ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04795

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 379 del 20/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: COMINARDI CLAUDIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 20/02/2015
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 20/02/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/02/2015
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 20/02/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 20/02/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2015
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 24/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/02/2015
Stato iter:
09/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/04/2015
Resoconto BIONDELLI FRANCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 09/04/2015
Resoconto COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 20/02/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/02/2015

DISCUSSIONE IL 09/04/2015

SVOLTO IL 09/04/2015

CONCLUSO IL 09/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04795
presentato da
COMINARDI Claudio
testo presentato
Venerdì 20 febbraio 2015
modificato
Martedì 24 febbraio 2015, seduta n. 380

   COMINARDI, TRIPIEDI, CIPRINI, CHIMIENTI, LOMBARDI, DALL'OSSO, ALBERTI, BASILIO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
in data 15 gennaio 2015, l'Osservatorio del mercato del lavoro della provincia di Brescia ha elaborato il «Report del mercato del Lavoro per la Provincia di Brescia» contenente i dati di tipo legislativo-amministrativo relativi all'analisi e al monitoraggio delle principali dinamiche del lavoro, del sistema occupazionale provinciale e dell'efficacia delle politiche per il lavoro, riferiti all'anno 2014. Secondo il sopracitato documento, sono 142.337 i disoccupati nella provincia di Brescia, di cui 23.134 nella sola città di Brescia. Il dato numerico degli «avviati», cioè di coloro che nel corso dell'anno 2014 hanno avuto almeno un'assunzione, è di 126.966, mentre il numero dei «cessati», quindi di coloro che nel medesimo periodo di riferimento hanno avuto almeno una cessazione del rapporto di lavoro, ammonta a 139.852, con un numero di soggetti cessati superiore rispetto a quelli avviati;
sono altresì interessanti i dati forniti dall'Istat sul proprio sito che si riferiscono al tasso di disoccupazione degli ultimi anni per il territorio di Brescia. Nello specifico, il tasso di disoccupazione nell'anno 2004 si attestava al 3,5 per cento, nell'anno 2009 al 5,8 per cento fino a raggiungere nel 2013 l'8,4 per cento. In attesa di conoscere i dati relativi all'ultimo trimestre dell'anno 2014, va evidenziato che tale zona ha incrementato il tasso di disoccupazione di quasi cinque punti in soli nove anni;
a giudizio dell'interrogante, occorrerebbe valutare quale possa effettivamente essere l'impatto dei provvedimenti normativi approvati dal Parlamento italiano sulla disoccupazione di lungo periodo. In tal senso, ad esempio, il decreto-legge n. 34 del 2014, con cui il legislatore ha modificato la disciplina sui contratti a termine prevista dal decreto legislativo n. 368 del 2001, ha eliminato l'obbligo di specificare nel contratto le ragioni giustificatrici per l'apposizione del termine. Ebbene, secondo i dati forniti dall'Istat, nei primi tre trimestri dell'anno 2014 il tasso di disoccupazione nazionale sarebbe sceso da 13,6 ad 11,8 per cento. La riduzione del tasso di disoccupazione potrebbe anche essere determinata dagli sgravi fiscali introdotti con la recente legge di stabilità 2015 che, seppur importanti, non possono essere permanenti. Del resto potrebbe anche non determinare un aumento solido dell'occupazione nel medio e lungo periodo, ma certamente un aumento degli avviamenti che, se relativi a contratti di lavoro a termine o comunque diversi rispetto a quelli a tempo indeterminato, frammentano ulteriormente la continuità lavorativa già particolarmente precaria, come rilevato dai dati Ocse del 2013 sull'indice di protezione dei contratti di lavoro in Italia rispetto agli stessi Paesi Ocse. La riduzione di quasi due punti del tasso di disoccupazione, in ogni caso, potrebbe non risolvere definitivamente una crisi occupazionale che da troppi anni affligge il nostro Paese considerato che, anche dopo l'approvazione del decreto legislativo n. 276 del 2003, il tasso di disoccupazione nazionale è sceso dal 2003 di circa due punti per poi cominciare a risalire nel 2008;
tutti i numeri drammaticamente sopra riportati, sembrano attestare che la crisi economica, per il territorio della provincia di Brescia, non possa ritenersi completamente risolta –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei dati e degli elementi riportati in premessa;
se e quali iniziative il Ministro intenda adottare, con particolare attenzione al territorio della provincia di Brescia, per il rilancio dell'occupazione e per favorire l'inclusione sociale attraverso strumenti di sostegno al reddito di tipo universale, quale è il reddito di cittadinanza.
(5-04795)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 9 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-04795

  Con riferimento all'atto parlamentare degli onorevoli Cominardi ed altri, inerente alle iniziative che il Governo intende adottare per favorire il rilancio dell'occupazione e dell'inclusione sociale nel nostro Paese, con particolare riferimento al territorio della provincia di Brescia, faccio presente, in via preliminare, che, sulla base di dati regionali e provinciali relativi alla rete dei Centri per l'impiego, nel 2013 i rapporti di lavoro attivati nel nostro Paese sono stati 1.321.755, mentre quelli cessati sono stati 1.342.439.
  In particolare, i rapporti di lavoro attivati nella provincia di Brescia, sono stati, nell'anno 2013, circa 134 mila (di cui circa 31mila a tempo indeterminato) e, nell'anno 2014, circa 139 mila (di cui circa 30 mila a tempo indeterminato).
  Sulla base dei dati aggiornati dell'indagine ISTAT, il tasso di occupazione nella provincia di Brescia, nel 2014 risulta pari al 62,7 per cento a fronte del dato nazionale del 55,7 per cento.
  Le politiche occupazionali, negli ultimi anni, sono state volte a potenziare i servizi per il lavoro pubblico e privato con particolare attenzione ai soggetti svantaggiati, alle donne e ai giovani.
  Voglio ricordare, in proposito, che l'attuazione del programma Garanzia Giovani prevede un impegno sinergico tra Stato e Regioni al fine di offrire ai giovani dai 15 ai 29 anni che non studiano e non lavorano (cosiddetti NEET), un'opportunità lavorativa o un percorso personalizzato di formazione che ne aumenti l'occupabilità.
  Proprio alle Regioni, individuate come organismi intermedi del Piano operativo nazionale, è delegata la definizione e la realizzazione delle misure. L'allocazione delle risorse spetta all'autonomia delle singole Regioni. Al fine di meglio indirizzare gli interventi, il Ministero che rappresento ha promosso, e promuove, continui confronti con le Regioni per la rideterminazione delle risorse.
  Con specifico, riferimento alla provincia di Brescia, la Regione Lombardia ha reso noto che sull'intero territorio regionale, dei circa 45.000 giovani iscritti al programma Garanzia Giovani, 12.142 sono stati inseriti nel mercato del lavoro e di questi, circa 1.000, nella provincia di Brescia.
  In particolare:
   692 con contratto a tempo indeterminato (di cui 93 nel territorio bresciano);
   1.041 con contratto di apprendistato (di cui 75 nel territorio bresciano);
   4.138 con contratto a tempo determinato (di cui 280 nel territorio bresciano);
   6.271 in tirocinio (di cui 529 nel territorio bresciano).

  Quanto, poi, alle misure finalizzate a fronteggiare il disagio derivante dalla complessa situazione occupazione e a favorire l'inclusione sociale, voglio ricordare, innanzi tutto, che l'articolo 16, del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, ha istituito, a decorrere dal 1o maggio 2015, in via sperimentale per l'anno 2015, il cosiddetto Assegno di disoccupazione (ASDI), al fine di fornire una tutela di sostegno al reddito ai beneficiari della nuova prestazione denominata Assicurazione sociale per l'impiego (NASpI) che siano privi di occupazione e si trovino in una condizione economica di bisogno.
  La corresponsione dell'ASDI è condizionata all'adesione ad un progetto personalizzato redatto dai competenti servizi per l'impiego, contenente specifici impegni in termini di ricerca attiva di lavoro, disponibilità a partecipare ad iniziative di orientamento e formazione, accettazione di adeguate proposte di lavoro. La partecipazione alle iniziative di attivazione proposte sarà obbligatoria, pena la perdita del beneficio.
  Si tratta di una misura sperimentale, che, se confermata, potrebbe rappresentare un significativo passo avanti verso l'istituzione di un reddito minimo universale.
  Quale ulteriore misura di sostegno al reddito e strumento di inclusione sociale, voglio ricordare che con l'articolo 60 del decreto-legge n. 5 del 2012 è stata introdotta in via sperimentale la misura del Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA) – (cosiddetta nuova social card).
  Tale strumento è per ora pienamente operativo nelle 12 città con più di 250.000 abitanti.
  Ricordo che la concessione della nuova carta acquisti è condizionata alla sottoscrizione del progetto predisposto dai servizi sociali del Comune in rete con i servizi per l'impiego, i servizi sanitari e le scuole.
  Al riguardo, la legge di stabilità per il 2014 ha stanziato 40 milioni di euro all'anno per il triennio 2014-2016, al fine di consentire la sperimentazione della nuova social card anche alle regioni del centro-nord.
  Faccio, inoltre, presente che la legge di stabilità per il 2015 ha previsto un incremento – pari a 250 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2015 – del Fondo che finanzia la cosiddetta carta acquisti ordinaria, istituita con l'articolo 81 del decreto-legge n. 112 del 2008.
  Segnalo inoltre che, nell'ambito del ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020, è stato approvato un programma nazionale volto a supportare il SIA attraverso lo sviluppo di misure di attivazione e servizi di presa in carico rivolti ai beneficiari della nuova social card.
  In conclusione, voglio evidenziare che le questioni sollevate dagli Onorevoli interroganti con il presente atto parlamentare rivestono un'assoluta centralità nell'agenda del Governo che, sin dal suo insediamento, è costantemente impegnato nell'adozione di misure volte a favorire il rilancio dell'occupazione e l'inclusione sociale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

disoccupazione

cessazione d'impiego

integrazione sociale