ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04808

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 380 del 24/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: CRIPPA DAVIDE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2015
VALLASCAS ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/02/2015
Stato iter:
08/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2015
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 08/04/2015
Resoconto CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/02/2015

DISCUSSIONE IL 08/04/2015

SVOLTO IL 08/04/2015

CONCLUSO IL 08/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04808
presentato da
CRIPPA Davide
testo di
Martedì 24 febbraio 2015, seduta n. 380

   CRIPPA, DA VILLA e VALLASCAS. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa si apprende che il disegno di legge annuale di concorrenza recherebbe, tra le disposizioni, l'eliminazione del servizio di maggior tutela del settore elettrico entro il 30 giugno 2015 per le piccole e medie imprese ed entro il 30 giugno 2016 per i consumatori domestici, oltre all'eliminazione del servizio di tutela anche nel gas a partire dal 30 giugno 2015;
   il citato disegno di legge prevede inoltre il monitoraggio dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico sulla variazione dei prezzi offerti ai clienti nei sei mesi precedenti e nei dodici successivi al dispiegamento degli effetti della misura di eliminazione delle citate tutele;
   le associazioni dei consumatori hanno all'unisono sollevato un forte allarme rispetto agli effetti che potrebbe determinare l'eliminazione della maggior tutela nel settore dell'energia, considerato l'attuale assetto del settore;
   le associazioni dei consumatori hanno in particolare argomentato che nel settore elettrico «il superamento del Mercato Tutelato eliminerebbe sia il meccanismo dei prezzi di riferimento fissati dall'Autorità per i consumatori domestici, che impedisce comportamenti collusivi fra gli operatori, sia l'azione dell'Acquirente Unico. La fine del ruolo dell'Acquirente Unico che, per suo tramite, consente la partecipazione al mercato all'ingrosso anche dei clienti domestici del Mercato Tutelato, e che fino ad oggi ha comprato a prezzi concorrenziali, assicurando una efficace tutela di prezzo ai piccoli clienti elettrici determinerebbe un significativo passo indietro dal punto di vista della concorrenza, con la facile previsione che la prima conseguenza sarà un aumento dei prezzi dell'elettricità per i clienti domestici»;
   le associazioni dei consumatori osservano che, dovendo a quel punto per forza scegliere un fornitore sul mercato libero, «la stragrande maggioranza dei consumatori semplicemente rimarrà con il suo fornitore di sempre, ovvero quello collegato alla Società di Distribuzione»;
   le associazioni dei consumatori pertanto sostengono che saranno soprattutto i piccoli consumatori, più vulnerabili, i più esposti, in quanto meno capaci di valutare tutte le clausole di un contratto e privi di forza contrattuale, non compensabile dal semplice monitoraggio di tali prezzi da parte dell'Autorità per l'energia e/o da quella per la concorrenza, in assenza del benchmark ben visibile del prezzo di acquirente unico;
   il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico, in recenti interventi, ricordando che la liberalizzazione del mercato è già stata attuata nel 2007, ha ribadito che i piccoli consumatori non sono ancora pronti ad uscire dalla tutela di prezzo, tenuto conto della debolezza della domanda, a causa delle asimmetrie informative e dalla mancanza di forza contrattuale. Ancor più in particolare, Bortoni in un'intervista sul Correre della Sera dell'8 febbraio 2015 ha precisato «il valore aggiunto della maggior tutela» che «dà alle famiglie un segnale di prezzo concreto e praticabile. Se lo si eliminasse tra un anno potremmo ritrovarci a chiedere se i consumatori domestici paghino o meno un prezzo congruo per l'elettricità, e non avremmo più un riferimento di mercato a cui guardare»;
   il recente rapporto pubblicato dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico, recanti gli esiti dell'ultimo monitoraggio svolto sui mercati retail per l'energia, rileva che nel mercato libero i clienti domestici pagano prezzi notevolmente maggiori rispetto a quelli che la stessa tipologia di clienti paga in tutela: infatti, solo nel 2013 i prezzi medi nel libero risultano superiori del 15/20 per cento rispetto a quelli della tutela, confermando la tendenza già emersa nei precedenti monitoraggi;
   nel citato rapporto, peraltro, la stessa Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico evidenzia che circa il 60 per cento dei consumatori che passano al mercato libero sceglie il venditore dello stesso gruppo che aveva in tutela;
   sempre dall'ultimo monitoraggio dell'Autorità di settore emerge un'elevata reclamosità nel mercato libero rispetto al tutelato;
   dall'ultima relazione annuale della medesima autorità risulta che l'operatore dominante verticalmente integrato detiene una quota di mercato nella vendita al domestico del 7 per cento, seguito da altri due operatori che raggiungono nel complesso circa il 7 per cento dell'energia venduta;
   quanto sopra riportato porta a ritenere che nell'attuale assetto di mercato elettrico italiano non sono presenti tutte le condizioni di fondo necessarie per l'eliminazione delle tutele di prezzo a favore dei piccoli consumatori di energia –:
   se trovi conferma che con il disegno di legge annuale sulla concorrenza o con altri provvedimenti di prossima presentazione, il Governo intenda procedere alla eliminazione delle tutele di prezzo nel settore elettrico e del gas, previste dal decreto-legge 18 giugno 2007, n. 73, convertito dalla legge 3 agosto 2007, n. 125, e regolate dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico;
   se il Governo abbia tenuto in considerazione i preoccupanti dati dell'ultimo monitoraggio sul mercato retail di settore e la stessa posizione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico, come manifestata anche in recenti interventi, a mezzo stampa, del suo presidente, Guido Bortoni, in merito alla funzione della tutela vigente nel mercati dell'energia elettrica e del gas e al segnale effettivo di prezzo reso al consumatore tramite gli acquisti acquirente unico;
   quali siano le iniziative che il Governo intende adottare al fine di impedire che interventi teoricamente volti alla liberalizzazione del mercato si traducano nei fatti in favori agli operatori, per rafforzare posizioni dominanti o comunque scaricare l'aggiustamento dei conti delle aziende sui consumatori;
   come il Governo intenda coniugare la sua intenzione più volte manifestata di voler ridurre la bolletta degli italiani con l'adozione di una misura, quale l'abolizione della maggior tutela, che invece produce, nelle attuali condizioni di mercato, l'esatto effetto contrario, facendo aumentare i prezzi per circa 21 milioni di famiglie;
   come il Governo intenda garantire la qualità del servizio degli esercenti, data la preoccupante elevata reclamosità che lo stesso regolatore continua a denunciare sul mercato libero, e non solo per le pratiche commerciali scorrette. (5-04808)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-04808

  In primo luogo si rileva che le disposizioni relative all'eliminazione del servizio di maggior tutela, previste agli articoli 19, 20, 21 dello schema di disegno di legge annuale sulla concorrenza, adottato nella seduta del Consiglio dei ministri del 20 febbraio u.s., prevedono che l'abrogazione della disciplina transitoria dei prezzi dell'energia elettrica e del gas decorra dal 1o gennaio 2018, anziché, come evidentemente previsto in una precedente versione dello schema, cui l'interrogante fa riferimento, a giugno 2015 (giugno 2016 per i consumatori domestici nel caso dell'elettricità). L'articolo 21, peraltro, prevede che con decreto dello sviluppo economico, sia adottato il monitoraggio dei prezzi sia nella fase precedente che in quella successiva alla cessazione della disciplina transitoria dei prezzi, proprio al fine di verificare eventuali turbative del mercato.
  Lo stesso articolo prevede peraltro l'adozione di disposizioni atte a garantire la piena informazione del consumatore in merito alla piena apertura del mercato, il contrasto alla morosità, la separazione delle politiche di comunicazione del marchio tra imprese verticalmente integrate, nonché la facilitazione della mobilità dei clienti e l'efficacia, efficienza, trasparenza e puntualità delle operazioni di switching e fatturazione.
  Si rammenta peraltro che l'attuazione di tali disposizioni è stata fortemente caldeggiata a più riprese dall'Antitrust, che, ancora nell'ultima segnalazione AS1137 del 4 luglio 2014 «Proposte di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale per il mercato e la concorrenza anno 2014», proponeva un programma di uscita graduale di tutti i consumatori dal regime di maggior tutela e la regolazione di modalità di fornitura di «ultima istanza» per le utenze effettivamente vulnerabili. L'obiettivo dichiarato dell'Autorità è di consentire «lo sviluppo di dinamiche concorrenziali atte a generare, nel medio periodo, significative diminuzioni di prezzi all'utenza».
  Infine, nelle more dell'attuazione di quanto previsto nell'attuale decreto di legge concorrenza, è opportuno ricordare ad ogni buon fine che con il decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 si è esercitata la delega di cui alla legge 96/2013 per il recepimento della Direttiva europea sull'efficienza energetica prevedendo che l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e i servizi idrici (AEEGSI) riformi la composizione della tariffa applicata ai clienti domestici, in particolare adeguandola ai costi del servizio.
   In particolare la spesa complessiva del cliente domestico per la fornitura del cliente domestico è composta da: una quota per i servizi di rete, una quota per i servizi di vendita, i cosiddetti oneri generali (fonti rinnovabili, smantellamento impianti nucleari ecc.) e le imposte (accise ed IVA).
   La quota per i servizi di rete e gli oneri risultano, sulla base di un'impostazione che risale agli anni ’70, fortemente progressivi, il che contribuisce insieme ad altri elementi alla rigidità della tariffa stessa.
   L'Autorità ha già avviato il procedimento di revisione della struttura tariffaria anche mediante il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori e parallelamente ha avviato le procedure per la revisione dei bonus per i clienti vulnerabili. Tali attività saranno, pertanto, prodromiche a successivi sviluppi consentendo maggiore linearità e trasparenza nella composizione della tariffa, aiutando quindi anche i consumatori ad un accrescimento di consapevolezza rispetto alla lettura delle bollette e alla comparazione delle stesse.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mercato

consumatore

industria elettrica