ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04693

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 374 del 10/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: CANI EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 10/02/2015
Stato iter:
16/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 16/04/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 16/04/2015
Resoconto CANI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/02/2015

DISCUSSIONE IL 16/04/2015

SVOLTO IL 16/04/2015

CONCLUSO IL 16/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04693
presentato da
CANI Emanuele
testo di
Martedì 10 febbraio 2015, seduta n. 374

   CANI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il decreto del Ministero dello sviluppo economico del 7 ottobre 2008 impone specifici vincoli di presenza di Poste italiane al fine di garantire la fruibilità e la continuità del servizio, anche nelle realtà territoriali più remote e disagiate;
   il citato decreto, oltre a stabilire le distanze massime dagli uffici postali per percentuali di popolazione residente, nonché l'obbligo di operatività di almeno un ufficio postale nel 96 per cento dei comuni italiani, sancisce, altresì, l'espresso divieto di soppressione di uffici postali presidio unico sul territorio comunale (articolo 2, comma 4);
   la citata disciplina prescinde da valutazioni di tipo economico quando impone a Poste italiane la fruibilità e continuità del servizio e la garanzia della permanenza di presidi unici sul territorio comunale;
   in base all'articolo 2, comma 6, del contratto di programma 2009-2011 tra il Ministero dello sviluppo economico e Poste italiane spa, quest'ultima è tenuta a trasmettere all'AGCOM, all'inizio di ogni anno, l'elenco delle strutture che non garantiscono condizioni di equilibrio economico, unitamente al piano degli interventi per la loro progressiva razionalizzazione corredato della quantificazione dei minori costi;
   l'amministratore delegato di Poste italiane s.p.a., Francesco Caio, in data 5 novembre 2014 è stato ascoltato in audizione alla Commissione industria del Senato sulla situazione del settore postale e sulle prospettive di Poste italiane s.p.a.: in tale sede ha dichiarato che dei 13 mila sportelli in questo momento dislocati sul territorio nazionale, Poste italiane s.p.a. ha avviato una richiesta di autorizzazione per la chiusura di circa 5-6000 sportelli;
   nel 2013 l'Autorità ha avviato, con propria delibera n. 236/13/CONS, un'apposita istruttoria finalizzata a valutare la congruità dei criteri di distribuzione dei punti di accesso. Tale istruttoria si è conclusa con l'adozione di una ulteriore delibera n. 342/14/CONS, da parte dell'Autorità medesima, con la quale la stessa ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto del 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche previsioni di garanzia a tutela degli utenti residenti nelle zone remote del Paese;
   con riguardo specifico all'esigenza di assicurare un'adeguata copertura del territorio nazionale «incluse le situazioni particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane», l'Autorità ha ribadito che occorre richiamarsi ad alcuni dei principi programmatici espressi nelle premesse della direttiva 2008/6/CE che, in particolare, nel considerando n. 19 sottolinea: «le reti postali rurali, in particolare nelle regioni montuose e insulari, svolgono un ruolo importante al fine di integrare gli operatori economici nell'economia nazionale/globale, e al fine di mantenere la coesione sociale e salvaguardare l'occupazione»; inoltre si riconosce che «i punti di accesso ai servizi postali nelle regioni rurali e remote possono inoltre costituire un'importante rete infrastrutturale ai fini dell'accesso universale ai nuovi servizi di comunicazione elettronica»;
   in data 3 febbraio 2015 il sindaco di Carbonia ha ricevuto dal responsabile della filiale di Cagliari di Poste italiane la comunicazione della chiusura dell'ufficio postale di Cortoghiana a decorrere dal 13 aprile 2015. Tale decisione pare all'interrogante infondata e in palese contrasto con i documenti sopracitati;
   in tutta l'isola sono previsti ulteriori riduzioni di sedi nelle località di Turri, Genuri, Tuili, Pauli Arbarei, Nurallao, Ballao, Modolo, Borutta, Esporlatu, Ozieri, Nughedu S. Nicolò, Cheremule Ardara e Romana –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di assicurare che Poste italiane s.p.a. rispetti il vigente contratto di programma, con particolare riguardo all'adempimento degli obblighi derivanti dall'attività e modalità di erogazione del servizio universale postale prescritti dalla vigente normativa. (5-04693)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 16 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-04693

  In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per effetto del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Ciò premesso, per quanto concerne la Regione Sardegna, Poste Italiane ha precisato che rispetto ai 442 uffici postali operativi, di cui 49 attivi in modalità doppio turno, sono stati previsti 2 interventi di chiusura e 14 di rimodulazione delle giornate di apertura.
  Nella Regione sono, inoltre, presenti 223 sportelli automatici (ATM), di cui 215 disponibili 24 ore.
  La società fa inoltre presente che Carbonia, non rientra nella categoria dei comuni qualificati rurali e montani e che, nello stesso, sono presenti 5 uffici postali, di cui uno attivo in modalità doppio turno, e 5 sportelli automatici (ATM).
  Nel Piano degli interventi di razionalizzazione è inserita la sola chiusura dell'ufficio «Cortoghiana», menzionato dall'interrogante.
  In ogni caso, Poste Italiane ha assicurato che tutti gli interventi inseriti nel Piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa sopra menzionata e che l'attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il dialogo avviato con le Istituzioni locali.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione tra Poste Italiane e le Amministrazioni locali. Al riguardo si fa presente che il 6 febbraio 2015 abbiamo inviato una lettera all'amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio e al presidente dell'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni Angelo Cardani per sollecitare un incontro per valutare quanto fosse opportuno fare nel rispettivo ambito di competenza.
  L'incontro si è tenuto al Ministero dello sviluppo economico il 12 febbraio. L'Amministratore Delegato di Poste Italiane – pur ammettendo qualche problema di comunicazione del Piano – ha escluso un impatto occupazionale e una riduzione dei servizi ai cittadini, e ha ribadito che i tagli degli uffici previsti nel 2015 sono compatibili con i criteri fissati dalla delibera Agcom di agosto 2014.
  Tale dichiarazione è stata poi confermata dalla stessa Agcom alla quale spetta verificare il rispetto degli obblighi del piano annuale fissati dal decreto 7 ottobre 2008 sulla distribuzione degli uffici postali sul territorio.
  Tuttavia, su nostra richiesta, Poste Italiane ha accettato di coinvolgere fin da subito Regioni e Comuni (attraverso le rispettive associazioni) nella fase attuativa del piano di razionalizzazione degli uffici postali. In particolare l'azienda si è impegnata a spiegare come servizi innovativi assicureranno la tutela del servizio universale per i cittadini.
  Nel corso dell'incontro abbiamo anche ricordato i termini per la firma tra il Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane del nuovo contratto di programma che riscriverà le regole sul servizio universale.
  La stessa Agcom ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A. e delle quali vengono segnalate puntuali e circostanziate violazioni.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

regione rurale

coesione economica e sociale