ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04662

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: CIPRINI TIZIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/02/2015
Stato iter:
10/02/2015
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2015

RITIRATO IL 10/02/2015

CONCLUSO IL 10/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04662
presentato da
CIPRINI Tiziana
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   CIPRINI e GALLINELLA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   lo stabilimento Perugina Nestlé con sede in Perugia rappresenta una delle più grandi industrie del capoluogo umbro oltre che una azienda «storica» della città di Perugia (la «città del Bacio e del cioccolato») così come le Acciaierie Speciali Terni lo sono per la città di Terni (la «città dell'acciaio»); lo stabilimento della Perugina occupa circa 1.000 dipendenti;
   come si apprende dalla stampa on line (www.umbria24.it del 2 febbraio 2015), «Quello che prima era un timore si trasforma in vero allarme rosso. La situazione allo stabilimento di San Sisto della Nestlé-Perugina viene definita «drammaticamente pesante» dopo che la Rsu è stata informata che le previsioni per l'anno 2015 dei volumi produttivi saranno ulteriormente in calo rispetto all'anno precedente e, per la prima volta nella storia della fabbrica, si assesteranno ben al di sotto delle 25 mila tonnellate. La fabbrica, dunque, «subirà un forte calo di lavoro». «Malgrado i tanti impegni presi dall'azienda – spiega la R.su – con la sottoscrizione del Contratto di solidarietà in termini di mantenimento dei volumi e delle produzioni, la realtà dei fatti ci dice invece che i volumi continueranno a diminuire e che questo comporterà ancora meno ore di lavoro per i lavoratori. Come se non bastasse da voci di corridoio si sussurra che nelle prossime settimane assisteremo allo smantellamento di qualche impianto «storico» della fabbrica, con il rischio certificato di eliminare qualsiasi tentativo di rilancio per i prodotti ad esso legati»;
   il presidente della regione Umbria Catiuscia Marini ha già convocato il responsabile delle relazioni industriali di Nestlé Italia Gianluigi Toja per avere un chiarimento;
   è tuttavia vero che già da quattro anni i dipendenti della Perugina di San Sisto di Perugia, visto l'andamento della produzione e la scarsa reattività della dirigenza dell'azienda, hanno denunciato il rischio di un progressivo smantellamento e perdita della produzione;
   a parere dell'interrogante, se è vero che anche la Perugina soffre della negativa congiuntura economica, è altrettanto vero che il decremento della produzione in termini di quantità prodotte, i mancati investimenti in nuovi prodotti, in tecnologie e in linee di produzioni unitamente alla riduzione della loro varietà, la dismissione di produzioni perché considerate troppo costose o fuori mercato, il disinvestimento di marchi «storici» con la produzione dei famosi e noti cioccolatini «Baci» destinati al mercato francese senza lo storico marchio «Perugina» e senza qualsiasi riferimento allo stabilimento di San Sisto di Perugia (come già denunciato nell'interrogazione n. 4/01801 rimasta priva di risposta), una politica aziendale «timida» e il ricorso «fisiologico» alla cassa integrazione e ai contratti di solidarietà come strumento per sopperire al calo della produzione, rappresentano le cause della crisi dello stabilimento perugino;
   vi è il concreto pericolo che la multinazionale Nestlé, proprietaria dello stabilimento di San Sisto, possa «ridimensionare» o «delocalizzare» l'attività produttiva con immaginabili ricadute economiche e sociali in termini occupazionali in un territorio quale quello umbro già marcatamente colpito dalla crisi industriale in atto;
   è necessario un intervento del Governo che si ponga come interlocutore forte nei confronti della multinazionale, affinché scongiuri il temuto ridimensionamento dello stabilimento di San Sisto con l'effetto di pesanti ricadute in termini di costi sulla collettività –:
   se il Ministro sia a conoscenza della situazione produttiva dello stabilimento della Perugina Nestlé con sede in Perugia e quali siano le intenzioni della dirigenza della Nestlé;
   se non ritenga opportuno aprire un tavolo di confronto a livello nazionale che veda protagonisti le rappresentanze dei lavoratori, l'azienda e le istituzioni locali finalizzato alla individuazione e alla condivisione delle linee guida di un piano industriale che abbia come obiettivi prioritari la salvaguardia dei livelli occupazionali e il potenziamento produttivo dello stabilimento perugino con idonei investimenti così da scongiurare l'ipotesi del temuto ridimensionamento o peggio ancora della «delocalizzazione» della produzione. (5-04662)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

impresa in difficolta'

stabilimento

politica dell'impresa