ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04606

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: RUSSO PAOLO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 28/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SARRO CARLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/01/2015
PETRENGA GIOVANNA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/01/2015
DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/01/2015
CASTIELLO GIUSEPPINA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/01/2015
FAENZI MONICA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/01/2015
PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 28/01/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO 28/01/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 17/04/2015
Stato iter:
18/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/06/2015
Resoconto D'ONGHIA ANGELA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 18/06/2015
Resoconto RUSSO PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 05/02/2015

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 17/04/2015

DISCUSSIONE IL 18/06/2015

SVOLTO IL 18/06/2015

CONCLUSO IL 18/06/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04606
presentato da
RUSSO Paolo
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   RUSSO, SARRO, PETRENGA, FABRIZIO DI STEFANO, CASTIELLO, FAENZI e PALMIERI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   l'entrata in vigore della legge n. 56 del 2014 (cosiddetta «legge Delrio») oltre a comportare notevoli cambiamenti per le province italiane, rischia di mettere in serio pericolo l'esistenza di tutte le strutture e i servizi culturali sino ad ora di competenza provinciale. Infatti, l'articolo 1, comma 85, della legge n. 56 del 2014, non menziona la gestione dei beni culturali tra le competenze delle nuove province; la responsabilità sulla gestione di tali beni viene, quindi, rimandata ad altri enti – regioni e comuni in primis – che sono dunque chiamati ad occuparsi delle loro attività, a farsi carico del relativo personale a provvedere al loro finanziamento;
   ad oggi sono pochissime le amministrazioni che hanno adottato provvedimenti in materia, e nella maggior parte dei casi questo sta avvenendo senza coinvolgere gli enti direttamente interessati al trasferimento di competenze;
   riguardo la gestione di questi siti, risulta una preoccupante mancanza di chiarezza a tutti i livelli, soprattutto in merito alle risorse finanziarie a disposizione, che potrebbe tradursi in un drastico ridimensionamento di attività e servizi, o peggio ancora, in una chiusura di musei, biblioteche, reti e sistemi territoriali di interesse intellettuale e formativo: un pericolo enorme per il nostro patrimonio culturale;
   la riforma delle province, operata con la legge n. 56 del 2014, rischia così di diventare un'arma pericolosissima su quanto di più prezioso abbiamo nel nostro Paese, sul lavoro di migliaia di operatori e professionisti culturali, sulle esigenze di centinaia di migliaia di utenti, cittadini e turisti, su presìdi di civiltà sul territorio e, soprattutto, su progetti e realtà costruite nel corso di decenni;
   è dunque importante che venga tutelato il lavoro svolto sino ad ora dalle Province, garantendo l'apertura, la continuità, la qualità dei servizi e la loro preziosa attività in materia di beni culturali, e che si provveda alla tutela e alla conservazione degli edifici che li ospitano, attraverso la garanzia di funzionamento delle tante reti e sistemi che gravitano attorno ad essi, portando avanti servizi diffusi sul territorio;
   è necessario, altresì, che vengano salvaguardate le competenze di centinaia di operatori culturali, senza disperderne le professionalità in altri incarichi e funzioni, e che si possa procedere all'ottimizzazione della gestione finanziaria di questi istituti senza effettuare tagli lineari ma attraverso un'azione di trasparenza, razionalizzazione delle spese e valorizzazione del merito;
   è fondamentale inoltre offrire continuità ai progetti europei e agli accordi nazionali e internazionali che questi istituti culturali hanno in essere, tutelando gli investimenti pubblici e privati degli ultimi anni;
   a tal fine è, altresì, doveroso che gli enti e le istituzioni chiamati a decidere sulla gestione dei beni culturali delle nuove Province riformate non effettuino valutazioni politiche ma tecniche, all'interno di una visione il più possibile strategica e condivisa; per questo, nel processo di riassegnazione delle competenze, è necessario coinvolgere tutti gli enti interessati nonché i rappresentanti delle principali associazioni professionali della cultura –:
   quali iniziative di propria competenza intenda intraprendere per garantire il funzionamento di musei, biblioteche, archivi, istituti e sistemi culturali in tutta Italia, fino ad oggi di competenza delle province, per tutelare la continuità e la qualità delle attività e dei servizi, nonché per salvaguardare le competenze degli operatori culturali che negli anni hanno investito in ricerca, conservazione valorizzazione dei beni culturali, garantendo i medesimi livelli di spesa fino ad ora messi in campo. (5-04606)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 18 giugno 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-04606

  L'onorevole Interrogante, premesso che la legge 56 del 2014 nel comportare significativi cambiamenti per le province italiane non menziona tra le competenze dei nuovi enti la gestione dei beni culturali, chiede di conoscere quali iniziative il Governo intenda intraprendere per garantire il funzionamento di musei, biblioteche, archivi, istituti e sistemi culturali fino ad oggi di competenza delle province e salvaguardare le competenze maturate degli operatori culturali, garantendo gli attuali livelli di spesa.
  La legge 56 del 7 aprile 2014, richiamata dall'On.le Interrogante e recante «Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni» segna un mutamento profondo del modello di governo locale italiano, dettando un'ampia riforma in materia di enti locali, con l'istituzione delle città metropolitane, la ridefinizione del sistema delle province e una nuova disciplina in materia di unioni e fusioni di comuni.
  Tale legge prevede un articolato procedimento di redistribuzione delle funzioni amministrative tra regioni, città metropolitane, province e comuni, senza entrare nello specifico sull'esercizio da parte delle province di compiti inerenti la gestione di beni culturali.
  Il Governo è consapevole del problema illustrato dall'Onde interrogante e si rammenta, a margine, l'impegno assunto con l'obiettivo di preservare il patrimonio culturale delle province lo scorso 9 marzo con l'ordine del giorno n. 44 dell'On.le Rampi per «valutare l'opportunità di adottare utili iniziative in un quadro di competenza condivisa con le autonomie in cui la tutela dell'interesse pubblico soddisfatto da queste istituzioni trovi nel Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo il riferimento per definirne il futuro.».
  Strategico, infatti, è il ruolo degli istituti e luoghi della cultura per la diffusione della cultura stessa, della storia locale e per l'accesso di tutti all'informazione.
  Al momento, nell'ambito dell'Osservatorio nazionale previsto dall’Accordo dell'11 settembre 2014 tra il Governo e le regioni, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, ai sensi dell'articolo 1, comma 91, della richiamata legge 56 del 2014, concernente l'individuazione delle funzioni di cui al comma 89 dello stesso articolo oggetto del riordino e delle relative competenze, è in corso un censimento delle biblioteche, teatri, musei, archivi storici, istituti culturali, artistici e musicali e altri luoghi di cultura (ad esempio aree archeologiche) di proprietà provinciale nonché del numero totale del personale impegnato e delle complessive spese di gestione.
  L'elenco dei beni culturali e dei siti censiti sarà oggetto poi di opportuna valutazione, con riguardo al possibile trasferimento degli stessi (patrimonio, immobili, risorse strumentali, unità di personale), al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nell'ambito di appositi accordi di valorizzazione in base all'articolo 112 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, al fine di assicurarne la tutela e la valorizzazione, nonché di realizzare possibili economie di scala nella gestione e di costruire percorsi di visita integrati e coerenti sotto il profilo culturale.
  Saranno, nel contempo, studiate le soluzioni amministrative e/o normative più idonee a tale operazione. Si conta di inserire le suddette disposizioni in un prossimo urgente provvedimento normativo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

bene culturale

finanziamento pubblico

investimento pubblico