ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04909

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 385 del 04/03/2015
Trasformazioni
Trasformato il 11/06/2015 in 4/09444
Firmatari
Primo firmatario: LIUZZI MIRELLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 04/03/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/03/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE delegato in data 13/03/2015
Stato iter:
11/06/2015
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 04/03/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 13/03/2015

TRASFORMA IL 11/06/2015

TRASFORMATO IL 11/06/2015

CONCLUSO IL 11/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04909
presentato da
LIUZZI Mirella
testo di
Mercoledì 4 marzo 2015, seduta n. 385

   LIUZZI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il giorno 16 febbraio 2015, Il sole 24 ore ha pubblicato un articolo intitolato: «Il Governo ha 240 siti web ma uno su quattro è inattivo». Secondo i dati forniti dalla testata, i siti dormienti – 154 i domini web gov.it e 87 i portali raggiungibili dalle homepage dei siti istituzionali – fanno capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri e ad altri Ministeri;
   nell'articolo è riportato a titolo di esempio, l'esistenza di decine di siti web creati dai Governi per comunicare lo stato di avanzamento delle riforme, come il portale ad oggi inattivo «accessibile.gov.it» che avrebbe dovuto raccogliere le segnalazioni da parte dei cittadini;
   le iniziative dell'Esecutivo sul web sono regolamentate da norme innovative sulla comunicazione online tra Pubblica amministrazione e cittadini. La registrazione del dominio da parte del Governo, impone il rispetto delle leggi vigenti e di alcuni requisiti di qualità, oltre quelli previsti per l'accessibilità dei disabili;
   seppur le verifiche e le norme sulla trasparenza legate agli obblighi per i siti web della pubblica amministrazione vengano tendenzialmente rispettate sui portali del Governo, in base al test della Bussola della trasparenza strumento online della funzione pubblica – il sito della Farnesina ottiene un punteggio molto basso: solo 57 criteri su 72 sono rispettati (assente l'elenco degli incarichi di vertice, lo scadenzario dei nuovi obblighi, i tassi di assenza del personale e altro);
   a detta dell'interrogante, il Governo in carica, non destina risorse sufficienti per il completamento dell'Agenda digitale italiana, ancora lontanissima nei suoi obiettivi. Il DESI (Digital Economy and Society lndex) della Commissione europea 2015, classifica l'Italia al venticinquesimo posto, con carenze distribuite su tutte le aree riguardanti la digitalizzazione. Secondo il rapporto, per quanto riguarda i servizi pubblici digitali (dove l'Italia è al quindicesimo posto) i livelli di utilizzo dell’e-Government sono ancora molto bassi, «in parte perché i servizi pubblici online non sono sufficientemente sviluppati e in parte a causa delle carenze in termini di competenze digitali –:
   la legge n. 4 del 2004 attuata con l'emanazione dei requisiti tecnici di cui all'allegato A del decreto ministeriale 8 luglio 2005, modificati dal decreto ministeriale 20 marzo 2014 e della circolare n. 61 del 2013 dell'Agid (a cui spetta il controllo) ha introdotto i primi obblighi di legge legati all'accessibilità degli strumenti informatici e telematici da parte dei soggetti disabili;
   riguardo alla trasparenza sono stati inseriti degli obblighi ben precisi con il decreto legislativo n. 33 del 2013 del 2009 e la delibera n. 40 del 2015) (anac) i quali sanciscono che all'Autorità spetta irrogare le sanzioni (da 500 a 10000 euro);
   dal 2001 il nuovo codice dell'amministrazione digitale ha spinto a migliorare la fruizione dei siti internet della pubblica amministrazione e in questo senso sono state emanate le «linee guida per i siti web delle pubbliche amministrazioni» e numerosi vademecum operativi in dettaglio;
   in materia di privacy si ricordano le delibere del Garante n. 88 del 2011 e n. 243 del 2014 –:
   quali iniziative di competenza il Governo intenda porre in essere alla luce delle problematiche evidenziate in premessa.
(5-04909)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Internet

disabile

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