ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04687

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 374 del 10/02/2015
Abbinamenti
Atto 5/04676 abbinato in data 01/04/2015
Atto 5/04785 abbinato in data 01/04/2015
Atto 5/04820 abbinato in data 01/04/2015
Atto 5/04821 abbinato in data 01/04/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAPARINI DAVIDE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 10/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 10/02/2015
Stato iter:
01/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/04/2015
Resoconto GIACOMELLI ANTONELLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 01/04/2015
Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 10/02/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/04/2015

DISCUSSIONE IL 01/04/2015

SVOLTO IL 01/04/2015

CONCLUSO IL 01/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04687
presentato da
CAPARINI Davide
testo di
Martedì 10 febbraio 2015, seduta n. 374

   CAPARINI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il processo di razionalizzazione avviato negli ultimi anni dalla società Poste italiane spa ha portato alla chiusura di molti uffici e al ridimensionamento degli orari di apertura degli sportelli, causando notevoli difficoltà nella gestione operativa degli uffici e generando una diminuzione della qualità del servizio fornito alla clientela, argomenti oggetto di atti di sindacato ispettivo a firma dell'interrogante, anche nella passata legislatura;
   Poste italiane sta continuando su questa linea e nel piano di riorganizzazione nazionale si prevede per la Lombardia la riorganizzazione di circa 180 uffici postali dei quali circa 121 soggetti a ridimensionamento e altri 61 a rischio chiusura. Per la provincia di Brescia pare sia prevista la chiusura di circa 10 uffici e l'apertura a giorni alterni per altri 8 – si parla di tre giorni a settimana a fronte delle attuali aperture quotidiane – per un totale di 18 uffici;
   la lista degli uffici postali da chiudere o ridimensionare non è ancora stata ufficialmente diffusa da Poste italiane ma da indiscrezioni di stampa risulta che sedici sportelli postali in provincia di Brescia chiuderanno o saranno aperti solo tre giorni la settimana. In provincia di Brescia chiudono le sedi di Botticino Mattina, Castelletto di Leno, Mazzano, Provezze di Provaglio d'Iseo, Brozzo di Marcheno, Cogno di Piancogno, Cogozzo di Villa Carcina e Magno di Gardone Valtrompia e i cui cittadini dovranno rivolgersi ad altri sportelli di frazioni o comuni vicini. A giorni alterni, invece, saranno aperti quelli di San Martino della Battaglia a Desenzano, San Pancrazio a Palazzolo, Incudine in Valcamonica, ma anche Maderno, Ono San Pietro, Ponte Caffaro a Bagolino, Prestine e Valvestino descritte da Poste italiane come sedi «inefficienti, antieconomiche e che non svolgono un numero sufficiente di operazioni da giustificarne costi di personale e di sede»;
   i servizi postali, in particolare per le famiglie e le imprese, sono fondamentali nello svolgimento di moltissime attività quotidiane, come il pagamento delle utenze, il ritiro del denaro contante da parte dei titolari di conto corrente postale e l'invio di comunicazioni soggette al rispetto perentorio di scadenze, soprattutto quelle di carattere legale;
   con la soppressione di ufficio o del suo ridimensionamento i primi a pagarne le conseguenze saranno gli utenti, soprattutto le categorie più deboli, già disagiati per le criticità che presentano i territori montani nei quali vivono;
   il 4 febbraio 2015 al sindaco del comune di Incudine (provincia di Brescia) è stata notificata da parte di Poste italiane una comunicazione ai sensi della delibera dell'AGCOM n. 342/14/CONS del 26 giugno 2014 per cui a partire dal 13 aprile 2015 sarà modificato l'orario di apertura al pubblico dell'ufficio postale con l'apertura a giorni alterni anziché giornaliera come previsto attualmente, ovvero si procederà alla modifica dell'orario di apertura e si adotterà tale variazione: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8,20 alle ore 13,45; la giustificazione di Poste italiane è nella necessità di adeguare l'offerta all'effettiva domanda dei servizi postali nel territorio di Incudine;
   è evidente che ci sia una reale quanto imprescindibile necessità di orientare la gestione dei servizi alla sostenibilità economica ma a scapito del mantenimento di alcuni presidi, soprattutto in zone periferiche come quelle montane che, anche a causa di questi processi di razionalizzazione, saranno così sempre più soggette all'abbandono ancor più considerato che in base alla delibera dell'AGCOM menzionata nella lettera di Poste italiane, le zone rurali e montane sono meritevoli di specifica considerazione nell'ambito del servizio postale universale. Al fine di garantire un livello di servizio adeguato in tali aree, Poste italiane deve tener conto delle particolari esigenze da garantire ai comuni che si caratterizzano per la natura prevalentemente montana del territorio e per la scarsa densità abitativa;
   l'articolo 2 della delibera AGCOM n. 342/14/CONS intende per «comune montano» i comuni contrassegnati come totalmente montani nel più recente elenco dei comuni italiani pubblicato dall'ISTAT. Il comune di Incudine conta 407 abitanti ed è situato ad una altitudine di 910 metri sul livello del mare ed è qualificato dall'ultimo aggiornamento ISTAT proprio come comune totalmente montano –:
   se non si intendano assumere iniziative affinché tra i 3 giorni determinati ci sia anche il sabato;
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere per garantire che il servizio postale universale in un comune denominato dall'ISTAT come totalmente montano come Incudine si conformi ai principi di appropriatezza e qualità;
   quali iniziative, per quanto di sua competenza, intenda intraprendere al fine di scongiurare la possibile chiusura di uffici postali e/o il ridimensionamento di orario per garantire l'erogazione, in particolar modo in un momento così difficile per l'economia e soprattutto in zone che sono già disagiate a causa della loro posizione territoriale, di un servizio efficiente ai cittadini ed alle attività produttive che operano nella provincia di Brescia.
(5-04687)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 1 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-04687

  In via preliminare, occorre premettere che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare, il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per effetto del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge del 22 dicembre 2011, n. 214.
  Si sono, inoltre, verificati notevoli mutamenti concernenti la concorrenza e l'evoluzione delle esigenze dell'utenza verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  In tale ambito la fornitura del servizio universale presenta problematiche relative a particolari condizioni demografiche e territoriali, caratterizzate da vaste zone di difficile accessibilità ed a scarsa densità abitativa.
  Il Contratto di programma vigente tra il Ministero e Poste Italiane prescrive all'articolo 2, comma 6, che quest'ultima trasmetta all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), con cadenza annuale, l'elenco degli uffici postali e delle strutture di recapito che non garantiscono condizioni di equilibrio economico e, contestualmente, il piano di intervento per la progressiva razionalizzazione della loro gestione.
  L'Autorità, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza, svolge un'attività di valutazione del piano di razionalizzazione della gestione degli uffici postali, al fine di verificarne la conformità ai criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale.
  Su tale aspetto, si evidenzia che l'Agcom con delibera 342/14/CONS recante «Punti di accesso alla rete postale: modifica dei criteri di distribuzione degli uffici di Poste Italiane» ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche garanzie a tutela degli utenti, in particolare per coloro che si avvalgono degli uffici postali ubicati in comunità montane e nelle isole minori.
  Il Contratto di programma, inoltre, consente a Poste Italiane, previo accordo con le autorità locali, di garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  Con particolare riferimento al territorio lombardo, la predetta società ha precisato che, rispetto ai 1.907 uffici postali attualmente operativi, sono previsti 65 interventi di chiusura e 121 interventi di rimodulazione delle giornate di apertura.
  Nella provincia di Brescia, in particolare, a fronte dei 269 uffici postali al momento attivi, sono previsti 9 interventi di chiusura e 7 di rimodulazione oraria.
  Passando ad analizzare nel dettaglio gli uffici menzionati dall'interrogante nei diversi atti presentati, l'Azienda ha evidenziato che nei confronti dell'ufficio postale «Ono San Pietro», presidio unico di comune, è stato previsto un intervento con apertura articolata su tre giorni settimanali.
  In merito all'intervento previsto nei confronti dell'ufficio «Incudine», consistente nell'apertura di due giorni a settimana, la società ha riferito che la misura risulta pienamente rispettosa della normativa sopra menzionata, essendo l'ufficio unico nell'omonimo comune, che ha una popolazione residente inferiore a 500 abitanti, ed essendo presente, ad una distanza inferiore a 3 chilometri, l'ufficio «Monno», nel comune omonimo, aperto tre giorni a settimana.
  Infatti, la menzionata delibera Agcom consente espressamente l'apertura due giorni a settimana di uffici postali presidio unico di comuni con popolazione residente inferiore a 500 abitanti, laddove sia presente entro 3 chilometri un ufficio aperto almeno tre giorni a settimana.
  Analoga è la situazione dell'ufficio postale «Prestine». Anche per quest'ufficio, unico nell'omonimo comune che ha una popolazione inferiore a 500 abitanti, è prevista, nel rispetto della menzionata normativa, un'apertura due giorni a settimana. Ad una distanza inferiore a 3 chilometri è operativo l'ufficio postale «Bienno», nel comune omonimo, aperto sei giorni a settimana.
  Poste Italiane ha evidenziato che è, altresì, prevista una rimodulazione oraria, con apertura 3 giorni a settimana, anche per l'ufficio «Ponte Caffaro», sito nel comune di Bagolino ove – oltre all'ufficio menzionato – si trova anche l'ufficio di «Bagolino», aperto 6 giorni a settimana e dotato di ATM fruibile h 24. In posizione limitrofa all'ufficio «Ponte Caffaro» si trovano gli uffici «Rondone» e «Anfo», aperti 3 giorni a settimana con turno antimeridiano e «Storo», aperto 6 giorni alla settimana, anch'esso con turno antimeridiano.
  Infine è stata prevista la chiusura dell'ufficio «Provezze», ubicato nel comune di Provaglio d'Iseo, non rientrante nella categoria dei comuni qualificati rurali e montani, dove al momento sono operativi due uffici postali: il menzionato «Provezze» e l'omonimo «Provaglio d'Iseo», aperto 6 giorni a settimana.
  Gli uffici limitrofi a «Provezze», tutti aperti 6 giorni a settimana, sono «Camignone», «Provaglio d'Iseo», dotato di un ATM fruibile h. 24, e «Monticelli Brusati».
  Per completezza di informazione la società ha reso noto nella provincia di Brescia sono disponibili 107 ATM di cui 106 operativi h. 24.
  In ogni caso, Poste Italiane ha assicurato che tutti gli interventi inseriti nel Piano risultano essere pienamente rispettosi della normativa sopra menzionata e che l'attuazione degli stessi avverrà solo dopo aver completato il dialogo avviato con le Istituzioni locali.
  Si auspica, quindi, nel rispetto delle esigenze dell'utenza, la massima concertazione tra Poste Italiane e le Amministrazioni locali. Tale impegno è stato, peraltro, evidenziato anche durante l'incontro del 12 febbraio scorso avuto con l'amministratore delegato di Poste Italiane ed il presidente dell'AGCOM.
  A tal fine, ci siamo attivati affinché Poste si impegnasse a discutere il piano di razionalizzazione degli uffici postali con le regioni, con l'Anci e con i comuni interessati anche in riferimento alla scelta relativa alla apertura degli uffici il sabato. Poste si è impegnata in tal senso.
  La tematica della razionalizzazione degli uffici postali è anche oggetto di attenta considerazione nel nuovo Contratto di programma in corso di predisposizione.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sentita al riguardo, ha evidenziato che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto Piano sulla popolazione locale, nonché l'eventuale individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'articolo 5 comma 1 della citata delibera n. 342/14/CONS ha previsto l'obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei comuni interessati almeno 60 giorni prima della data prevista di attuazione dell'intervento.
  La stessa Autorità ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza provvedendo a verificare la legittimità, sotto il profilo della coerenza con la normativa vigente, delle chiusure o delle rimodulazioni orarie degli uffici postali contenute nel piano comunicato da Poste Italiane S.p.A.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio postale

servizio universale

domanda e offerta