Legislatura: 17Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Primo firmatario: SCAGLIUSI EMANUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2015 SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2015 GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2015 DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2015 DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2015 SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 05/02/2015
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 05/02/2015
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2015
SCAGLIUSI, MANLIO DI STEFANO, SPADONI, GRANDE, DEL GROSSO, DI BATTISTA e SIBILIA. —
Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
Hassanna Aalia è un attivista saharawi di 26 anni che è stato condannato all'ergastolo da un tribunale marocchino e per tale motivo è dovuto riparare in Spagna, dove, come si evince da un articolo apparso su Il Manifesto del 27 gennaio 2015, pare sia «finito al centro di un inghippo politico e diplomatico che sta mettendo in imbarazzo il Governo spagnolo di Mariano Rajoy»;
il 19 gennaio 2015, infatti, il Ministero dell'interno del Governo spagnolo ha rigettato la sua richiesta di asilo e gli ha notificato un ordine di espulsione dal Paese il che comporterà per Hassanna Aalia, entro 15 giorni, ovvero ai primi di febbraio, il ritorno in Marocco, dove sulla sua testa pende una condanna all'ergastolo;
i fatti che hanno portato alla condanna risalgono peraltro al 2010 quando, tra l'ottobre e il novembre, a Gdeim Izik, nei pressi di Al Aaiun, principale città del Sahara Occidentale, territorio conteso tra Fronte Polisario e Marocco, occupato e amministrato da quest'ultimo da quasi quarant'anni, era stato eretto un accampamento chiamato il «campo della dignità» per protestare contro le restrizioni e le continue violazioni subite dal popolo saharawi, il peggioramento delle condizioni di vita, l'aumento della disoccupazione e lo stallo dei negoziati patrocinati dall'Onu dopo il cessate-il-fuoco siglato dai due contendenti nel 1991;
la pacifica protesta messa in atto dai saharawi fu messa a tacere all'alba dell'8 novembre quando le forze speciali dell'esercito marocchino misero a ferro e fuoco l'accampamento, reprimendo nel sangue la protesta. Due morti accertati tra i saharawi, 11 gli agenti uccisi secondo le autorità marocchine. Accuse pesanti, anche se non suffragate da prove tangibili;
ne seguì un lungo processo al termine del quale, nel febbraio del 2013, il tribunale militare di Rabat punì con pene durissime i 24 imputati saharawi con 9 ergastoli e 13 condanne dai venti ai trent'anni, solo due scarcerazioni;
è arrivata immediatamente la risposta di solidarietà da parte dell'associazionismo pro-saharawi in Spagna con varie manifestazioni organizzate in tutto il Paese. Tra l'altro, la più imponente, supportata da circa un centinaio di organizzazioni, ha avuto luogo il 31 gennaio 2015 a Bilbao. Migliaia le firme raccolte da una petizione per domandare al Governo Rajoy che venga concesso l'asilo all'attivista il quale ha sempre affermato che: «...l'unica cosa che abbiamo fatto è prendere parte a una manifestazione, assieme ad altre 25 mila persone, per rivendicare la nostra terra, occupata da quarant'anni da un Paese usurpatore» –:
se e quali iniziative intenda adottare per far recedere il Governo spagnolo dalla rischiosa decisione di rimandare in Marocco l'attivista saharawi soprattutto in considerazione della pesante e sproporzionata condanna che lo attende. (5-04661)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):asilo politico
giurisdizione militare
condizioni di vita