Commissione europea. Attualmente sull'area sono intervenuti i funzionari tecnici della Soprintendenza per le verifiche e la programmazione dei primi interventi necessari di ripristino;
   con atto di sindacato ispettivo n. 5-03627 presentato dalla prima firmataria del presente atto nella seduta del 23 settembre 2014, era già stata espressa preoccupazione in relazione ai lavori commissionati tramite il «Grande progetto Pompei», che prevedevano il finanziamento di 105 milioni di euro tramite fondi FESR e nazionali, da destinare alla riqualificazione del sito archeologico, in particolare alla messa in sicurezza delle insulae: 4,5 milioni per la Regio VIII e 3, 9 milioni per la Regio VII. Entrambi, gli appalti sono stati aggiudicati dalla RTI Samoa restauri srl sulla cui affidabilità ed onorabilità erano stati espressi alcuni dubbi;
   in data 23 ottobre 2014, il Governo, in risposta alla su citata interrogazione, dichiarava che, in relazione alla messa in sicurezza della Regio VIII, si era dato avvio alla gara telematica in data 21 novembre 2013, espletando in maniera legittima la procedura, che si concludeva con nota del 25 marzo 2014 di comunicazione dell'aggiudicazione in favore della RTI Samoa restauri srl;
   avverso tale aggiudicazione avevano presentato ricorso sia la Forte Costruzioni e Restauri srl, secondo classificata, sia la Lattanzi srl, terza classificata nella gara. Entrambe le domande cautelari avanzate da parte delle due ditte sono state respinte dal tribunale amministrativo della Campania. Nelle more dei giudizio di merito, si è proceduto alla consegna dei lavori all'aggiudicataria;
   quest'ultima, come risulta dal sito www.garemibac.it, aveva un termine di 510 giorni, decorrenti dal 25 marzo 2014 (data dell'aggiudicazione), per completare l'esecuzione dei lavori: Essendo decorso, ormai, quasi un anno da tale data, i lavori di messa in sicurezza si dovrebbero ragionevolmente considerare, se non terminati, quantomeno portati ad un livello di avanzamento tale da non rendere accettabile un crollo come quello avvenuto nei giorni scorsi in relazione alla casa di Severus, a maggior ragione se ciò si è verificato a seguito di prevedibili, seppur forti, precipitazioni;
   si deve ricordare che, in data 7 gennaio 2015, il Ministro Franceschini si era recato presso il sito archeologico per un sopralluogo, non riscontrando alcuna irregolarità. D'altro canto, il Governo, nella su citata risposta all'interrogazione n. 5-03627, rassicurava di aver già svolto e di star svolgendo tutte le misure di verifica, sia in fase di aggiudicazione che dì esecuzione, dei lavori. Altresì, in data 5 aprile 2012, veniva firmato il «Protocollo per la legalità e la sicurezza del Progetto Pompei» tra la prefettura di Napoli e la Soprintendenza, al fine di garantire la corretta esecuzione degli interventi nel rispetto della normativa antimafia, e il monitoraggio degli appalti dei lavori, servizi e forniture, attraverso la tracciabilità degli accessi ai cantieri (c.d. «SILEG»). Nello stesso protocollo, infine, si prevedeva anche l'istituzione del «Gruppo di lavoro per la legalità e la sicurezza del progetto Pompei», il quale collaborava alla predisposizione dei bandi di gara, e dei relativi contratti inserendo clausole e condizioni finalizzate a prevenire tentativi di infiltrazione criminali, monitorando le procedure di gara per evitare concorrenza sleale;
   tutti gli interventi e gli strumenti posti in atto sono nobili, ma, allo stesso tempo, poco utili, dato che il sito archeologico di Pompei continua a subire crolli e smottamenti: si rende, quindi, necessario individuare i responsabili e le ragioni dell'accaduto –:
   quale sia lo stato di esecuzione del contratto stipulato tra la soprintendenza archeologica di Pompei, Ercolano e Stabia e la RTI Samoa Restauri srl;
   se le verifiche e gli strumenti di vigilanza e controllo a disposizione siano stati effettivamente utilizzati e a quali valutazioni finali abbiano condotto.
(5-04911)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 30 luglio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-04911

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare dell'onorevole Di Benedetto e di altri colleghi parlamentari, in merito allo stato di esecuzione dei lavori di messa in sicurezza della Regio VIII del sito archeologico di Pompei e alle attività di vigilanza e controllo sui medesimi da parte del Ministero, in rapporto al recente crollo di parte del terreno e del muretto di contenimento del giardino della casa di Severus, dovuto a eventi atmosferici.
  In via preliminare ritengo utile precisare che in occasione dell'interrogazione parlamentare 5-03627, con cui l'onorevole Di Benedetto chiedeva rassicurazioni in merito alla corretta conduzione dei lavori del Grande Progetto Pompei da parte di società affidabili, e la piena tutela e valorizzazione del sito, si era già fornita l'esauriente cronistoria delle procedure di gara inerenti la messa in sicurezza della Regio VII e della Regio VIII. In tale sede si è inteso descrivere dettagliatamente le procedure di gara relative ai lavori delle due Regiones proprio con l'intento di illustrare le difficoltà operative che si affrontano per affidare i lavori secondo le procedure dettate dal codice degli appalti. Si deve rilevare inoltre come appaia ormai «fisiologico» il ricorso al TAR da parte delle ditte non vincitrici.
  L'aggiudicazione delle gare in questione alla Samoa Restauri srl era avvenuta all'esito della verifica, ai sensi degli articoli 38 e 48 del Codice degli appalti, di tutti i requisiti di partecipazione previsti dal disciplinare di gara. Tale disciplinare è stato previamente visionato dal «Gruppo di Lavoro per la legalità e la sicurezza del Progetto Pompei», il quale, ha, tra gli altri, il compito di verificare che le condizioni e le clausole del bando siano finalizzate a prevenire tentativi di infiltrazione criminale.
  Riguardo alla gara di affidamento dei lavori della messa in sicurezza della Regio VIII, si precisa che la RTI Forte Costruzioni e Restauri srl, risultata 1a classificata, è stata poi esclusa dall'amministrazione per vizi di forma. Tale società ha presentato ricorso al TAR, tuttora pendente. La 2a classificata, RTI Samoa Restauri srl, è risultata pertanto aggiudicataria. Avverso tale aggiudicazione la ditta Lattanzi srl, 3a classificata, ha presentato a sua volta ricorso al TAR, il cui esito non è ancora noto (l'udienza di merito è fissata a luglio). Sulla legittimità di tale aggiudicazione si esprimerà quindi il giudice amministrativo, alla cui decisione ovviamente si uniformerà l'Amministrazione.
  Nel frattempo l'appalto è stato aggiudicato alla ditta RTI Samoa in data 25 marzo 2014. Si precisa in merito che il contratto per la messa in sicurezza della Regio VIII è di 2,9 milioni di euro e che il verbale di consegna lavori, sotto riserva di legge, è stato stipulato in data 30 giugno 2014 con effettivo inizio delle attività il 14 luglio 2014. La durata dei lavori è prevista in 570 giorni e pertanto la data di ultimazione dei lavori è il 17 novembre 2015.
  Per quanto riguarda invece i lavori di messa in sicurezza della Regio VII, che comprende ben 15 insulae per una superficie complessiva di vari ettari, tra cui ampie aree importanti della città quali il Foro e i numerosi edifici pubblici adiacenti, i depositi archeologici e il corpo di guardia principale degli Scavi di Pompei, si precisa che, a seguito delle pronunce del giudice amministrativo, la ditta esecutrice non è la RTI Samoa restauri srl ma la ditta Forte Costruzioni e Restauri srl, a seguito di decreto di aggiudicazione n. 23 del 29 gennaio 2015. I suddetti lavori sono stati consegnati il 26 febbraio 2015 e avranno una durata di 510 giorni.
  Sul delicato tema del rispetto dei tempi di gara a Pompei, nel 2014 il Soprintendente, professor Massimo Osanna, ha consegnato al commissario europeo Hahn (che aveva chiesto di velocizzare il grande progetto Pompei) uno specifico dossier in cui si segnalano i continui rallentamenti nelle gare dovuti all'ormai abituale ricorso, da parte delle ditte non aggiudicatarie, al giudice amministrativo, con conseguente sospensione dei lavori già aggiudicati e stravolgimenti nelle aggiudicazioni all'esito del primo e secondo grado di giudizio, spesso discordanti.
  In ogni caso l'amministrazione, pur nelle difficoltà sopra evidenziate, è costantemente impegnata a garantire la legalità e la trasparenza negli affidamenti, nonché la regolare esecuzione dei lavori affidati. Il costante monitoraggio da parte degli uffici ministeriali sulle opere da realizzare, che va dalla fase progettuale a quella esecutiva sino al collaudo finale, mira a garantire una corretta esecuzione delle stesse, la loro rispondenza al progetto iniziale e il puntuale rispetto della legalità.
  Nello specifico della presente interrogazione, come riferito dalla Soprintendenza speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, in data 4 febbraio 2015, a seguito delle forti precipitazioni dei giorni precedenti, che avevano impregnato d'acqua il terreno, si è verificato lo smottamento di una parte del giardino della Casa di Severus, compresa nella Regio VIII – insula 2 e di una porzione di muro di contenimento dello stesso giardino.
  L'amministrazione è ben consapevole che l'area in oggetto, come del resto tutto il fronte meridionale della Regio VIII, sia un'area particolarmente a rischio e pertanto sono state eseguite, con uno specifico progetto inserito nel Grande Progetto Pompei, accurate indagini propedeutiche al fine di programmare interventi idonei per la salvaguardia delle strutture antiche sovrapposte al banco lavico della collina, che in tale settore ha un andamento verticale con altezze superiori ai 10 metri e che presenta una particolare sovrapposizione di strati geologici con scarsa resistenza geomeccanica, situazione fortemente aggravata da fratture antiche e altre ancora attive.
  Subito dopo il crollo è stato richiesto un sopralluogo tecnico urgente ai Vigili del fuoco, con i quali erano già in corso accordi preliminari per la stipula di una convenzione avente a oggetto la fattiva collaborazione nelle situazioni di maggior pericolo, sia per le strutture archeologiche che per gli operatori di restauro. La stipula della convenzione è avvenuta in data 12 febbraio 2015.
  Proprio per la complessità della situazione del fronte di scavo, il progetto di messa in sicurezza della Regio VIII non ha mai potuto includere gli interventi su detto fronte, ma riguarda invece tutto il tessuto urbano limitrofo delle varie insulae (da 1 a 7) per un totale di circa 7 ettari, con edifici messi in luce tra la fine del Settecento e l'Ottocento, e dunque sottoposti al degrado del tempo e degli agenti meteorici da almeno duecento anni e interessati finora da interventi di restauro solo in alcuni degli edifici principali.
  Pompei rappresenta peraltro uno dei siti ove la necessità di arginare il rischio sismico mediante tecniche di cosiddetto «consolidamento» deve coniugarsi al massimo rispetto della concezione costruttiva antica e della storia materiale del «rudere». Purtroppo, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, anche in questo sito si è verificata una diffusa cementificazione che inizialmente ha affascinato anche la cultura archeologica, fiduciosa della conclamata resistenza del calcestruzzo. Negli ultimi decenni la forte penalizzazione operata negli investimenti nei beni culturali, il notevole incremento dei visitatori, la scarsità di personale tecnico non hanno consentito una efficace e continua manutenzione.
  Chi conosce la storia di Pompei sa che i crolli sono sempre stati presenti in un contesto archeologico tanto vasto quanto fragile. Dal 1994 al 2008 si sono verificati 17 piccoli crolli. Nel 2008 è avvenuto il crollo del tetto in cemento armato della Casa del Labirinto. Proprio durante la gestione commissariale, peraltro, si è verificato il tanto discusso crollo della Schola Armatorarum, purtroppo seguito da altri crolli endemici.
  Con riferimento al Grande Progetto Pompei, i lavori interessano complessivamente le aree più estese degli Scavi, permettendo di mettere in sicurezza le murature e di consolidare mosaici, pavimenti e apparati decorativi. Il previsto restauro di domus dovrà inserirsi nell'ambito di una efficace manutenzione programmata al fine di scongiurare il rischio sismico. Ritengo comunque di dover evidenziare che gli interventi di restauro agiscono retroattivamente e non possono impedire, ma solo cercare di minimizzare, unitamente ad altre misure precauzionali, l'ulteriore deterioramento dell'area dovuto alla successiva esposizione agli agenti atmosferici o a movimenti tellurici improvvisi, pur aumentando la resistenza dei beni alle sollecitazioni esterne.
  Conclusivamente, mi preme sottolineare che scopo del Ministero non è assecondare la recente moda diffusasi all'estero di donare i monumenti per un turismo low cost e che la lotta al rischio sismico rigidamente intesa, paradossalmente, potrebbe essere causa di nuovi e destabilizzanti interventi invasivi. Infatti il problema della conservazione archeologica non va certamente risolto attraverso imperative prescrizioni di carattere analitico, facilmente strumentalizzabili, ma piuttosto attraverso una capillare diffusione della cultura archeologica tra gli addetti ai lavori e nel contempo consentendo a tale cultura, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, di esercitare compiutamente l'indispensabile controllo scientifico degli interventi proposti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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