ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04447

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 362 del 14/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: ANZALDI MICHELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BURTONE GIOVANNI MARIO SALVINO PARTITO DEMOCRATICO 14/01/2015


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/01/2015
Stato iter:
25/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/02/2015
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 25/02/2015
Resoconto ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/01/2015

DISCUSSIONE IL 25/02/2015

SVOLTO IL 25/02/2015

CONCLUSO IL 25/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04447
presentato da
ANZALDI Michele
testo di
Mercoledì 14 gennaio 2015, seduta n. 362

   ANZALDI e BURTONE. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   si riscontra, nel nostro Paese, una singolare anomalia per quanto riguarda il prezzo dei farmaci per gli animali;
   a fronte di un identico principio attivo, la media del costo dei farmaci per animali è mediamente superiore di tre/quattro volte rispetto a quella di farmaci per l'uomo, una differenza che può ampliarsi fino a decuplicarsi;
   per fare degli esempi il furosemide, un diuretico, nome commerciale «Diuren», nella confezione da 30 compresse da 20 milligrammi costa 7,50 euro, mentre l'analogo per uso umano costa 1 euro e 72 centesimi, così come per sei fiale di fitomenadione, nome commerciale «Vitamin K1 Laboratoire TVM», indicato per la somministrazione in caso di avvelenamento da rodenticidi (veleno per topi), si spendono 82 euro, cioè quattro volte in più del trattamento per uso umano con il «Konakion», e gli esempi possono proseguire con altri principi attivi, per antidolorifici, antibiotici e altri farmaci;
   oggi non è possibile prescrivere gli stessi farmaci perché la legge impone di usare farmaci veterinari e solo in precise circostanze ed in via eccezionale è autorizzata la prescrizione della versione per l'uomo o off label;
   il veterinario sulla ricetta deve necessariamente indicare il nome commerciale del medicinale e non il principio attivo;
   oltre ai costi altissimi è molto frequente che i proprietari di animali ricorrano all'uso di farmaci generici con lo stesso principio attivo ma sbagliando i dosaggi con rischi per la salute dell'animale e anche multe molto salate;
   a fronte di molecole simili, se non identiche, è davvero inspiegabile una così marcata differenza di prezzo se non attraverso una evidente azione di speculazione portata avanti dalle industrie del settore –:
   se e quali iniziative il Governo intenda assumere in tempi rapidi al fine di affrontare il problema esposto in premessa e di definire una misura che consenta la somministrazione dei medicinali generici già registrati per gli umani, a parità di composizione, anche per uso veterinario, vigilando attentamente al fine di evitare azioni speculative da parte delle aziende farmaceutiche. (5-04447)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 25 febbraio 2015
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-04447

  La normativa sulla produzione e distribuzione dei medicinali veterinari è materia armonizzata a livello europeo, pertanto l'autorizzazione all'immissione in commercio di un medicinale veterinario deve rispettare quanto previsto dal decreto legislativo n. 193 del 6 aprile 2006 attuazione della direttiva 2004/28/CE recante il codice comunitario dei medicinali veterinari.
  Il medicinale veterinario non deriva dal medicinale per uso umano, ma possiede una sua identità ed è frutto di specifici studi e test, in funzione delle specie animali cui sarà destinato.
  Utilizzare un medicinale non studiato sperimentalmente per la specifica specie animale può comportare, invece, variazioni sia cinetiche che dinamiche, basate sulle differenze legate alla formulazione e alle caratteristiche anatomiche, fisiologiche e biochimiche dell'animale.
  Pertanto il medicinale veterinario può differire da quello ad uso umano non solo quali-quantitativamente in maniera significativa, ma anche perché le specifiche informazioni riportate sul foglietto illustrativo sono descrizioni dettagliate per un suo corretto impiego.
  Inoltre l'utilizzo di antibiotici ad uso umano negli animali, per i quali non è stato studiato il dosaggio nelle diverse specie, potrebbe contribuire allo sviluppo del fenomeno dell'antibiotico resistenza, la cui diffusione provoca fallimenti terapeutici ed aumento dei tassi di ospedalizzazione e mortalità con maggiori costi per la sanità pubblica.
  La normativa vigente, peraltro, in determinati casi, espressamente previsti, consente al veterinario, sotto la propria responsabilità, di somministrare agli animali un medicinale per uso umano, qualora manchi in commercio un medicinale veterinario per curare una determinata affezione, al fine di evitare all'animale stesso evidenti stati di sofferenza.
  L'uso in deroga di farmaci veterinari attraverso il principio della «cascata» ha introdotto una certa flessibilità nell'esigenza di prescrivere esclusivamente medicinali veterinari e ha consentito di avere una maggiore disponibilità di presidi curativi in un settore nel quale si sono evidenziati carenza di medicinali autorizzati per la specie da trattare e per l'affezione da curare.
  Il prezzo dei medicinali veterinari, pertanto, è libero ed è difficile tentare un parallelismo fra i prodotti per uso umano e i medicinali veterinari perché non c’è un'autorità garante di controllo che interviene sui prezzi e, gli aspetti commerciali e distributivi secondo quanto affermato dagli operatori del settore, rivestono un ruolo rilevante nella definizione del prezzo medesimo.
  Attualmente è in discussione presso il Consiglio la proposta presentata dalla Commissione UE di revisione della normativa comunitaria, che ha evidenziato come le esigenze del settore veterinario siano sostanzialmente diverse da quelle del settore umano, nella proposta di revisione ci sono molte novità, che potrebbero essere favorevoli alla riduzione dei prezzi dei medicinali, viste le iniziative di semplificazione presenti nel testo; la delegazione italiana partecipa sempre attivamente alla discussione in sede europea.
  Da ultimo comunico che la competente Direzione generale del Ministero al fine di conoscere le opinioni rispetto al testo in discussione in sede comunitaria, ha già avviato un confronto con le Associazioni dei diversi portatori di interesse del settore il 29 gennaio scorso che, però a tutt'oggi non hanno fornito ulteriori valutazioni in ordine alla questione in esame.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto farmaceutico

farmaco generico

benessere degli animali