ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04643

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: RICCIATTI LARA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 03/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/02/2015
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/02/2015
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/02/2015
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 07/04/2015


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 03/02/2015
Stato iter:
08/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 08/04/2015
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 08/04/2015
Resoconto ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/04/2015

DISCUSSIONE IL 08/04/2015

SVOLTO IL 08/04/2015

CONCLUSO IL 08/04/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04643
presentato da
RICCIATTI Lara
testo presentato
Giovedì 5 febbraio 2015
modificato
Mercoledì 8 aprile 2015, seduta n. 404

   RICCIATTI, FRANCO BORDO, NICCHI, ZACCAGNINI, ZARATTI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
in data 26 gennaio 2015 l'agenzia di stampa Ansa ha battuto la notizia di una operazione condotta dalla Guardia di finanza di Macerata denominata «China Factory»;
i militari hanno individuato la contraffazione di 200 mila borse prodotte in Cina e venduti con l'etichetta made in Italy, nonché una evasione fiscale di 20 milioni di euro e violazioni all'iva per 5,5 milioni di euro;
l'indagine ha anche portato alla luce una evasione dei dazi doganali per circa 300 mila euro e violazioni alla normativa antiriciclaggio per 3,5 milioni;
l'Ansa riporta la ricostruzione del sistema di contraffazione/evasione che ha visto come dominus dell'operazione degli imprenditori italiani. In particolare si legge nell'agenzia secondo l'accusa, gli italiani acquistavano beni da imprenditori cinesi senza che venisse emessa fattura, oppure li importavano dalla Cina dichiarando in Dogana un valore inferiore alla somma effettivamente pagata, in modo da evadere dazi doganali e Iva. Gli articoli di pelletteria acquistati o importati (prevalentemente borse, borse da viaggio, zainetti, cinture di fattura cinese ma anche indiana), venivano poi venduti come prodotti Made in Italy, con etichette italiane;
da quanto riportato emerge un meccanismo tutto sommato semplice e alla portata di molti, che mette in luce ancora una volta le carenze dei sistemi di controllo e anti contraffazione, non solo all'estero ma anche in Italia, a tutela del made in Italy –:
quali iniziative, anche di carattere normativo, i Ministri interrogati stiano adottando, o intendano adottare, per rendere più stringenti le tutele del made in Italy;
considerato che in data 7 luglio 2014 la Camera dei deputati ha discusso ed approvato alcune mozioni relative ad «iniziative per la tutela del made in Italy, tra le quali la mozione Fratoianni ed altri n. 1-00525, che impegnava il Governo ad adottare con urgenza una serie di provvedimenti volti ad aumentare gli strumenti di tutela e promozione del made in Italy, come e in che tempi il Governo intenda dare attuazione agli impegni assunti.
(5-04643)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 8 aprile 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-04643

  Oltre a quanto ho già riferito nelle precedente risposta all'atto n. 5-04267 sugli interventi normativi di modifica delle disposizioni normative riguardanti l'indicazione di origine dei prodotti a tutela del made in Italy, e sulla rilevanza che tale proposta ha per la tutela dello stesso, mi soffermerò, più in particolare, sul fenomeno della contraffazione.
  Preliminarmente, evidenzio che tale evento negativo è controllato dalla criminalità organizzata ed è esteso a tutti i settori produttivi; esso è, inoltre, caratterizzato da una specializzazione territoriale e da una notevole capacità di adattamento alle mutevoli esigenze del mercato. Da tale fenomeno scaturiscono rilevanti conseguenze sul piano economico e sociale e conseguentemente la necessità di individuare efficaci pratiche di contrasto.
  A questo scopo, presso il Ministero è stato costituito il CNAC (Consiglio Nazionale Anticontraffazione), che riunisce tutti gli operatori del sistema anticontraffazione.
  Il Consiglio, istituito con la legge 23 luglio 2009 n. 99, operativo dal 2011, è l'organismo interministeriale con funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento strategico delle iniziative intraprese da ogni Amministrazione in materia di lotta alla contraffazione. Vi partecipano undici Ministeri, oltre allo sviluppo economico, il Ministero dell'economia e delle finanze, degli affari esteri, della difesa, delle politiche agricole alimentari e forestali, dell'interno, della giustizia, dei beni e delle attività culturali, del lavoro e delle politiche sociali, della salute, della funzione pubblica e l'ANCI, l'Associazione nazionale dei comuni italiani.
  Il Consiglio ha predisposto un piano nazionale anticontraffazione e indicato gli indirizzi per orientare e migliorare anche l'azione delle Amministrazioni. Il Piano ha individuato sei ambiti prioritari in materia di lotta alla contraffazione: comunicazione, informazione e formazione destinate ai consumatori; rafforzamento dei presidi territoriali; lotta alla contraffazione via internet; formazione alle imprese in tutela della proprietà industriale; tutela del made in Italy dai fenomeni di usurpazione all'estero.
  Il 25 novembre dello scorso anno, si è tenuta a Roma una riunione dei Consigli Nazionali Anticontraffazione CNAC EUMED; nel corso della stessa i rappresentanti dei Governi di Algeria, Bulgaria, Croazia, Egitto, Francia, Grecia, Giordania, Italia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia e Spagna hanno firmato un nuovo documento d'intesa, la «Carta di Roma per il rafforzamento della lotta alla contraffazione», dando ulteriore impulso alle politiche e alle azioni anticontraffazione.
  La «Dichiarazione di Roma» mira al rafforzamento, nell'ambito di ciascun Paese, del coordinamento tra Autorità pubbliche e private, attraverso la creazione ed il mantenimento di Comitati Nazionali Anticontraffazione (sul modello del Consiglio Nazionale Anticontraffazione italiano e del Comitato Nazionale Anticontraffazione francese) e al miglioramento del raccordo tra di essi.
  Ciò avverrà rafforzando la collaborazione internazionale nel campo:
   dei diritti di proprietà intellettuale, al fine di rafforzare la capacità, la tempestività e l'efficacia delle autorità;
   della lotta alla contraffazione on line, per ottenere informazioni su questo fenomeno in rapida e continua evoluzione;
   della comunicazione/informazione/educazione, rivolta ai consumatori, ai produttori ed alle istituzioni, al fine di aumentare la consapevolezza dei problemi collegati alla contraffazione;
   della formazione del personale, che si occupa della lotta alla contraffazione;
   delle strutture legislative ed istituzionali, per la promozione di scambi di conoscenze e informazioni sul sistema legale nazionale, sui rispettivi Piani Nazionali Anti-Contraffazione e le relative attuazioni.

  Per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati nella «Dichiarazione di Roma», i Paesi partecipanti hanno concordato di creare una Rete (li Comitati Nazionali Anticontraffazione (Rete CNAC EUMED). Hanno inoltre concordato di identificare in ogni Paese un focal point che faccia da facilitatore nei confronti delle proprie autorità nazionali nel caso giunga ad esso, da parte delle autorità di altri Paesi Firmatari, la segnalazione di casi di contraffazione per la risoluzione dei quali è necessario il coinvolgimento delle autorità nazionali.
  Inoltre, su base di alcune proposte avanzate dal Consiglio Nazionale Anticontraffazione, è stata definita una proposta di «Legge Speciale Expo» per la tutela dei segni distintivi collegati all'Esposizione Universale, che si terrà a Milano da maggio ad ottobre di quest'anno.
  È stato deciso, anche, il varo di una norma, anch'essa formalizzata, per incentivare l'adozione dei marchi collettivi di fonte privata gestiti in forma consortile o equivalente con lo scopo di valorizzare e rendere riconoscibile l'eccellenza dei prodotti italiani sui mercati esteri. Nell'ambito del rafforzamento territoriale, è stato proposto ancora un ulteriore intervento al fine di rendere effettiva l'applicazione delle sanzioni nei confronti degli acquirenti consapevoli di prodotti contraffatti.
  Ricordo che è stata posta in essere un'apposita convenzione stipulata (in data 6 dicembre 2013), con la quale il MiSE ha affidato all'ICE – Agenzia la costituzione di quattro desk per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e di assistenza per gli ostacoli al commercio.
  I desk sono entrati in funzione, a maggio dello scorso anno, presso gli Uffici dell'ICE-Agenzia di Pechino, Mosca, Istanbul e New York.
  Le sedi sono state individuate sulla base della rilevanza commerciale del mercato e della diffusione del fenomeno della contraffazione, oltreché della particolare difficoltà di accesso al mercato stesso. Il personale incaricato ha il compito di prestare assistenza ad aziende e associazioni italiane sulle problematiche e criticità specifiche sia della contraffazione che della tutela dei marchi.
  Il contatto diretto con importatori e distributori di prodotti italiani permetterà di monitorare gli aspetti di maggiore interesse per le imprese italiane.
  In aggiunta a quanto riportato, gli uffici competenti del MiSE, nel quadro delle sue attività istituzionali, hanno avviato, dallo scorso anno, in collaborazione con Unioncamere, un altro progetto, complementare a quello sopra enunciato, volto a fornire, con l'ausilio di suoi funzionari qualificati, un servizio di informazione, supporto e orientamento alle imprese italiane all'estero in materia di tutela della proprietà industriale e lotta alla contraffazione. Tale servizio è fornito, per il momento, nei paesi Brasile (San Paolo) e Marocco (Casablanca), che sono considerati mercati di prioritario e prevalente intervento a sostegno del nostro sistema imprenditoriale, con il supporto della rete delle Camere di commercio italiane all'estero.
  Infine, il Ministero con i propri uffici, assiste di continuo le imprese italiane fornendo orientamento ed informazioni sui mercati esteri. A tale scopo, ha attivato due servizi: uno «sportello informativo» gratuito presso la propria sede, svolto con la collaborazione di esperti volontari iscritti all'Ordine dei consulenti in proprietà industriale e propri funzionari, con il quale si forniscono informazioni preventive sulla protezione dei diritti di proprietà industriale in Cina, in Russia e in Brasile; l'altro attraverso la «Linea diretta anticontraffazione», per consentire anche l'attivazione di procedure di contrasto a livello internazionale, nell'ambito dei rapporti di collaborazione con le competenti istituzioni straniere. Tale servizio è operato da personale specializzato della Guardia di Finanza, distaccato presso il Ministero dello sviluppo economico, che riceve e valuta le segnalazioni pervenute ed è in diretto collegamento, per eventuali seguiti di rispettiva competenza, con le istituzioni nazionali (Nuclei Speciali della Guardia di Finanza e Servizio Antifrode dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) e internazionali.
  Infine, fornisco alcune informazioni sui sequestri effettuati in Italia di prodotti contraffatti, da parte dall'Agenzia delle Dogane e dalla Guardia di Finanza nel periodo 2008-2013 essi ammontano a circa 335 milioni, per un valore stimato di quasi 3,8 miliardi di euro.
  Attraverso la banca dati IPERICO (Intellectual Property Elahorated Report of the Investigation on Counterfeiting), nell'ambito di un'attività di monitoraggio del fenomeno in maniera integrata e globale, i dati sulle attività di contrasto vengono raccolti e armonizzati dai diversi corpi preposti (Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizie locali), anche con riferimento alle diverse tipologie di illeciti, che vanno dalla contraffazione alla pirateria, dalla violazione in materia di made in Italy, alla normativa sulla sicurezza dei prodotti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

denominazione di origine

etichettatura

contraffazione