ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04402

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 358 del 08/01/2015
Trasformazioni
Trasformato il 24/07/2015 in 3/01640
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 08/01/2015


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/01/2015
Stato iter:
24/07/2015
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/01/2015

TRASFORMA IL 24/07/2015

TRASFORMATO IL 24/07/2015

CONCLUSO IL 24/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-04402
presentato da
PILI Mauro
testo di
Giovedì 8 gennaio 2015, seduta n. 358

   PILI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il 2 gennaio 2015 Sogin, si apprende dal sito istituzionale, ha consegnato ad Ispra la proposta di Carta delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) ad ospitare il deposito nazionale e parco tecnologico;
   Sogin nel sito dichiara che tale consegna sarebbe avvenuta «rispettando i tempi previsti dal decreto legislativo 31/2010, ossia entro 7 mesi dalla pubblicazione della guida tecnica numero 29 di Ispra, avvenuta il 4 giugno 2014»;
   secondo le informazioni riportate nel sito, per elaborare la Cnapi, Sogin ha applicato i criteri di localizzazione stabiliti dall'Ispa con la guida tecnica numero 29 e indicati dall'Iaea con la safety guide numero 29;
   dopo la consegna della Cnapi, Ispra ha due mesi di tempo per verificare la corretta applicazione dei criteri da parte di Sogin e validare la Carta. Al termine di tale lavoro – si legge ancora – è previsto che entro un mese il ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare comunichino il loro nulla osta affinché Sogin pubblichi la Cnapi;
   appare sin troppo evidente che i criteri apparentemente tecnici indicati da Ispra e applicati da Sogin portino ad individuare tra i potenziali siti anche la Sardegna, con a fianco altre 5 regioni;
   il piano della Sogin, presentato il 2 gennaio e sollecitato nemmeno dieci giorni fa alla Camera con un'interpellanza urgente dell'interrogante, ripercorre il piano Ispra per individuare il deposito unico nazionale. Il piano della Sogin propone una sovrapposizione di documenti impressionante ma che ha un comune denominatore: escludere tutte le aree a rischio sismico;
   l'Ispra e conseguentemente la Sogin arrivano alla Sardegna per esclusione di tutto il resto, contemplando però altre 5 regioni;
   carte e mappe che indicano rischi, pericoli, e che, in sintesi, affermano che la Sardegna sarebbe la terra più sicura per le scorie nucleari;
   il risultato è inaccettabile realizzare il deposito unico nazionale in Sardegna;
   a decidere tutto sono i criteri di esclusione individuati da Ispra;
   prima di tutto vengono escluse le aree vulcaniche attive e quiescenti, poi quelle contrassegnate da sismicità elevata e infine quelle interessate da fenomeni di fogliazione;
   la Sardegna secondo tutti i piani connessi e richiamati non rientrerebbe in alcun modo in queste prime tre priorità di esclusione;
   secondo tale simulazione la Sardegna sarebbe l'unica regione d'Italia a corrispondere a questi criteri individuati;
   il fatto stesso che tutti questi elementi che vengono ora esplicitamente rappresentati da Sogin sono un elemento di gravità assoluta proprio perché si sta tentando di mettere in piedi un piano che vede come sostanziale la Sardegna come terra di conferimento per le scorie nucleari;
   la Sardegna deve essere esclusa anche come ipotesi per la realizzazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari;
   questo piano di deposito unico nazionale, che non si farà mai né in Sardegna né in Italia;
   il deposito nucleare unico sarà secondo l'interrogante l'ennesimo pozzo senza fondo;
   questo piano della Sogin è solo l'ennesimo strumento delle lobby del nucleare e degli appalti che puntano a progettare, spendere e spandere con troppi omissis che devono essere respinti senza se e senza ma;
   le carte e gli studi allegati al piano rendono all'interrogante evidente che non si tratta di scelta tecnica;
   le risposte evasive ed elusive del Governo Renzi sono secondo l'interrogante indice di un implicito orientamento in senso favorevole a tale programma;
   si tratta di miliardi di euro per portare le scorie nucleari, realizzare un deposito unico nazionale, mantenere in piena efficienza le centrali esistenti e soprattutto un grande business nucleare;
   c’è un fiume di risorse verso le lobby nucleari che va immediatamente fermato;
   la Sardegna si è dichiarata totalmente contraria a qualsiasi ipotesi di deposito unico nucleare;
   il sottoscritto interrogante nel 2003 in qualità di presidente della regione Sardegna bloccò il piano del generale Jean per la realizzazione del deposito unico nazionale portando la conferenza dei presidenti ad approvare la proposta di rigettare integralmente quel piano che ora si ripresenta maldestramente;
   da mesi l'interrogante ripeteva con atti di sindacato ispettivo e pubbliche denunce che in ambienti Sogin si continuava a dire che la Sardegna sarebbe un sito ideale per il deposito unico nazionale di scorie nucleari;
   questo è un progetto che in Sardegna verrà respinto in tutti i modi;
   non passerà mai un piano irrazionale nell'approccio tecnico, scientifico e sociale e che ha dimostrato di essere fallimentare nella sostanza se dopo 11 anni non è stato fatto niente;
   ci sono flussi di denaro nel settore nucleare che non possono continuare a sfuggire al controllo di tutti. Sono soldi dei cittadini prelevati dalle bollette degli italiani e bisogna per mano alla revisione dei progetti. Tutto questo ha bisogno di soluzioni strategiche e non tampone;
   un deposito unico nazionale che per ragioni già evidenziate nel passato, costituzionali e di volontà popolare, non potrà trovare nessun accoglimento, per nessuna ragione, in Sardegna;
   dopo dodici anni dal blocco del progetto scellerato della Sogin per la realizzazione di un sito unico nazionale per stoccare tutte le scorie nucleari conservate nelle centrali italiane dismesse e il rientro di molte altre dall'estero il rischio ritorna attuale;
   va ridiscussa alla radice la decisione di realizzare un deposito unico nazionale alla luce di valutazioni di natura scientifica, economica e di opportunità;
   proposte che la Sardegna ha avanzato dodici anni fa condividendo l'impostazione del fisico Carlo Rubbia che aveva messo a punto un piano di ricerca per l'abbattimento della radioattività delle scorie;
   un deposito unico nazionale dal quale devono, comunque, essere escluse, senza se e senza ma, realtà come la Sardegna che hanno sia sul piano normativo costituzionale che popolare escluso la volontà di ospitare tale sito unico nazionale;
   una posizione che non si può nemmeno discutere;
   i sardi sono pronti ad ogni azione pur di respingere un'ipotesi che la Sardegna non accetterà mai –:
   se il Governo intenda, nel pieno rispetto della trasparenza, far conoscere tale piano venendo incontro all'esigenza di ovviare a tale silenzio proprio dopo la presentazione dello stesso piano da parte di Sogin;
   se non ritenga di dover escludere la regione Sardegna per le ragioni richiamate, costituzionali, statutarie, ambientali e strategiche al fine di evitare anche gravi problemi all'ordine pubblico;
   se non ritenga di dover recedere da tale proposito di realizzare un deposito unico nazionale e individuare un piano che preveda ricerca avanzata per l'abbattimento della radioattività delle stesse scorie e la sistemazione nei depositi già in essere nelle aree che ospitano le vecchie centrali nucleari;
   se non ritenga di dover rendere note le risorse che effettivamente si spendono per la gestione di queste scorie nucleari e la loro effettiva consistenza. (5-04402)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

agitazione politica

conferenza dei presidenti