ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04651

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: MATARRESE SALVATORE
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 04/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAMBRUOSO STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 04/02/2015
VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 04/02/2015
VITELLI PAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 04/02/2015
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 04/02/2015
VECCHIO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 04/02/2015
CAUSIN ANDREA AREA POPOLARE (NCD-UDC) 04/02/2015
PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO 04/02/2015
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 04/02/2015
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/02/2015
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 12/02/2015
Stato iter:
23/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/04/2015
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 23/04/2015
Resoconto PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 12/02/2015

DISCUSSIONE IL 23/04/2015

SVOLTO IL 23/04/2015

CONCLUSO IL 23/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04651
presentato da
MATARRESE Salvatore
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   MATARRESE, DAMBRUOSO, VARGIU, VITELLI, D'AGOSTINO, VECCHIO, CAUSIN, PIEPOLI e PELLEGRINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato dalla stampa, la tratta ferroviaria della dorsale Adriatica da Ancona a Bari risulterebbe non essere stata inserita nell'ambito del corridoio di trasporto transeuropeo Scandinavia-Mediterraneo (ScanMed);
   da notizie di stampa si evince che, su istanza della regione Puglia, il Governo avrebbe chiesto all'Unione europea «... di utilizzare parte dei fondi CEF (oltre 25 miliardi di euro) per ricucire la frattura tra Ancona e Bari che interrompe, dal lato adriatico, il Corridoio Scandinavo Mediterraneo (...)»;
   la predetta richiesta non risulterebbe essere stata accolta in quanto la Commissione europea, in una relazione tecnica, avrebbe comunicato che «...la linea ferroviaria adriatica che collega Ancona, Pescara, Foggia, con Bari e infine Taranto, ... non può entrare a far parte del corridoio di trasporto transeuropeo Scandinavia-Mediterraneo (ScanMed)...»;
   secondo quanto riportato dalla stampa sembrerebbe che, in merito, la Commissione europea avrebbe evidenziato che «...il piano prescelto non può essere modificato in questa fase e che gli Stati membri sono d'accordo nel rispettare questo principio, in particolare la Germania, il cui ministero dei trasporti ha precisato che non avrebbe accettato di aggiungere altre linee ferroviarie al piano dei corridoi già previsto, anche se finalizzate al solo servizio merci...»;
   secondo quanto riportato nell'analisi tecnica pubblicata dalla Commissione Europea «...RFI ha cercato di far inserire sia questa sia il collegamento fra Gioia Tauro e Taranto, allo scopo di rimuovere due importanti colli di bottiglia della rete ferroviaria italiana. L'ammodernamento di queste linee è considerato necessario per far circolare le merci a causa dei costi elevati per ammodernare il collegamento fra Bologna e Bari via Firenze-Roma-Napoli...»;
   il collegamento ferroviario dell'intera tratta della dorsale adriatica, compreso quello tra Ancona e Bari, ai porti di Taranto e Gioia Tauro, per il trasporto in alta capacità e la circolazione delle merci in container su carri ferroviari in tempi di percorrenza competitivi, è di fondamentale importanza sia per i porti che per le economie dei rispettivi territori –:
   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero;
   se il Governo non intenda riferirsi alla Commissione europea affinché possa riconsiderare l'opportunità di inserire la tratta ferroviaria Ancona-Bari nell'ambito del corridoio di trasporto transeuropeo Scandinavia Mediterraneo (ScanMed) sia in considerazione dell'elevato costo che si avrebbe per ammodernare il collegamento tra Bologna e Bari via Firenze-Roma-Napoli, così come evidenziato dalla stessa RFI, sia per l'ulteriore considerazione relativa alla grande importanza che riveste nel panorama del trasporto merci in Europa il collegamento dei porti di Gioia Tauro e Taranto tramite la dorsale adriatica (che ricomprende la tratta ferroviaria tra Ancona e Bari) per il trasporto in Alta Capacità dei container su carri merci. (5-04651)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-04651

  Nell'ambito del processo di co-decisione sui nuovi regolamenti relativi alle reti TEN-T, il MIT si è fatto promotore di numerose iniziative volte a sostenere l'estensione del Corridoio Baltico-Adriatico verso sud, lungo la costa adriatica.
  Ha infatti chiesto l'inclusione della linea ferroviaria adriatica nella rete centrale (Core Network) per il suo significato di raccordo del sistema portuale e di complementarietà nei flussi di trasporto merci tra nord e sud, lungo la dorsale adriatica, per favorire la piena integrazione delle regioni adriatiche nel Corridoio e la circolazione delle merci nella suddetta rete.
  In questo intento, sono stati conseguiti parziali successi; infatti, ad oggi, la sezione compresa tra Trieste e Ravenna, in quanto parte del Corridoio Baltico-Adriatico, appartiene alla Rete centrale, come le sezioni ferroviarie Bologna-Ancona e Napoli-Bari-Taranto che fanno parte del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo. Per contro, la sezione a sud di Ancona fino a Foggia risulta compresa nella Rete globale (Comprehensive network), così come la sezione da Bari fino a Lecce.
  Il tema dell'inclusione dell'intero tracciato della linea costiera adriatica è stato affrontato in numerose occasioni, a partire dall'incontro bilaterale del 6 maggio 2011 a Bruxelles. L'istanza è stata poi avanzata nell'ambito di successivi incontri bilaterali con la Commissione europea, nelle riunioni presso il Consiglio europeo UE, nonché in occasione del Consiglio Trasporti e Telecomunicazioni del 7 giugno 2012. L'esito del negoziato non ha permesso di ottenere l'inserimento per intero della linea ferroviaria adriatica nella Rete centrale, in quanto la rigorosa metodologia europea non consente la connessione di nodi prioritari all'interno della Rete centrale mediante rami di rete che presentino tracciati paralleli tra di loro, come avviene, nel caso di specie, tra la dorsale centrale AV/AC e la linea adriatica; inoltre, la linea ferroviaria adriatica non risulta compresa nella Rete Core.
  L'inclusione della Linea adriatica nella Rete centrale e, nello specifico, della sezione Ancona-Foggia, avrebbe quindi determinato, per il criterio sopra detto, l'esclusione della sezione trasversale Bari-Napoli che collega il nodo di Bari alla dorsale centrale e che appartiene al corridoio prioritario Scandinavia-Mediterraneo e quindi alla Rete Core.
  La sezione Bari-Lecce, invece, in quanto connessione di un nodo Core (Bari) con un nodo non avente le caratteristiche di nodo prioritario (Lecce), non è includibile nella Rete centrale e conseguentemente in un Corridoio prioritario. Ciò detto, la Commissione europea ha poi deliberato di estendere il corridoio Scandinavia-Mediterraneo sia verso Ancona, attraverso il collegamento con Bologna, che verso Taranto, attraverso il collegamento con Bari e, per quanto riguarda il versante tirrenico, ha esteso il medesimo corridoio verso i porti di La Spezia e di Livorno, attraverso il nodo di Firenze.
  Nonostante, quindi, la dorsale adriatica non risulti per intero nella Rete TEN-T Core e non risulti ricompresa in alcuna sezione dei quattro corridoi prioritari che attraversano l'Italia, si può affermare che i porti italiani prioritari che si affacciano sulla costa adriatica sono tutti raccordati ai predetti corridoi e precisamente: Trieste, Venezia e Ravenna tramite il Corridoio Baltico-Adriatico, Ancona, Napoli, Gioia Tauro, Bari e Taranto tramite il Corridoio Scandinavia-Mediterraneo.
  In conclusione, rispetto all'intero tracciato della linea adriatica, le sezioni comprese tra Ancona e Foggia e tra Bari e Lecce risultano ad oggi inserite nella Rete TEN-T Comprehensive (Rete globale), e pertanto possono concorrere all'ottenimento di contributi comunitari, sia pure nella misura del 5 per cento dei fondi disponibili, nonché all'utilizzo degli strumenti innovativi finanziari, quali i project bond.
  Una strategia di crescita dei distretti produttivi consente, infatti, una maggiore articolazione fra i diversi strumenti d'intervento a disposizione dell'Unione europea, al di là dei meri stanziamenti destinati alla politica di coesione. Questo vale, in particolare, per la Banca europea per gli investimenti (BEI), che, con le opportune garanzie, si può anche aprire a realtà regionali e, soprattutto, macro-regionali.
  Cionondimeno, si darà seguito all'intento di promuovere l'inserimento delle sezioni mancanti, utilizzando le opportunità offerte dai regolamenti TEN-T, che lasciano aperta la possibilità di effettuare periodiche revisioni, di cui la prima, per la Rete Core, è fissata al momento al 2023.
  Si fa presente che l'attuale Programmazione 2014-2020 a livello europeo ha aperto un nuovo capitolo nella cooperazione territoriale e rappresenta, altresì, un'opportunità da cogliere prontamente. Seppur, infatti, la dotazione finanziaria del CEF sia presumibilmente in procinto di essere ridotta di 3,3 miliardi di euro, l'Italia ritiene ci siano ancora le condizioni per realizzare una rete prioritaria che rispetti gli ambiziosi requisiti indicati nelle Guidelines e nel CEF.
  Esistono, quindi, le premesse affinché la programmazione europea dell'attuale programma quadro assicuri il sostegno finanziario agli interventi che saranno ritenuti compatibili con l'attuale situazione di bilancio e che siano volti a dare attuazione alle potenzialità espresse dal sistema portuale e interportuale adriatico-ionico, il quale svolge un ruolo importante per l'approvvigionamento e l'accesso ai mercati esteri, non solo delle regioni che affacciano sul Mare Adriatico ma di tutto il Mediterraneo e del Medio Oriente. Inoltre, il tema della cooperazione tra le regioni adriatiche si è posto all'attenzione del MIT sin dagli anni ’90, quando fu costituita l'Iniziativa Adriatico-Ionica tra l'Italia e i paesi dei Balcani occidentali.
  Senza dubbio, è stato con l'avvento dell'approccio macro-regionale, sviluppato nel corso degli ultimi anni, che la cooperazione economica e culturale ha acquistato un notevole rilievo, soprattutto grazie all'impegno profuso dalle regioni adriatiche italiane, che hanno mostrato di credere nelle opportunità offerte dalla mutata realtà geopolitica dei Balcani occidentali alla fine degli anni ’90.
  In questa prospettiva, i progetti di cooperazione territoriale, sostenuti anche dalla politica di coesione europea, rappresentano una opportunità imperdibile per recuperare le differenze e gli squilibri ancora esistenti tra le diverse regioni del Paese e per accompagnare la politica di ripresa economica e di crescita dell'occupazione.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete ferroviaria

trasporto ferroviario

trasporto merci