ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04820

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 380 del 24/02/2015
Abbinamenti
Atto 5/04676 abbinato in data 01/04/2015
Atto 5/04687 abbinato in data 01/04/2015
Atto 5/04785 abbinato in data 01/04/2015
Atto 5/04821 abbinato in data 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 24/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/02/2015
Stato iter:
01/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/04/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 01/04/2015
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/02/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/04/2015

DISCUSSIONE IL 01/04/2015

SVOLTO IL 01/04/2015

CONCLUSO IL 01/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04820
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Martedì 24 febbraio 2015, seduta n. 380

   CAPARINI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   Poste italiane è una azienda pubblica controllata dal Governo italiano che presenta un consolidato bilancio in attivo. Negli ultimi tre anni l'utile di esercizio è pari a una media di un miliardo di euro l'anno. Poste italiane riceve significativi contributi da parte dello Stato per consentire l'erogazione dei servizi essenziali e in modo particolare per gli uffici postali periferici;
   l'azienda nel mese di dicembre 2014 ha presentato un piano strategico che prevede la chiusura di 455 uffici postali e la riduzione degli orari di apertura per 608 uffici. Questa scelta, se attuata, causerà gravi disagi soprattutto per i residenti anziani o con difficoltà motorie oltre che per le imprese nelle zone colpite dalla scelta;
   la normativa vigente attribuisce all'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni (Agcom) il potere di determinare i criteri per l'individuazione degli uffici postali sul territorio nazionale necessari ad assicurare una regolare fornitura del servizio universale;
   il criterio guida per la distribuzione degli uffici postali è costituito, in base alla normativa vigente, dalla distanza massima di accessibilità al servizio espressa in chilometri percorsi dall'utente per recarsi al presidio più vicino e sono fissate diverse soglie di copertura tutte riferite alla popolazione residente sull'intero territorio nazionale. Si prescrive, inoltre, l'operatività di almeno un ufficio postale nel 96 per cento dei comuni italiani e nei comuni con un unico presidio postale in cui non è consentita la soppressione degli uffici si impone una apertura al pubblico degli uffici non inferiore a 3 giorni e a 18 ore settimanali;
   la delibera Agcom del giugno 2014 prevede criteri ulteriori di distribuzione degli uffici postali con divieto di chiusura di uffici situati in comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei comuni montani e di uffici che sono presidio unico nelle isole minori;
   Poste italiane per pianificare annualmente eventuali interventi di chiusura o rimodulazione oraria degli uffici postali dovrebbe informare, cosa che non avviene mai, con congruo anticipo, gli enti territoriali interessati e naturalmente l'Agcom;
   il processo di razionalizzazione avviato negli ultimi anni dalla società Poste italiane spa ha portato alla chiusura di motti uffici e al ridimensionamento degli orari di apertura degli sportelli, causando notevoli difficoltà nella gestione operativa degli uffici e generando una diminuzione della qualità del servizio fornito alla clientela, argomenti oggetto di atti di sindacato ispettivo a firma dell'interrogante, anche nella passata legislatura;
   Poste Italiane sta continuando su questa linea e nel piano di riorganizzazione nazionale si prevede per la Lombardia la riorganizzazione di circa 180 uffici postali dei quali circa 121 soggetti a ridimensionamento e altri 61 a rischio chiusura. Per la provincia di Brescia pare sia prevista la chiusura di circa 10 uffici e l'apertura a giorni alterni per altri 8 – si parla di tre giorni a settimana a fronte delle attuali aperture quotidiane – per un totale di 18 uffici;
   la lista degli uffici postati da chiudere o ridimensionare non è ancora stata ufficialmente diffusa da Poste Italiane ma da indiscrezioni di stampa risulta che sedici sportelli postali in provincia di Brescia chiuderanno o saranno aperti solo tre giorni la settimana. In provincia di Brescia chiudono le sedi di Botticino Mattina, Castelletto di Leno, Mazzano, Provezze di Provaglio d'Iseo, Brozzo di Marcheno, Cogno di Piancogno, Cogozzo di Villa Carcina e Magno di Gardone Valtrompia e i cui cittadini dovranno rivolgersi ad altri sportelli di frazioni o comuni vicini. A giorni alterni, invece, saranno aperti quelli di San Martino della Battaglia a Desenzano, San Pancrazio a Palazzolo, Incudine in Valcamonica, ma anche Maderno, Ono San Pietro, Ponte Caffaro a Bagolino, Prestine e Valvestino descritte da Poste Italiane come sedi «inefficienti, antieconomiche e che non svolgono un numero sufficiente di operazioni da giustificarne costi di personale e di sede»;
   i servizi postali, in particolare per le famiglie e le imprese, sono fondamentali nello svolgimento di moltissime attività quotidiane, come il pagamento delle utenze, il ritiro del denaro contante da parte dei titolari di conto corrente postale e l'invio di comunicazioni soggette al rispetto perentorio di scadenze, soprattutto quelle di carattere legale;
   con la soppressione di ufficio o del suo ridimensionamento i primi a pagarne le conseguenze saranno gli utenti, soprattutto le categorie più deboli;
   nella frazione di Ponte Caffaro a Bagolino (provincia di Brescia) a partire dal 13 aprile 2015 sarà modificato l'orario di apertura al pubblico dell'ufficio postale con l'apertura a giorni alterni anziché giornaliera come previsto attualmente;
   la giustificazione di Poste Italiane è nella necessità di adeguare l'offerta all'effettiva domanda dei servizi postali nel territorio;
   è evidente che ci sia una reale quanto imprescindibile necessità di orientare la gestione dei servizi alla sostenibilità economica a scapito del mantenimento di alcuni presidi, soprattutto in zone periferiche come possono essere le frazioni dei comuni che anche a causa di questi processi di razionalizzazione saranno così sempre più soggette all'abbandono. Al fine di garantire un livello di servizio adeguato ai cittadini, Poste italiane deve tener conto delle particolari esigenze da garantire alle frazioni dei comuni;
   la frazione di Ponte Caffaro del comune di Bagolino (provincia di Brescia) conta 2.136 abitanti quindi una densità abitativa di particolare consistenza –:
   se non si intendano assumere iniziative, per quanto di competenza, affinché tra i giorni determinati ci sia anche il sabato;
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere per garantire che il servizio postale universale si conformi ai principi di appropriatezza e qualità anche nelle frazioni dei comuni come quella di Ponte Caffaro;
   quali iniziative, per quanto di sua competenza, intenda intraprendere al fine di scongiurare la possibile chiusura di uffici postali e/o il ridimensionamento di orario, come per la frazione di Ponte Caffaro, per garantire l'erogazione, in particolar modo in un momento così difficile per l'economia e soprattutto in zone che sono già disagiate a causa della loro posizione territoriale, di un servizio efficiente ai cittadini e alle attività produttive che operano nella provincia di Brescia.
(5-04820)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 1 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-04820

  In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per effetto del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Con particolare riferimento al territorio lombardo, la predetta società ha precisato che, rispetto ai 1.907 uffici postali attualmente operativi, sono previsti 65 interventi di chiusura e 121 interventi di rimodulazione delle giornate di apertura.
  Nella provincia di Brescia, in particolare, a fronte dei 269 uffici postali al momento attivi, sono previsti 9 interventi di chiusura e 7 di rimodulazione oraria.
  Passando ad analizzare nel dettaglio gli uffici menzionati dall'interrogante nei diversi atti presentati, l'Azienda ha evidenziato che nei confronti dell'ufficio postale «Ono San Pietro», presidio unico di comune, è stato previsto un intervento con apertura articolata su tre giorni settimanali.
  In merito all'intervento previsto nei confronti dell'ufficio «Incudine», consistente nell'apertura di due giorni a settimana, la società ha riferito che la misura risulta pienamente rispettosa della normativa sopra menzionata, essendo l'ufficio unico nell'omonimo comune, che ha una popolazione residente inferiore a 500 abitanti, ed essendo presente, ad una distanza inferiore a 3 chilometri, l'ufficio «Monno», nel comune omonimo, aperto tre giorni a settimana.
  Infatti, la menzionata delibera Agcom consente espressamente l'apertura due giorni a settimana di uffici postali presidio unico di comuni con popolazione residente inferiore a 500 abitanti, laddove sia presente entro 3 chilometri un ufficio aperto almeno tre giorni a settimana.
  Analoga è la situazione dell'ufficio postale «Prestine». Anche per quest'ufficio, unico nell'omonimo comune che ha una popolazione inferiore a 500 abitanti, è prevista, nel rispetto della menzionata normativa, un'apertura due giorni a settimana. Ad una distanza inferiore a 3 chilometri è operativo l'ufficio postale «Bienno», nel comune omonimo, aperto sei giorni a settimana.
  Poste Italiane ha evidenziato che è, altresì, prevista una rimodulazione oraria, con apertura 3 giorni a settimana, anche per l'ufficio «Ponte Caffaro», sito nel comune di Bagolino ove – oltre all'ufficio menzionato – si trova anche l'ufficio di «Bagolino», aperto 6 giorni a settimana e dotato di ATM fruibile h 24. In posizione limitrofa all'ufficio «Ponte Caffaro» si trovano gli uffici «Rondone» e «Anfo», aperti 3 giorni a settimana con turno antimeridiano e «Storo», aperto 6 giorni alla settimana, anch'esso con turno antimeridiano.
  Infine è stata prevista la chiusura dell'ufficio «Provezze», ubicato nel comune di Provaglio d'Iseo, non rientrante nella categoria dei comuni qualificati rurali e montani, dove al momento sono operativi due uffici postali: il menzionato «Provezze» e l'omonimo «Provaglio d'Iseo», aperto 6 giorni a settimana.
  Gli uffici limitrofi a «Provezze», tutti aperti 6 giorni a settimana, sono «Camignone», «Provaglio d'Iseo», dotato di un ATM fruibile h. 24, e «Monticelli Brusati».
  Per completezza di informazione la società ha reso noto nella provincia di Brescia sono disponibili 107 ATM di cui 106 operativi h. 24.
  In ogni caso, Poste Italiane ha assicurato che tutti gli interventi inseriti nel Piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa sopra menzionata e che l'attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il dialogo avviato con le Istituzioni locali.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione tra Poste Italiane e le Amministrazioni locali. Tale impegno è stato, peraltro, evidenziato anche durante l'incontro del 12 febbraio scorso avuto con l'amministratore delegato di Poste Italiane ed il presidente dell'AGCOM.
  A tal fine, ci siamo attivati affinché Poste si impegnasse a discutere il piano di razionalizzazione degli uffici postali con le regioni, con l'Anci e con i comuni interessati anche in riferimento alla scelta relativa alla apertura degli uffici il sabato. Poste si è impegnata in tal senso.
  La tematica della razionalizzazione degli uffici postali è anche oggetto di attenta considerazione nel nuovo Contratto di programma in corso di predisposizione.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sentita al riguardo, ha evidenziato che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto Piano sulla popolazione locale, nonché l'eventuale individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'articolo 5 comma 1 della citata delibera n. 342/14/CONS ha previsto l'obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei comuni interessati almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento.
  La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

servizio universale

domanda e offerta