ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04712

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: VEZZALI MARIA VALENTINA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 11/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 11/02/2015
Stato iter:
18/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/06/2015
Resoconto D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 18/06/2015
Resoconto VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/02/2015

DISCUSSIONE IL 18/06/2015

SVOLTO IL 18/06/2015

CONCLUSO IL 18/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04712
presentato da
VEZZALI Maria Valentina
testo di
Mercoledì 11 febbraio 2015, seduta n. 375

   VEZZALI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   l'azione Classi 2.0 è partita nell'anno scolastico 2009/2010 con 156 classi di scuola secondaria di primo grado. Essa si propone di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie a supporto della didattica quotidiana;
   con decreto ministeriale n. 781 del 27 settembre 2013, al fine di assicurare la gradualità e l'efficacia del processo d'innovazione didattica e tecnologica della scuola, considerata la necessità di accompagnarlo con iniziative di formazione di docenti e interventi di adeguamento delle infrastrutture necessarie, e a tutela dei diritti patrimoniali dell'autore e dell'editore, il collegio docenti può adottare, limitatamente alle nuove adozioni e non per le conferme di adozione, libri nella versione digitale o mista, come previste dall'articolo 15 del decreto-legge 25 giugno 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, così come modificato dall'articolo 11 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221;
   secondo una ricerca pubblicata alcuni giorni fa da un quotidiano nazionale, le scuole digitali avviate a oggi nel nostro Paese risultano essere 38 su 8.519;
   le scuole digitali hanno come scopo quello di intraprendere nuove tecnologie in favore della didattica: tablet e computer in classe, lavagne elettroniche, videoproiettori, registri elettronici e rete wi-fi, al fine di procedere, con il tempo necessario, anche all'eliminazione parziale o totale dei libri e quaderni;
   i finanziamenti promessi dal Ministero per investire nelle attività tecnologiche e acquisto di strumentazione digitale, risultano essere stati erogati solo in parte;
   nella maggior parte dei casi, se non nella totalità, le scuole che hanno potuto dare il via alla digitalizzazione della scuola, è stato grazie al contributo «volontario» obbligatorio dei genitori degli studenti;
   quasi tutte le scuole, dalle materne alle superiori, sono costrette a richiedere il contributo «volontario» con somme considerevoli che gravano sul bilancio familiare;
   in molte realtà scolastiche, gli insegnanti non frequentano i corsi di aggiornamento a loro dedicati, poiché hanno scarse compete digitali e i presidi devono far leva sui docenti più entusiasti per rinnovare completamente la didattica –:
   quali iniziative intenda mettere in campo per recuperare i ritardi nella digitalizzazione delle scuole;
   se non ritenga opportuno proporre una rete tra gli istituti scolastici per l'organizzazione di formazione degli insegnanti;
   se non si ritenga utile valutare l'aggiornamento e la formazione obbligatoria per i docenti che insegnano nelle cosiddette scuole 2.0 e nelle scuole superiori digitalizzate;
   come intenda procedere per garantire alle scuole la banda larga e la rete wi-fi al fine di rendere possibili le lezioni digitali. (5-04712)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-04712

  L'interrogazione in discussione riguarda il processo di digitalizzazione delle scuole, in particolare, l'Onorevole interrogante chiede al Ministro:
   1) quali iniziative intenda mettere in campo per recuperare i ritardi nella digitalizzazione delle scuole;
   2) se non ritenga opportuno proporre una rete tra gli istituti scolastici per l'organizzazione della formazione degli insegnanti;
   3) se non si ritenga utile valutare l'aggiornamento e la formazione obbligatoria per i docenti che insegnano nelle cosiddette scuole 2.0 e nelle scuole superiori digitalizzate;
   4) come intenda procedere per garantire alle scuole la banda larga e la rete wi-fi al fine di rendere possibili le lezioni digitali.

  Occorre premettere che il MIUR è particolarmente sensibile a questa tematica riconoscendone l'alto valore strategico. Infatti, sin dal 2007, questo Ministero, attraverso un programma nazionale per l'innovazione digitale della scuola italiana, ha promosso azioni volte alla digitalizzazione delle scuole italiane, quali ad esempio Cl@ssi 2.0 o Scuol@ 2.0, citate anche nell'interrogazione.
  Il disegno di legge di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione (cd. disegno di legge «La Buona Scuola»), approvato in prima lettura dalla Camera ed attualmente all'esame del Senato, da questo punto di vista, rappresenta una cruciale occasione per rimodulare gli scopi e i contenuti del Piano nazionale scuola digitale e per prevedere apposite misure tese a conseguire, anche, le finalità prospettate dall'On.le interrogante.
  Difatti, con particolare riguardo al «primo punto» di cui all'atto di sindacato ispettivo in discussione, si evidenzia che con disegno di legge in parola si è espressamente dedicato un articolo, l'articolo 7, all'innovazione digitale e alla didattica laboratoriale.
  Tenuto conto della situazione in cui si trova il nostro Paese dal punto di vista della innovazione tecnologica delle scuole e del digital divide, dell'uso della rete, dello stato dei servizi digitali, con il disegno di legge «La Buona Scuola» si stabilisce che il Piano nazionale scuola digitale ha quale principale obiettivo interventi finanziari e strategie per il definitivo superamento dei divari infrastrutturali e culturali connessi alle politiche digitali che caratterizzano la scuola italiana e per l'allineamento ai migliori standard europei in termini di accesso alla rete, infrastrutturazione, innovazione didattica e competenze chiave.
  Con tale piano si intende, quindi, realizzare: attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso la collaborazione con università, associazioni, organismi del terzo settore e imprese; il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche; l'adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati, nonché lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche ed educative e articolazioni amministrative del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca; la formazione dei docenti per l'innovazione didattica; la formazione dei direttori dei servizi generali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli assistenti tecnici per l'innovazione digitale nell'amministrazione; il potenziamento delle infrastrutture di rete; la valorizzazione delle migliori esperienze delle istituzioni scolastiche anche attraverso la promozione di una rete nazionale di centri di ricerca e formazione.
  Per l'attuazione delle misure per l'innovazione digitale, oltre che per la didattica laboratoriale, contenute nel succitato articolo 7, è previsto uno stanziamento pari a 90 milioni di euro per l'anno in corso e di 30 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016.
  Con riferimento al «secondo punto», si specifica che il piano di formazione dei docenti è stato rimodulato secondo un'architettura che garantisce una struttura distribuita sul territorio e sufficientemente flessibile in modo da adattarsi alle diverse esigenze formative.
  Già con il decreto ministeriale n. 821 dell'ottobre 2013, concernente la promozione di attività di formazione per i docenti delle scuole statali volte all'aumento delle competenze relativamente ai processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica, sono state realizzate reti di scuole (cd. Poli Formativi regionali o provinciali) per la promozione di interventi formativi mirati.
  Con successivo decreto ministeriale n. 762 dell'ottobre dello scorso anno, sono stati previsti finanziamenti pari ad un milione di euro per potenziare la formazione dei docenti nell'ambito delle nuove tecnologie ed è, inoltre, in procinto di essere emanato l'avviso relativo alla candidatura delle reti di scuole, come già avvenuto con la precedente edizione.
  Si fa presente che il modello formativo previsto dal disegno di legge «La Buona Scuola» è coerente con il precedente e, anzi, ne amplifica gli aspetti relativi alla flessibilità e alla modularità dell'offerta formativa, tenendo conto dei bisogni espressi dai singoli docenti ed accentuando il ruolo centrale delle reti di scuole.
  Infatti, è stabilito che le attività di formazione siano definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa, rendendo in tal modo la formazione strutturale.
  In merito al «terzo punto», si precisa che la formazione dei docenti è al centro delle attività previste dal disegno di legge citato e, come detto in precedenza, rappresenta un obiettivo del Piano nazionale scuola digitale.
  D'altronde lo stesso disegno di legge, all'articolo 12, comma 4, nel senso richiesto dall'atto di sindacato ispettivo, recita «Nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale».
  Quindi, oltre che obbligatoria, la formazione diventa permanente e, tale aspetto è rimarcato dall'articolo 12, comma 1, il quale sottolinea che al fine di sostenere la formazione e l'aggiornamento continuo dei docenti è istituita la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
  Infine, con riferimento al «quarto punto», si evidenzia che il disegno di legge citato, all'articolo 7, ha previsto uno specifico impegno a potenziare le infrastrutture di rete.
  In particolare, al fine di sviluppare e migliorare le competenze digitali degli studenti, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si impegna ad adottare il Piano nazionale per la scuola digitale, in sinergia, oltre che con la programmazione europea e regionale, con il Progetto strategico nazionale per la banda ultralarga.
  D'altronde, va sottolineato che è stata autorizzata la spesa di 5 milioni di euro nell'anno 2013 e di 10 milioni di euro nell'anno 2014, per assicurare alle istituzioni scolastiche statali secondarie, prioritariamente di secondo grado, la realizzazione e la fruizione della connettività wireless per l'accesso degli studenti a materiali didattici e a contenuti digitali.
  Questo Ministero intende certamente proseguire questa attività, anche negli anni scolastici futuri, per garantire la massima copertura del fabbisogno di connettività della scuola italiana.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione degli insegnanti

formazione professionale

diritto d'autore