Legislatura: 17Seduta di annuncio: 375 del 11/02/2015
Primo firmatario: MAESTRI PATRIZIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 11/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 11/02/2015 ALBANELLA LUISELLA PARTITO DEMOCRATICO 11/02/2015 GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO 11/02/2015 GREGORI MONICA PARTITO DEMOCRATICO 11/02/2015 ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 11/02/2015
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 11/02/2015
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 11/02/2015
MAESTRI, GNECCHI, ALBANELLA, GIACOBBE, GREGORI e ZAPPULLA. —
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
nel marzo 2014 l'INAIL ha elaborato un dossier dedicato alle differenze di genere nel mondo del lavoro lette attraverso i dati sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali (dati 2012);
nel 2012 le lavoratrici rappresentavano il 41,3 per cento del totale degli occupati, in aumento di 110 mila unità rispetto all'anno precedente (+1.2 per cento). Oltre al numero delle occupate è aumentato anche il numero delle donne disposte a lavorare, con un incremento del 16,5 per cento. Tale maggior propensione all'impiego, come segnalato dall'INAIL, è dovuta all'aumento delle lavoratrici straniere, al numero delle lavoratrici ultracinquantenni trattenute al lavoro per effetto della riforma delle pensioni, e all'incremento delle donne indotte a cercare un impiego per compensare eventuali perdite di reddito «maschile» a causa della crisi economica. Nonostante questo fenomeno la quota di donne occupate sul totale della popolazione è rimasto di gran lunga inferiore alla media europea, pari al 47,1 per cento contro il 58,6 per cento;
nel quinquennio 2008-2012 benché gli infortuni occorsi alle donne siano diminuiti del 12,8 per cento, l'incidenza degli stessi rispetto al totale degli incidenti è aumentata di quasi cinque punti percentuali, passando dal 28,6 per cento al 33,3 per cento. Nello stesso periodo sono significativamente diminuiti gli incidenti con esito mortale, passando da 86 a 66 casi, di questi 36 avvenuti in itinere: un dato particolarmente significativo legato probabilmente al fatto che le donne sono principalmente occupate (per oltre il 50 per cento) in attività domestiche, sanità, servizi sociali e amministrazione pubblica, di per sé meno pericolose ma più soggette a spostamenti casa-lavoro;
la fascia di età tra i 35 e i 49 anni risulta essere la più colpita con il 44 per cento di infortuni e del 36 per cento di incidenti mortali. La graduatoria dei settori di attività economica con maggior incidenza infortunistica femminile vede al primo posto il personale domestico (88,9 per cento) seguito da sanità e servizi sociali (73,6 per cento) e abbigliamento (71,9 per cento). Oltre il 73 per cento degli infortuni dei dipendenti statali coinvolge le donne, anche per la maggior presenza delle stesse tra i lavoratori delle amministrazioni pubbliche;
la riduzione degli incidenti femminili, tra il 2008 e il 2012, è stata più rilevante in Agricoltura (-26, 9 per cento) che nell'industria e servizi (-12,9 per cento) e tra i dipendenti dello Stato (-4.5 per cento);
il rapporto segnala inoltre che il dato relativo alle malattie professionali ha continuato a crescere fino al 2011 e solo nel 2012 si è registrata una battuta d'arresto (-1,5 per cento) –:
di quali azioni il Ministro interrogato intenda farsi promotore per affrontare, con finalità preventive, il fenomeno degli infortuni sul lavoro considerata l'incidenza particolarmente significativa che lo stesso ha sulle lavoratrici soprattutto nei settori dove la presenza delle donne è più rilevante, a partire dalla pubblica amministrazione. (5-04708)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):infortunio sul lavoro
partecipazione delle donne
conseguenza economica