Legislatura: 17Seduta di annuncio: 367 del 21/01/2015
Primo firmatario: FRUSONE LUCA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/01/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA SALUTE
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
- MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega MINISTERO DELLA SALUTE 21/01/2015 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 10/04/2015
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/01/2015
ATTO MODIFICATO IL 29/01/2015
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 10/04/2015
FRUSONE. —
Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno
. — Per sapere – premesso che:
16 gennaio dalle ore 7 si apprende dai giornali un incendio nell'ex Cemamit di Ferentino, azienda tristemente nota nel basso Lazio che ha prodotto amianto fino a una decina di anni fa e oramai in disuso, che però non è stata mai bonificata;
la guardia di finanza di Frosinone nel 2009 ha denunciato e successivamente il tribunale ha condannato, sette ex dirigenti della fabbrica. L'accusa per tutti è stata quella di omicidio colposo plurimo. Ventisette sono stati gli operai deceduti per asbestosi, la malattia polmonare provocata dal continuo contatto con le molecole di amianto. Gli scarti liquidi del pericoloso metallo sono stati invece, secondo le indagini della finanza, smaltiti sottoterra attraverso canali abusivi che poi scaricavano nel fiume Sacco. Il comune di Ferentino, proprio per fronteggiare questa catastrofe ambientale, ha istituito anche lo sportello di tutela per le vittime dell'amianto;
da quanto si apprende dai giornali l'incendio non avrebbe di fatto coinvolto i 4000 capannoni di amianto, anche se da subito si è sprigionata una nube che ha investito tutto il territorio scalo di Ferentino;
dalle dichiarazioni del prefetto di Frosinone, Emilia Zarrilli, la nube di fumo che si è sprigionata stamani per un incendio di rifiuti nel piazzale dell'ex fabbrica di amianto Cemamit di Ferentino, nel Frusinate, non sembrerebbe tossica;
a causa del denso fumo che ha invaso il territorio circostante per un raggio di almeno 3 chilometri e il timore che si possa trattare di un fumo nocivo, proprio per via della massiccia presenza di asbesto nel perimetro dell'azienda, si è proceduto a chiudere un tratto di superstrada Ferentino-Sora e tutte le strade del circondario;
la zona davanti all'ex sito è stata vietata per consentire gli interventi dei vigili del fuoco e le verifiche del personale di Arpa Lazio, che procederà comunque a ulteriori accertamenti;
dalle nove di questa mattina è chiuso in uscita il casello autostradale di Ferentino. Chiuso anche il tratto di superstrada dall'ingresso di Frosinone in direzione Ferentino. L'incendio alla ex Cemamit continua a preoccupare e, soprattutto i fumi che si stanno liberando nell'aria. La polizia municipale, i carabinieri, la polizia stradale stanno evitando al traffico di avvicinarsi allo stabilimento. I vigili urbani consigliano ai residenti di chiudere finestre e rimanere in casa;
di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e se i Ministri interrogati in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, incluso all'amianto al rilievo dell'impatto sull'ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, non ritengano necessario ed urgente verificare le condizioni attuali della ex Cemamit, anche per il tramite del Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente;
il sito fa parte dell'area denominata «Valle del Sacco» che ritorna ad essere sito d'interesse nazionale, in seguito al ricorso al tribunale amministrativo regionale per il Lazio n. 5277 del 2013 che annulla il decreto impugnato dell'11 gennaio 2013 ricomprendente il sito del bacino del fiume Sacco tra quelli non rispondenti ai requisiti ex articolo 252 comma 2 del decreto legislativo n. 152 del 2006 come modificato dall'articolo 36-bis della legge n. 134 del 2012 –:
se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero;
se i Ministri interrogati in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell'impatto sull'ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, non ritengano necessario ed urgente verificare le condizioni attuali della ex Cemamit, considerata anche la competenza statale in relazione agli obblighi di bonifica e messa in sicurezza di aree localizzate in siti di interesse nazionale (SIN) ex articolo 252, comma 4, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
se non sia necessario maggior controllo dell'area in questione, visto che sembrerebbe che quel sito ormai in disuso e abbandonato, sia stato più volte violato, con il rischio che le persone possano entrare in contatto pericolosamente con l'amianto;
se i Ministri interrogati, alla luce dell'incendio avvenuto e della nube che sta investendo il territorio per diversi chilometri, non ritengano che vi sia un reale pericolo d'incremento della presenza di diossina e se non sia opportuno attuare un monitoraggio della zona coinvolta e proporre nuove e più specifiche analisi della qualità dell'aria e del terreno e soprattutto, quali interventi concreti si vorrebbero attuare per preservare la salute dei cittadini. (5-04542)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):incendio
amianto
sostanza pericolosa