ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04868

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 383 del 27/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAPELLI ROBERTO
Gruppo: PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 27/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 27/02/2015
Stato iter:
05/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/03/2015
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 05/03/2015
Resoconto CAPELLI ROBERTO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/02/2015

DISCUSSIONE IL 05/03/2015

SVOLTO IL 05/03/2015

CONCLUSO IL 05/03/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04868
presentato da
CAPELLI Roberto
testo di
Venerdì 27 febbraio 2015, seduta n. 383

   CAPELLI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   la peste suina Africana (PSA) è una malattia altamente contagiosa dei suini domestici e selvatici, non trasmissibile all'uomo, causata da un virus a DNA, genere asfavirus, appartenente alla famiglia degli asfaviridae;
   la direttiva 2002/99/CE del Consiglio del 16 dicembre 2002 stabilisce che, relativamente alla peste suina africana, un trattamento di fermentazione e di stagionatura naturali di almeno 190 giorni per i prosciutti sia sufficiente per eliminare qualsiasi rischio specifico derivante dalla malattia;
   la direttiva in oggetto, dunque, consente che prosciutti così trattati possano essere prodotti, trasformati e distribuiti anche se provenienti da un territorio, come attualmente è quello della Sardegna, soggetto a restrizioni per motivi di polizia sanitaria;
   successivamente, la decisione 2005/363/CE del 2 maggio 2005 e le modifiche apportatevi dalla decisione 2011/852/UE del 15 dicembre 2011 hanno cambiato la situazione, con un inasprimento non giustificato da chiare evidenze scientifiche;
   a causa di queste modifiche in Sardegna non è attualmente possibile in nessun caso lavorare e esportare prosciutti di carne suina proveniente da allevamenti sardi, anche se sottoposti a un trattamento di fermentazione e di stagionatura naturali di almeno 190 giorni, il che causa ingenti danni economici ai singoli operatori e all'economia della regione;
   la regione Sardegna sta affrontando con determinazione la situazione, attivandosi per pervenire finalmente all'eradicamento della peste suina africana in Sardegna;
   è apprezzabile la collaborazione che si è venuta a creare di recente tra la regione Sardegna ed il Ministero della salute;
   non ancora risolta, però, la questione della commercializzazione al di fuori della Sardegna di carni suine trattate termicamente (cosiddetti «porcetti termizzati»), che non presentano rischi correlati alla peste suina africana;
   si comprende bene la prudenza del Ministero al riguardo, ma non si può non rilevare l'importanza per la Sardegna della questione, anche in vista dell'Expo di Milano;
   in proposito si apprende che per quell'occasione sarà possibile importare, in accordo con le specifiche procedure che verranno messe in atto dall'Italia, alimenti di origine animale provenienti da Paesi extra-Ue, anche se non conformi con i requisiti sanitari europei, a condizione che quegli alimenti siano destinati ad essere consumati esclusivamente nell'ambito dell'Expo;
   in tal modo molti Paesi che si vedono normalmente precluse le esportazioni di alimenti di origine animale potranno far conoscere i loro prodotti a milioni di visitatori, ed a operatori commerciali di tutto il mondo –:
   se il Ministro interrogato non intenda, per quanto di sua competenza, attivare procedure simili a quelle previste per i prodotti alimentari dei Paesi extra-Unione europea, in modo da assicurare che i prodotti a base di carni suine sarde, trattati termicamente, vengano introdotti e consumati nell'ambito dell'Expo, utilizzando lo stesso sistema di canalizzazione sopra ricordato, tenendo anche conto che non esistono ostacoli dal punto di vista politico e tecnico. (5-04868)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 5 marzo 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-04868

  La normativa europea in materia di Peste suina africana (direttiva 2002/60/CE e decisione di esecuzione 2014/709/UE) prevede l'adozione di misure cautelative e di salvaguardia, finalizzate a prevenire la diffusione della malattia su tutto il territorio europeo, tenendo in considerazione quanto previsto dal Codice sanitario dell'Organizzazione mondiale della sanità animale.
  Il territorio europeo, in conseguenza dei focolai di Peste suina africana, confermati in altri Stati membri (Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) oltre che nella regione Sardegna, è stato differenziato sulla base del livello di rischio.
  Le diverse parti dell'allegato alla decisione n. 2014/709/UE sono state suddivise tenendo conto della situazione epidemiologica relativa alla malattia.
  La regione Sardegna è inserita nella parte IV dell'allegato stando a significare l'endemicità della malattia su tutto il territorio regionale, e non in parte di esso, alla stregua degli altri Stati membri coinvolti dalla peste suina africana.
  La richiesta di poter commercializzare, al di fuori dell'Isola, prodotti suini trattati termicamente, seppur rispondente ai requisiti della normativa vigente (Direttiva 2002/99/CE), deve necessariamente tenere conto dei dati epidemiologici e delle azioni intraprese dalle competenti Autorità della regione Sardegna per una valutazione del rischio della situazione sanitaria, requisito indispensabile per la concessione del regime derogatorio.
  Tale necessità trova fondamento nel fatto che le attività straordinarie di eradicazione della peste suina africana, approvate con Grant decision SANTE/VP/2015/IT/SI2.700815 del 30 gennaio 2015 e trasposte in un provvedimento regionale, non hanno ancora avuto concreto inizio nonostante gli impegni assunti dalla regione Sardegna con la Commissione europea e con il Ministero della salute.
  È doveroso, inoltre, far presente che, a fronte della pur legittima richiesta, da parte della regione Sardegna, di apertura alla commercializzazione dei prodotti suini cotti, esistono numerosi Accordi con Paesi terzi che escludono qualunque provenienza di carni suine di origine sarda ancorché termizzate.
  Questi protocolli, che hanno richiesto anni di trattative ed un intenso lavoro di mediazione sotto il coordinamento dell'Unione Europea, rivestono un notevole interesse per l'industria di trasformazione italiana che, proprio grazie a tali accordi, ha potuto registrare, negli ultimi tempi, l'incremento delle esportazioni di prodotti tipici italiani.
  Le barriere veterinarie, determinate dalla presenza in alcune regioni di malattie infettive animali, condizionano fortemente la filiera suina italiana.
  Alla luce di quanto sopra, in assenza di dati oggettivi che dimostrino il concreto avvio delle attività di eradicazione ed i conseguenti risultati favorevoli, con particolare riferimento alla lotta agli allevamenti illegali di suini (misura che, come più volte evidenziato, rappresenta a livello nazionale ed europeo, il pilastro per fondare le basi di una efficace ed efficiente azione di contrasto alla malattia), appare difficile sostenere, da un punto di vista strettamente sanitario, la sussistenza delle garanzie contenute negli Accordi di cui sopra.
  In conclusione, evidenzio che questo Ministero tiene nella massima considerazione le richieste pervenute dalle Autorità della regione Sardegna; al proposito, colgo l'occasione per comunicare che, proprio nella giornata di ieri, il Ministro della salute ha inviato una lettera all'Assessore alla sanità Arru con la quale è stata rappresentata la volontà che, non appena perverranno concrete evidenze del rispetto degli impegni assunti da parte della regione Sardegna, non mancherà il contributo del Ministero della salute per individuare, in condivisione con le Autorità europee, una soluzione per consentire la commercializzazione dei prodotti suini sardi nell'ambito dell'evento EXPO 2015.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rischio sanitario

malattia animale

peste animale