ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04629

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: FIORIO MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/02/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 02/02/2015
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04629
presentato da
FIORIO Massimo
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   FIORIO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   sono presenti ad oggi nel nostro Paese quattro zuccherifici operativi, a servizio di circa 60 mila ettari coltivati a bietole, con una quota di produzione superiore a 500 mila tonnellate;
   l'intero comparto bieticolo-saccarifero italiano, dopo la riforma del 2005, sta attraversando da anni gravi difficoltà causate prevalentemente da una consistente riduzione del prezzo dello zucchero grezzo;
   tali criticità saranno inevitabilmente aggravate dal termine delle «quote zucchero» previste per il 30 settembre del 2017 (stabilita dal regolamento UE n. 1308/2013) e dalla conseguente liberalizzazione del settore prevista per il 2018;
   secondo le associazioni di categoria, in soli tre anni e nonostante gli investimenti fatti che ammontano a circa 200 milioni di euro, l'intera filiera bieticolo- saccarifera italiana potrebbe cessare di esistere e la materia prima verrebbe importata direttamente dall'estero;
   allarmi in questo senso sono stati lanciati anche da autorevoli istituzioni internazionali come la Fao. Per la Food and Agriculture Organization of the United Nations i prezzi dello zucchero hanno registrato infatti una diminuzione negli ultimi due anni di quasi il 40 per cento. Il rischio concreto è che si registri un abbandono dell'intero settore in vaste aree dell'Unione tradizionalmente legate alla bieticoltura, senza possibilità di adeguate soluzioni alternative;
   la coltivazione della barbabietola è infatti fondamentale per garantire la rotazione agraria ed il pieno rispetto delle migliori pratiche ambientali;
   in una recente audizione al Senato, alcune associazioni di categoria, hanno sollecitato la necessità di urgenti interventi strutturali, a livello nazionale e comunitario, per impedire di «disperdere una capacità produttiva importante per l'economia e l'occupazione nazionali», per assicurare la continuità della produzione garantita dalla certificazione «zucchero 100 per cento italiano» e per sostenere la «crescita delle capacità imprenditoriali degli agricoltori»;
   va aggiunto, in questo contesto, che non sono stati ancora erogati, al settore, gli aiuti nazionali degli anni 2009 e 2010 per complessivi 51 milioni di euro;
   nonostante le promesse del Governo (anche alla luce della risposta alla interrogazione n. 5/04312 presentata alla Camera dei deputati) nessuna risorsa specifica per il comparto è stata stanziata nella legge di stabilità 2015;
   comunque il Governo ed i Ministeri competenti hanno spesso annunciato, anche in sede parlamentare, l'attenzione verso il settore bieticolo-saccarifero. Nello specifico il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali:
    nella risposta alla interpellanza urgente n. 2-00634 (alla Camera dei deputati il 18 luglio 2014) ha annunciato che «con riferimento alla PAC 2015-2020, lo stanziamento previsto come aiuto accoppiato, che era una facoltà dello Stato membro di poter individuare e decidere su quale produzione individuare appunto l'aiuto accoppiato, ai sensi dell'articolo 52 del regolamento (UE) n. 1307/2013, da molti giudicato insufficiente, potrà essere certamente rivisto, in funzione dell'andamento di mercato e già in occasione della prevista revisione. La politica agricola comune dà facoltà agli Stati membri di poter rivedere a metà periodo. Nel 2016 già ci sarà una prima revisione del periodo. Quindi, nonostante lo stanziamento, ritenuto da molti insufficiente, potremo verificarlo, però, visto l'andamento del mercato, nel 2016 nella revisione di medio periodo»;
    nella risposta alla interrogazione a risposta immediata in Commissione n. 5-04312 (alla Camera dei deputati il 18 dicembre 2014) ha «confermato l'impegno al completamento del finanziamento degli aiuti nazionali, per un importo di 46 milioni di euro» ed ha annunciato che il «Ministro Martina, già nel mese di settembre, ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri di convocare il Comitato interministeriale bieticolo-saccarifero, istituito ai sensi dell'articolo 2 della legge 11 marzo 2006, n. 81, al fine di definire le misure di intervento a supporto del settore, in vista della cessazione del regime comunitario delle quote di produzione zucchero. La riunione del Comitato dovrebbe tenersi nel prossimo mese di gennaio;
   il Governo italiano, con un recente documento ufficiale, «ha invitato la Commissione Europea ad avviare da subito un dibattito ad “alto livello”» per «esaminare la situazione attuale e futura del settore saccarifero in Europa. L'obiettivo: valutare eventuali misure straordinarie da adottare per assicurare una transizione senza problemi in vista della fine del sistema della quote nel 2017». Nel documento l'Italia sottolinea che, in un recente studio della Commissione europea sulle prospettive e sul reddito dei mercati agricoli dal 2013 al 2023, i prezzi dello zucchero dell'Unione europea potrebbero cadere a 408 euro la tonnellata con la fine delle quote per il settore. La situazione del comparto bieticolo-saccarifero è tale che «il settore dello zucchero non avrà più la possibilità di concedere un prezzo sostenibile alle barbabietole con il rischio di non poter fornire le fabbriche della materia prima necessaria per operare in modo competitivo». Nel documento inviato al Consiglio dell'Unione europea, l'Italia sottolinea anche «l'eccezionale disponibilità di zucchero sul mercato europeo, con scorte elevate e un record di produzione» che rende necessaria l'individuazione di «adeguati sbocchi commerciali» in una situazione di mercato che «sta causando un forte impatto sulla redditività delle imprese saccarifere con rischi per l'intera filiera: sia per i produttori di barbabietole da zucchero che per le aziende, con forti danni anche per l'occupazione diretta e indiretta»;
   il 26 gennaio 2015 il sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali Giuseppe Castiglione, intervenendo a Bruxelles al Consiglio dei ministri dell'agricoltura e della pesca dell'Unione europea, ha dichiarato che il settore dello zucchero versa in una grave crisi ed ha richiesto all'Unione europea l'istituzione di un tavolo di confronto di esperti di alto livello «per affrontare il calo del prezzo del prodotto e quindi la crisi dei nostri produttori», dal momento «l'intervento che abbiamo fatto in sede di politica agricola comune (Pac) con il contributo all'aiuto accoppiato (l'aiuto legato alla produzione effettiva) è risibile rispetto ad un'emergenza vera»;
   nello stesso Consiglio dei Ministri dell'agricoltura del 26 gennaio 2015, è stata condivisa la creazione di un gruppo di esperti con il compito di monitorare la situazione e di individuare le misure necessarie per mitigare l'impatto della crisi –:
   con quali iniziative ufficiali il Governo intenda dar seguito alla comunicazione inviata alla Commissione europea per istituire un dibattito «ad alto livello» per contrastare la crisi del comparto bieticolo-saccarifero, soprattutto in previsione dal termine delle «quote zucchero» previste per il 30 settembre del 2017 ed, in particolare, se il Governo intenda essere protagonista e svolgere funzioni di coordinamento nell'ambito del «gruppo di esperti» che si verrà a creare nei prossimi mesi per monitorare le dinamiche settoriali ed individuare percorsi necessari a mitigare la crisi e a gestire il mercato in vista della fine del sistema delle quote produttive;
   se il Governo, proprio in vista della liberalizzazione del settore bieticolo-saccarifero, non ritenga utile promuovere, nel rispetto delle norme e degli indirizzi comunitari, la costituzione di un fondo specifico europeo, finalizzato a sostenere la tenuta produttiva ed economica del comparto, oltre ad una eventuale parziale riconversione;
   se il Governo, così come stabilito dalla relazione di applicazione dell'articolo 52 del regolamento (UE) 1307/2013 e, più in generale, dalle disposizioni comunitarie sul sostegno accoppiato facoltativo di cui all'articolo 53, paragrafo 6, del citato regolamento (UE) 1307/2013, non ritenga in vista della possibile revisione del regime prevista per l'esercizio finanziario 2017, di aumentare «lo stanziamento previsto come aiuto accoppiato»;
   quando verranno erogati gli aiuti nazionali degli anni 2009 e 2010, citati in premessa, che ammontano a 51 milioni di euro;
   quando verrà convocato il Comitato interministeriale bieticolo-saccarifero, istituito ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge n. 2 del 2006 convertito, con modificazioni, della legge 11 marzo 2006, n. 8. (5-04629)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prezzo agricolo

politica agricola comune

aiuto di Stato